Direttamente dalla scrivania di Lucilla
Rubrica: YouFeel
Su gentile invito della BefRoss ( Lullibi direbbe: "sotto lo schiocco della frusta," hihihih) ho letto il racconto breve: "Il cielo era pieno di stelle" di Giulia Beyman.
La trama:
Elisabetta De Feo, Beth per gli amici, torna nella natìa Italia dall'Inghilterra dove vive e lavora come psicanalista, per partecipare al funerale del padre pittore che non vede dall'infanzia. Allo stesso tempo, anche la sorella Margherita, detta Meg, intraprende il medesimo viaggio, partendo però dall'America, dove vive facendo la signora-bene che spende e spande i soldi del marito. Se i nomi Beth e Meg ricordano "Piccole donne," la cosa è precisamente voluta dall'autrice, anzi l'impressione è rafforzata dalla scoperta di una terza sorella, di nome, manco a dirlo, Jo.
Le tra sorelle sono incasinatissime, dal punto di vista sentimentale e nella vita, nè bisogna aspettarsi che le cose cambino alla lettura del testamento di papà: niente eredità milionaria, ma solo debiti (ingentissimi!) ed un fatiscente casale sperduto nella campagna leccese.
Cosa fare per evitare di perdere perfino la proverbiale camicia, ancorché firmata? Le tre sorelle devono mettere da parte ogni perplessità e rimboccarsi le maniche per rendere abitabile il casale, in vista di una vendita che dovrebbe servire a pagare i debiti.
Ed ecco che, complice un cappuccino, Beth rimane ammaliata dagli azzurrissimi occhi di Andrea, un notevole incrocio fra un modello e un padre di famiglia, macho part-time. Che fare? Buttarsi o non buttarsi?
Jo, invece, ha complicazioni sentimentali diverse ma non meno disastrose. E Meg? Meg ha il suo daffare a Trattenere la vena modaiola e l'istinto di vuotare il conto del marito fedifrago....
Ma le protagoniste del romanzo non sono solo le sorelle De Feo: protagonista vera è l'Italia, con i suoi colori e profumi dolci e vividi, un tantino da cartolina, se vogliamo, magari un pò troppo oleografica, ma magica e struggente, con paesaggi mozzafiato in grado di risvegliare nelle cittadine Beth e Meg ricordi di un'infanzia mai davvero sopita.
Il romanzo si snoda, senza picchi ma piacevolmente, verso la conclusione un pò scontata ma attesa, con le tre sorelle che scoprono di volersi bene e riescono a sciogliere diversi nodi che le avevano angustiate non poco.
Una lettura simpatica e distensiva, adatta a trascorrere in pace un tranquillo pomeriggio di vacanza; in generale, questi romanzi brevi sono una novità che incontrerà senz'altro i gusti di un pubblico in cerca di buoni sentimenti, divertimento e, perché no, sano relax.
Lucilla
Rubrica: YouFeel
Su gentile invito della BefRoss ( Lullibi direbbe: "sotto lo schiocco della frusta," hihihih) ho letto il racconto breve: "Il cielo era pieno di stelle" di Giulia Beyman.
La trama:
Elisabetta De Feo, Beth per gli amici, torna nella natìa Italia dall'Inghilterra dove vive e lavora come psicanalista, per partecipare al funerale del padre pittore che non vede dall'infanzia. Allo stesso tempo, anche la sorella Margherita, detta Meg, intraprende il medesimo viaggio, partendo però dall'America, dove vive facendo la signora-bene che spende e spande i soldi del marito. Se i nomi Beth e Meg ricordano "Piccole donne," la cosa è precisamente voluta dall'autrice, anzi l'impressione è rafforzata dalla scoperta di una terza sorella, di nome, manco a dirlo, Jo.
Le tra sorelle sono incasinatissime, dal punto di vista sentimentale e nella vita, nè bisogna aspettarsi che le cose cambino alla lettura del testamento di papà: niente eredità milionaria, ma solo debiti (ingentissimi!) ed un fatiscente casale sperduto nella campagna leccese.
Cosa fare per evitare di perdere perfino la proverbiale camicia, ancorché firmata? Le tre sorelle devono mettere da parte ogni perplessità e rimboccarsi le maniche per rendere abitabile il casale, in vista di una vendita che dovrebbe servire a pagare i debiti.
Ed ecco che, complice un cappuccino, Beth rimane ammaliata dagli azzurrissimi occhi di Andrea, un notevole incrocio fra un modello e un padre di famiglia, macho part-time. Che fare? Buttarsi o non buttarsi?
Jo, invece, ha complicazioni sentimentali diverse ma non meno disastrose. E Meg? Meg ha il suo daffare a Trattenere la vena modaiola e l'istinto di vuotare il conto del marito fedifrago....
Ma le protagoniste del romanzo non sono solo le sorelle De Feo: protagonista vera è l'Italia, con i suoi colori e profumi dolci e vividi, un tantino da cartolina, se vogliamo, magari un pò troppo oleografica, ma magica e struggente, con paesaggi mozzafiato in grado di risvegliare nelle cittadine Beth e Meg ricordi di un'infanzia mai davvero sopita.
Il romanzo si snoda, senza picchi ma piacevolmente, verso la conclusione un pò scontata ma attesa, con le tre sorelle che scoprono di volersi bene e riescono a sciogliere diversi nodi che le avevano angustiate non poco.
Una lettura simpatica e distensiva, adatta a trascorrere in pace un tranquillo pomeriggio di vacanza; in generale, questi romanzi brevi sono una novità che incontrerà senz'altro i gusti di un pubblico in cerca di buoni sentimenti, divertimento e, perché no, sano relax.
Lucilla
Spero che lo schiocco della frusta sia stato molto ma mooolto simbolico :-)))
RispondiEliminaGrazie di aver dedicato questo spazio al mio “Il cielo era pieno di stelle” e al nuovo progetto Rizzoli YouFeel, secondo me molto interessante con questa idea di raccogliere vari titoli intorno a quattro mood diversi e con la scelta di una lunghezza da romanzo breve, maneggevole da leggere per donne 'multitasking' come ormai siamo un po' tutte.
Rispetto al mio genere abituale, il mystery, questa volta non ho potuto uccidere nessuno (e sì che spesso è una tentazione forte...) ma mi sono un po' innamorata di queste sorelle, diverse che più diverse non si può. Ho avuto qualche lamentela, soprattutto da una di loro (non dirò chi, ma si tratta della più vanitosa :) ), che si è sentita un po' trascurata e chiede 'vendetta'... Ma per il momento - le ho detto - non posso farle promesse.
Insieme alle sorelle De Feo, ringrazio questo magnifico blog per l'ospitalità. Grazie, Lucilla. E grazie alla padrona di casa, June Ross.
Ecco perché le parti "d'ambientazione" sono così suggestive! Tutt'altro che noiose, le tue descrizioni dei paesaggi e stradine varie sono molto vivide!
EliminaAllora aspettiamo la vanitosa, con un po' di mistery, per imparare da lei come smettere di vendicarsi con classe e attuare il proprio riscatto!
Libera
Cara Libera, i paesaggi del Salento sono così suggestivi che sono contenta se sono riuscita a rendere loro, almeno in parte, giustizia. A dire il vero tra le tre protagoniste Meg è la più diversa da me. Ma adoro il suo spirito così diretto e la sua ironia. Ci stiamo frequentando per capire insieme come procedere.
EliminaÈ stato un piacere leggere il tuo romanzo, cara Giulia e, se la sorella vanitosa volesse tornare per illustrarci come una donna come lei sistemi gli uomini.... Saremo pronte ad imparare!
RispondiEliminaSe poi il mistery è il tuo genere, considerami tua lettrice a vita.
Contenta di sapere che abbiamo una passione (il mystery) in comune. :))
EliminaThanks for tthe post
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