Direttamente dalla scrivania di June Ross
C'era una volta una Blogger...
O almeno era cosi che mi definivo quando mi chiedevano quale fosse il mio hobby. "Leggo", rispondevo, " e poi scrivo le mie impressioni nel mio bloggerino, dove posso confrontarle con le altre lettrici. Siamo una bella combriccola e ci divertiamo tantissimo a vivisezionare le nostre letture..."
E quanto era semplice essere una blogger. Sapete, all'incirca otto anni fa, ancora non si conosceva il significato della parola BLOGGER. Per molti blog, era il "diario di bordo", e il blogger colui che scriveva il diario.
Ahhhh! bei tempi andati!
Poi sono arrivate le bloggerine, loro, le malefiche. Che c'entrano le bloggerine? Tutta colpa loro vi dico. Infatti, e' inutile ripetere che ho una tastiera QWERTY che non ha accenti, e' inutile sgolarmi a ripetere che ho fatto le scuole basse, niente, non vogliono sentir ragioni: ogni post DEVE essere perfetto, senza peccato. E cosi passa la voglia di scrivere.
Ma il blog, rimane sempre un diario, pubblico, ma comunque un diario. Voi avete mai avuto un diario segreto? E lo avete riletto recentemente? In un diario si scrivono le emozioni di getto, senza star a pensare agli accenti, alle forme. Nel diario si lascia la traccia di quel momento,fosse anche una lacrima o un pezzetto di stoffa. Anche in un blog si lascia solo una traccia...sara' il lettore che poi la leggera' a decidere se raccoglierla o lasciarla li.
E cosi, c'era una volta una blogger che si divertiva a pestare i tasti della sua qwerty senza preoccuparsi degli accenti.
Una blogger senza pensieri, perche' era certa che nessuno si sarebbe offeso per le sue opinioni. Una blogger che adorava leggere e che lo faceva a cuor leggero, e che poi condivideva le sue prime impressioni, quelle che venivano dal cuore, nel suo bloggerino. E le sue colleghe lettrici che passavano di li si facevano con lei tante belle risate.
Ahhh, che tempi! Li rimpiango solo io?
June Ross
C'era una volta una Blogger...
O almeno era cosi che mi definivo quando mi chiedevano quale fosse il mio hobby. "Leggo", rispondevo, " e poi scrivo le mie impressioni nel mio bloggerino, dove posso confrontarle con le altre lettrici. Siamo una bella combriccola e ci divertiamo tantissimo a vivisezionare le nostre letture..."
E quanto era semplice essere una blogger. Sapete, all'incirca otto anni fa, ancora non si conosceva il significato della parola BLOGGER. Per molti blog, era il "diario di bordo", e il blogger colui che scriveva il diario.
Ahhhh! bei tempi andati!
Poi sono arrivate le bloggerine, loro, le malefiche. Che c'entrano le bloggerine? Tutta colpa loro vi dico. Infatti, e' inutile ripetere che ho una tastiera QWERTY che non ha accenti, e' inutile sgolarmi a ripetere che ho fatto le scuole basse, niente, non vogliono sentir ragioni: ogni post DEVE essere perfetto, senza peccato. E cosi passa la voglia di scrivere.
Ma il blog, rimane sempre un diario, pubblico, ma comunque un diario. Voi avete mai avuto un diario segreto? E lo avete riletto recentemente? In un diario si scrivono le emozioni di getto, senza star a pensare agli accenti, alle forme. Nel diario si lascia la traccia di quel momento,fosse anche una lacrima o un pezzetto di stoffa. Anche in un blog si lascia solo una traccia...sara' il lettore che poi la leggera' a decidere se raccoglierla o lasciarla li.
E cosi, c'era una volta una blogger che si divertiva a pestare i tasti della sua qwerty senza preoccuparsi degli accenti.
Una blogger senza pensieri, perche' era certa che nessuno si sarebbe offeso per le sue opinioni. Una blogger che adorava leggere e che lo faceva a cuor leggero, e che poi condivideva le sue prime impressioni, quelle che venivano dal cuore, nel suo bloggerino. E le sue colleghe lettrici che passavano di li si facevano con lei tante belle risate.
Ahhh, che tempi! Li rimpiango solo io?
June Ross
e va be' allora lascerò in pace i tuoi accenti!
RispondiEliminaVedo che sei nostalgica stamattina, e, sì, hai ragione: i blog sono cambiati e le blogger, spesso, si auto censurano per non colpire una persona, perché pare che "siamo invidiose". Invidiose de che? Mi chiedo...
Anche a me piacevano i tempi in cui si poteva esprimere un'opinione senza essere messa alla gogna. Adesso ho perso la voglia di fare recensioni. La sincerità e l'onesta non appartiene più a questo mondo, affollato di mediocrità che vuole emergere senza meriti e che s'indigna se gli si fanno notare le castronerie.
RispondiEliminaSi mettono davanti a un computer, scrivono quattro frasette trite e ritrite e si sentono Dante o Manzoni.
E per chi come noi che amava scrivere con cuore sincero, non resta che scuotere la testa sconsolate dinanzi a tanta meschina arroganza!
Ross sei sempre la mia Boss! Perdonami se non ti sUpporto come meriti!
Bacionissimi
tanto la sopportiamo noi...
EliminaMotivo per cui ho messo la U maiuscola, sapevo che saresti intervenuta! :P
EliminaEeeeeeehhhhhhhhhh quanta malinconia oggi!!!
RispondiEliminaÈ vero che curiamo meglio la forma, è vero che non si può più fare critica costruttiva, è vero che i permalosi prolificano.
Ma anche i silenzi sono eloquenti.... soprattutto i tuoi!
Visto che poi fai sfacchinare noi!!!
Vero Lucia?
Cielo, ma che è successo?! Non ci si può assentare un minuto che c'è subito qualcosa di nuovo....
RispondiEliminaLucilla