...ovvero: riflessioni di una lettrice super-identificativa
Direttamente dalla scrivania di Lucilla
Premetto subito una cosa: raramente riesco ad immergermi nella lettura di qualsivoglia libro senza immedesimarmi in qualcuno dei protagonisti. È proprio una necessità, devo calarmi nei panni di uno dei personaggi e farlo mio, altrimenti non riesco a gustare la lettura; eccomi perciò protagonista di una serie infinita di storie, ora come eroina ora come antagonista. E non funziona solo per i romanzi: mi identifico anche nei protagonisti dei film! Per dire, guardando "Jane Eyre," sospiravo all'unisono con la protagonista, sdegnandomi per le sue peripezie. Davanti a "King Arthur" mi identifico con re Artù in persona (lo ammetto, la regina Ginevra mi è sempre stata cordialmente sugli zebedei, forse per la sua innata tendenza a farsi regolarmente rapire come un sacco di patate.)
L'immedesimazione mi riesce meglio, paradossalmente, con i romanzi in costume: probabilmente per l'inconscio (ma non Troppo) desiderio di indossare tunica e stola, oppure una crinolina....
Ecco il problema: i contemporanei. Con questi, L'immedesimazione non funziona. Non riesco a figurarmi nelle vesti di una eroina dei nostri giorni, troppo estrema, troppo factotum, troppo.... Tutto!
Basta prendere uno dei libri della Leigh: eroine muscolari, tutte d'un pezzo e che pezzo, gente che la sera tira tardi davanti a damigiane di alcool, si scatena in discoteca indossando mini inguinali e poco altro, che poi trova il tempo e il fiato per fare sesso selvaggio per tutta la notte con maschioni instancabili e dotati di fantasie tanto perverse quanto improbabili....
Io, dal basso della mia esperienza quotidiana, non posso competere neanche con la fantasia: come faccio ad identificarmi con 'ste manze selvatiche, anzi, con queste bufale sbuffanti? Sono una donna normale, un giro di tapis- roulant in palestra basta a farmi chiedere pietà, non bevo nulla di più alcolico della coca-cola e alla sera il massimo dell'erotico è un bel pigiamone felpato con calzinoni coordinati.
Davanti a un romanzo con eroine di questo tipo entro in crisi, ecco. E poi, quando mai succede di incontrare uomini come quelli che sono descritti in questi libri? Marcantoni dal metro e novanta in su, palestratissimi, fighissimi.... Tutti "issimi!" E poi superimpegnati: se non sono agenti segreti, allora sono gente che fa parte di corpi speciali e si mettono contro criminali pericolosissimi, che puntualmente cercano di rifarsi degli smacchi subiti sulle compagne dei suddetti superuomini. E qui subentra lo sconforto: che vita vuota, che vuota vita, nessun narcotrafficante mi ha mai perseguitata, nessun criminale internazionale mi ha mai concupita, neanche un banale rubagalline che mi abbia corteggiata. Perfino la signora Fletcher rimedia un cadavere a puntata, vogliamo mettere? Con chi mi identifico?
Ecco perché non riesco ad immedesimarmi nei romanzi della Leigh o contemporanei in genere. Molto meglio la patina rassicurante di un regency, o un emozionante medievale per sognare. A quei tempi, magari, gli eroi erano merce più abbordabile. Oddio, è vero che non ho mai incontrato neanche un duca che aspirasse alle mie muliebri grazie, ma magari un barone potrei anche riuscire a figurarmelo. Mi accontenterei anche di un baronetto....
Ecco, è solo un divertimento e una presa in giro delle mie manie letterarie.
A presto
Lucilla
Direttamente dalla scrivania di Lucilla
Premetto subito una cosa: raramente riesco ad immergermi nella lettura di qualsivoglia libro senza immedesimarmi in qualcuno dei protagonisti. È proprio una necessità, devo calarmi nei panni di uno dei personaggi e farlo mio, altrimenti non riesco a gustare la lettura; eccomi perciò protagonista di una serie infinita di storie, ora come eroina ora come antagonista. E non funziona solo per i romanzi: mi identifico anche nei protagonisti dei film! Per dire, guardando "Jane Eyre," sospiravo all'unisono con la protagonista, sdegnandomi per le sue peripezie. Davanti a "King Arthur" mi identifico con re Artù in persona (lo ammetto, la regina Ginevra mi è sempre stata cordialmente sugli zebedei, forse per la sua innata tendenza a farsi regolarmente rapire come un sacco di patate.)
L'immedesimazione mi riesce meglio, paradossalmente, con i romanzi in costume: probabilmente per l'inconscio (ma non Troppo) desiderio di indossare tunica e stola, oppure una crinolina....
Ecco il problema: i contemporanei. Con questi, L'immedesimazione non funziona. Non riesco a figurarmi nelle vesti di una eroina dei nostri giorni, troppo estrema, troppo factotum, troppo.... Tutto!
Basta prendere uno dei libri della Leigh: eroine muscolari, tutte d'un pezzo e che pezzo, gente che la sera tira tardi davanti a damigiane di alcool, si scatena in discoteca indossando mini inguinali e poco altro, che poi trova il tempo e il fiato per fare sesso selvaggio per tutta la notte con maschioni instancabili e dotati di fantasie tanto perverse quanto improbabili....
Io, dal basso della mia esperienza quotidiana, non posso competere neanche con la fantasia: come faccio ad identificarmi con 'ste manze selvatiche, anzi, con queste bufale sbuffanti? Sono una donna normale, un giro di tapis- roulant in palestra basta a farmi chiedere pietà, non bevo nulla di più alcolico della coca-cola e alla sera il massimo dell'erotico è un bel pigiamone felpato con calzinoni coordinati.
Davanti a un romanzo con eroine di questo tipo entro in crisi, ecco. E poi, quando mai succede di incontrare uomini come quelli che sono descritti in questi libri? Marcantoni dal metro e novanta in su, palestratissimi, fighissimi.... Tutti "issimi!" E poi superimpegnati: se non sono agenti segreti, allora sono gente che fa parte di corpi speciali e si mettono contro criminali pericolosissimi, che puntualmente cercano di rifarsi degli smacchi subiti sulle compagne dei suddetti superuomini. E qui subentra lo sconforto: che vita vuota, che vuota vita, nessun narcotrafficante mi ha mai perseguitata, nessun criminale internazionale mi ha mai concupita, neanche un banale rubagalline che mi abbia corteggiata. Perfino la signora Fletcher rimedia un cadavere a puntata, vogliamo mettere? Con chi mi identifico?
Ecco perché non riesco ad immedesimarmi nei romanzi della Leigh o contemporanei in genere. Molto meglio la patina rassicurante di un regency, o un emozionante medievale per sognare. A quei tempi, magari, gli eroi erano merce più abbordabile. Oddio, è vero che non ho mai incontrato neanche un duca che aspirasse alle mie muliebri grazie, ma magari un barone potrei anche riuscire a figurarmelo. Mi accontenterei anche di un baronetto....
Ecco, è solo un divertimento e una presa in giro delle mie manie letterarie.
A presto
Lucilla
vero, vero, vero! anche se io non mi immedesimo nel personaggio....ma riesco a leggere con piu' spensieratezza gli storici per un altro motivo. appena lo leggerete riderete a crepapelle, ma la consapevolezza che questi personaggi e il loro amore poi muore mi fa sta male! ecco il pensiero della morte vera, reale, si insinua nelle miei letture contemporanee...sob!
RispondiEliminainvece i Duchi già morti ti sembrano eterni? :-D
EliminaLibera, ho pensato esattamente la stessa cosa. La prima volta che ho letto, June Ross, credevo che fossero i personaggi degli storici (morti e sepolti, ahimè) a intristirti! Quanto a me, preferisco decisamente i contemporanei, ma quelli "normali", con il pigiamone felpato e i calzini spaiati e un lavoro che non ha niente di glamour. E mi piacciono perché li trovo, in realtà, molto ma molto più affascinanti!
EliminaNoooooooo! Invece io amo questi maschi superimpegnati a salvare il mondo, e ADORO le eroine che gli stanno appresso!
RispondiEliminaA ben guardare i duchi e in genere gli eroi storici che preferisco sono pure loro superimpegnati, spie, caduti in disgrazia che devono riscattarsi, uomini di potere vinti dall'amore... il libertino che tira a far sera e che pensa solo a giocare a carte e corteggiare donne mi sta sul gozzo e, a dirla tutta, pure tutte quelle svenevoli che passano l'esistenza tra tazze di tè e ricami. Anche nello storico a me piacciono le donne che sanno il fatto loro, che si dedichino alle opere di bene, alla famiglia, alla scrittura, pittura, spionaggio e chi più ne ha ne metta, ma che facciano qualcosa di UTILE! Eppoi, dai, su... volete mettere il fascino di una divisa? ;)
CONCORDO!
EliminaScusate l'urlo, ma davvero quoto ogni parola di Elena!
L'articolo mi ha fatto sorridere davvero! Eppure negli anni, da lettrice onnivora quale sono, mi sono immedesimata in una quantità eterogenea di protagonisti di tutti i tipi. Adorabili gentiluomini, ladri di galline, turbolenti alcolizzati, affamati vampiri,puzzolenti militari, scaltri nobili decaduti, supereoi senza tutina aderente, demoni affascinanti, ex SAS sagaci e spericolati non da ultimi.... A riprova del fatto che una storia ben scritta, di qualsiasi genere, tesse comunque il suo incantesimo e ti trascina ovunque. E ti trasforma in chiunque. Anche nel ppeggiore degli antieroi.
RispondiEliminaihihih, eterna lotta tra storico e contemporaneo, tra duchi e navy seal! chi vincera'?
RispondiEliminai duchi, of course...o no?
Strano ma vero...io mi colloco a meta' strada! Il punto forse sta nel fatto che io sono vittoriana e quindi mi sento vicina alle mie contemporanee un pochino sopra le righe...con passioni artistiche, poliziesche, archeologiche,letterarie...ma con il carnet da ballo e il cappellino ben assestato. Io sono ottocentesca...Elena, ti ho vista, rimettiti i guanti :-D ...ma il fascino della divisa lo sento quasi quanto quello del camice. Chi mi scrive un bel romanzo con gli ufficiali medici? Insomma, il lui superlativo mi piace...ma interiorizzo meglio il corsetto che lo stiletto killer su cui correre. Contorta come sempre...che mi serva il laudano? Pat
RispondiEliminaNiente laudano, da dipendenza. Molto meglio un ufficiale medico vittoriano, così uniamo tutte le tue passioni. Uno che, magari.... Porti il corsetto sotto la divisa! Che ne dici? ;)
EliminaIo invece amo i libri adrenalitici con eroi superfighi e superdurevoli ed eroine stra-non-ordinarie. Riesco benissimo a immedesimarmi.
RispondiEliminaI libri sullo stile della Mary Balog, invece, mi danno il prurito da corsetto...
Un bacione Lucilla, la mejo befana della famiglia
Grazie per la befana, Lullibi, del resto anche la scopa di saggina ha il suo fascino, o è meglio un tecnologico aspirapolvere? Cielo, anche per fare la befana ci sono due modelli.... Meglio antica o moderna?
RispondiEliminaIo non mi immedesimo, mai, in nessuno, nè eroe nè donzella. Leggo di tutto, dai Duchi agli assassini, dalle streghe alle agenti moderne e super-eroiche.
RispondiEliminaMa preferisco quando c'è azione!
Solo balli e corsetti mi fanno rallentare troppo e rischio di addormentarmi. A meno che OVVIO lo stile dell'autrice non sia tale da farmi dimenticare tutto e trasportarmi nelle sue pagine, ma mai come personaggio dei suoi, neanche minore, sempre e solo come spettatrice, più o meno attenta.
Le protagoniste comunque mi piacciono volitive, che indossino le crinoline o le minigonne, debbono sapere cavarsela in ogni occasione, tenendo testa al protagonista di turno!
Scherzi a parte, la mia era solo una considerazione; anche a me i personaggi piacciono "vivaci," è solo che tendo a ritrovare in ognuno una parte di me, vera o velleitaria. Un'eroina dinamica e in gamba mi piace, i problemi mi sorgono quando è davvero "esagerata" :) quanto all'autrice, se è in gamba e sa scrivere, può farmi ingoiare di tutto
RispondiEliminaAhaha!, post fantastico! Brava Lucilla!:).
RispondiEliminaDevo dire che anch'io mi identificavo più con i personaggi dei romanzi storici.
Adoro l'eleganza e il portamento delle donne a quei tempi, ma se mi capita di leggere un contemporaneo, a meno che non è troppo spinto, riesco a identificarmi anche nei personaggi più "moderni".
Ad esempio in "Come finiscono le favole" della Kleypas, quindi un contemporaneo, riuscivo a identificarmi in Magghy che paradossalmente non solo mi somiglia fisicamente, ma abbiamo anche lo stesso nome xD. Il carattere direi un pò meno, ma riuscivo a capirla e immedesimarmi in lei. Al contrario invece non riuscivo per niente a immedesimarmi in Darcey nel romanzo "On fire" della Silvya Day.. Che dire? troppo rude, troppo selvaggia (ahimè anche per me che di tranquillo non ho nulla, forse appunto la mia vita monotona -.-). Ragion per cui faccio sempre una "cernita", leggo tutti i romanzi ma ovviamente prediliggo quelli in cui io e la protagonista ci "capiamo" non so se è chiaro il concetto;) altrimenti ho come l'impressione di essere la spettatrice di una storia qualunque, anzi no, peggio, la "voyeur" di una vicenda che in fin dei conti non mi appartiene. Infine cara Lucilla ti consolo, esistono ancora i duchi e i baroni, guarda me, ne ho trovato uno ;)
Margaret
Carissima Margaret, grazie per i complimenti e congratulazioni per il nobiluomo che ê diventato la tua dolce metà, del resto, anche i gentiluomini in divisa esistono, visto che ne ho acchiappato uno.... Non è alto un metro e novanta, ma fa lo stesso! :)
RispondiEliminaFigurati :).. E va be! l'importante è che sia un gentiluomo ;)
RispondiEliminaMargaret
Sono rotolata dalle risate! E comunque... fra storico e contemporaneo... vince il paranormale!!! Eh, lo so, siamo rimaste in due ad apprezzare i sovrannaturali!
RispondiEliminaSolo due che apprezzano il paranormale ? Tu e...?
EliminaLa mia amica Maria Cristina, che fra le file della VER ha minacciato quelli che dicevano che il paranormal ha stancato XD
EliminaJuneross, io mi porto dietro il nome di una valchiria sui social, per me le eroine sovrannaturali sono sempre meglio!
A me piacciono tutti i tipi di romance purchè scritti bene: storici (es. Balogh, Kleypas..), paranormali (Lara Adrian, K. Cole, Kenyon) anche ironici come Sands e Sparks, suspense (molti li leggo in inglese visto che in italiano traducono pochi libri di questo tipo), la cosa importante per me è che siano affascinanti i protagonisti maschili, maschioni alpha, in divisa ancora meglio (tipo seals ecc.).
RispondiEliminaIsa
Questo post è esilarante! Condivido l'antipatia per Ginevra,l'ammirazione per la Fletcher,che rimedia un cadavere a puntata :). A manze selvatiche e bufale sbuffanti mi sono ribaltata dal ridere. Se volgio un libro romantico,dove sognare un pò,leggo gli storici...ma se mi voglio divertire,nel senso di ridere,perchè certi libri non li prendo sul serio,allora leggo gli erotici.La trilogia della Banks l'ho trovata divertentissima.
RispondiEliminaIo, cara Ge, soffro della sindrome di Montalbano: sugli erotici mi addormento! Ma, ridere o dormire che sia, non credo che le autrici avessero questi scopi.... Certamente su alcune descrizioni si può solo ridere! :)
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