Rubrica: Bocca di Rosa
Lullibi
Anisha Rai
Newton Compton Collana Anagramma
ebook Pagine 282
Newton Compton Collana Anagramma
ebook Pagine 282
Euro 4,99
rilegato Pagine 320
Euro 9,90
rilegato Pagine 320
Euro 9,90
Confessa i tuoi peccati
Da sposa fedele a schiava del piacere maschile
Nishtha, giovane indiana, approda a New York: il marito Madhur, in punto di morte, l’ha affidata all’amico Jordan Mathers, un rampante avvocato americano. Nishtha, cresciuta nella fede induista, è fedele e devota al suo uomo e l’abnegazione è la sua pratica di vita. Jordan è bello, ricco e potente, ma anche intransigente ed egoista. Un vero pragmatico.
Tra i due l’incontro è freddo, troppo lontani i loro mondi, estranei e sconosciuti i loro modi: uno spirituale, l’altro fisico e dal forte senso pratico. Jordan inizia Nishtha al bondage. Per la giovane è un viaggio senza ritorno nella filosofia occidentale, nel BDSM e nella venerazione del maschio padrone. Un lento, eccitante e sofferto gioco delle parti in cui la spiritualità dell’amore tantrico e la carnalità dell’universo sadomaso si incontrano e si scontrano. Nell’erotismo velato, trattenuto, nella sospensione del piacere che si protrae giorno dopo giorno, si compie la sottomissione dei sensi, finché Jordan sente che Nishtha è finalmente sua, e non più di Madhur. Nasce in lui, nonostante la brutalità delle sue pratiche e l’apparente misoginia, un’inarrestabile attrazione. Un sentimento trascinante, che non avrebbe mai potuto prevedere...
La storia di una donna indiana che da moglie fedele si trasforma in schiava del piacere maschile
Dalla spiritualità dell'amore tantrico alla carnalità dell'universo sadomaso: una travolgente storia di erotismo, amore e passione
Da sposa fedele a schiava del piacere maschile
Nishtha, giovane indiana, approda a New York: il marito Madhur, in punto di morte, l’ha affidata all’amico Jordan Mathers, un rampante avvocato americano. Nishtha, cresciuta nella fede induista, è fedele e devota al suo uomo e l’abnegazione è la sua pratica di vita. Jordan è bello, ricco e potente, ma anche intransigente ed egoista. Un vero pragmatico.
Tra i due l’incontro è freddo, troppo lontani i loro mondi, estranei e sconosciuti i loro modi: uno spirituale, l’altro fisico e dal forte senso pratico. Jordan inizia Nishtha al bondage. Per la giovane è un viaggio senza ritorno nella filosofia occidentale, nel BDSM e nella venerazione del maschio padrone. Un lento, eccitante e sofferto gioco delle parti in cui la spiritualità dell’amore tantrico e la carnalità dell’universo sadomaso si incontrano e si scontrano. Nell’erotismo velato, trattenuto, nella sospensione del piacere che si protrae giorno dopo giorno, si compie la sottomissione dei sensi, finché Jordan sente che Nishtha è finalmente sua, e non più di Madhur. Nasce in lui, nonostante la brutalità delle sue pratiche e l’apparente misoginia, un’inarrestabile attrazione. Un sentimento trascinante, che non avrebbe mai potuto prevedere...
La storia di una donna indiana che da moglie fedele si trasforma in schiava del piacere maschile
Dalla spiritualità dell'amore tantrico alla carnalità dell'universo sadomaso: una travolgente storia di erotismo, amore e passione
Bello. Elegante. Intrigante.
Sono le parole a cui ho pensato mentre leggevo i
primi capitoli della storia.
Scritto benissimo, volevo complimentarmi con il
traduttore per la scelta dei termini, ma… sorpresa, sorpresa, il traduttore non
esiste!
Chi si nasconde dietro l’alias di Anisha Rai? Una
emergente? Una nota scrittrice che si cimenta con un erotico per la prima
volta e che, quindi, vuole restare anonima? Un uomo?
La biografia recita: "figlia di padre americano e madre indiana, è nata e cresciuta negli Stati Uniti, ma si è trasferita giovanissima in Italia per motivi di studio. Appassionata d'arte, ha vissuto a Firenze per diversi anni, dove ha incontrato l'amore della sua vita.
Attualmente vive con il marito, in un casale immerso nelle verdi colline della Toscana. Quando non scrive, ama dipingere e cucinare torte."
La biografia recita: "figlia di padre americano e madre indiana, è nata e cresciuta negli Stati Uniti, ma si è trasferita giovanissima in Italia per motivi di studio. Appassionata d'arte, ha vissuto a Firenze per diversi anni, dove ha incontrato l'amore della sua vita.
Attualmente vive con il marito, in un casale immerso nelle verdi colline della Toscana. Quando non scrive, ama dipingere e cucinare torte."
Chiunque sia, complimenti! Lo stile è lineare e
fluido, eppure ricercato, alcuni termini sono eleganti e poco usati, due esempi:
“ineducato” e “permase”, quando, più semplicemente, si utilizza “maleducato” e
“rimase”.
Non voglio entrare nel merito della dominanza e
sottomissione, non sono un’esperta di BDSM, né ho studiato psicologia, ma credo che il fulcro, non siano i
legacci, i bavagli, le fruste e le cinghie, ma la fiducia. La fiducia che una
sottomessa prova verso il proprio Master, la convinzione che non le darà più di
quello che desidera, che non approfitterà dell’impotenza in cui si verrà a
trovare in determinati momenti, o della apparente fragilità di una sub.
Ancora devo decidere chi detenga il vero potere.
Torniamo a “La devozione”. Sono arrivata quasi
alla metà dell’ebook e ancora di scene erotiche tra i due protagonisti neppure
l’ombra. Eppure, la storia mi ha catturato, per l’aspettativa di tutto quello
che ancora avevo da scoprire, per la curiosità sul passato oscuro che si
intuiva dietro il comportamento dominante di Jordan e gli atteggiamenti di
Nishtha, che lasciavano intuire la propensione alla sottomissione.
Un gioco psicologico, due persone che si completano.
Un erotico vero e proprio, una storia che seduce
insinuandosi sotto pelle senza scene prolungate di sesso o exploit sadomaso da
supereroi. O almeno, non fino a pag. 126, dove sono ora. Anche se mi sa che…
no, niente ancora. E sono qui che aspetto, aspetto finalmente il concludersi
della tensione sessuale che sto vivendo, continuando a leggere.
E, leggendo, si intuisce qualcosa di
oscuro e negativo nel rapporto tra Jordan e il padre, la paura di
assomigliargli (ma cosa mai avrà fatto?), di perdere il controllo che si è,
faticosamente, costruito, anche con l’aiuto del suo amico di vecchia data
Madhur, primo marito di Nishtha, colui che innesca la storia.
Una storia che si sviluppa sulla tensione
psicologica data dal procedere di Nishtha verso la consapevolezza della propria
natura, sempre negata, ma alla quale non può sfuggire. Un procedere lento, che non ci viene spiegato, ma di cui ci vengono
forniti, a piccole gocce, degli indizi.
E poi, WOW! La parte erotica più spinta esce fuori e
ti colpisce in viso, come il dominio tendente al sadismo di Jordan.
Sono indecisa se inserire gli erotici tra il
Romance, ma questo sì, a mio avviso, vi appartiene. Che nascerà l’amore tra
loro due, si intuisce già dal primo incontro, non ci sono terzi “incomodi” o
strani ménage a trois, cinq, gang bang o che dir si voglia, e il lieto fine c’è.
Alcune recensioni hanno evidenziato la frettolosità
del finale, ma io credo che, l’incubazione dello stesso sia già nella reazione
di Jordan appena vede lei, al cadere di tutte le obiezioni poste a Madhur,
presto franate come un castello di carte. Ho intuito subito come si sarebbe sviluppato il
rapporto tra i due, ma questo non è un difetto, perché la Rai è riuscita a
risucchiarmi nella storia, e non ho notato incoerenze che mi abbiano dato fastidio.
A mio parere, ci sono alcuni piccoli errori di Punto di Vista,
ma niente che potesse interrompere il procedere della lettura.
Mi è rimasto il desiderio di leggere la storia di August e Allison e, ancor più, quella che si intuisce tra Dale e Claudia.
Una curiosità: ma "la spiritualità dell'amore tantrico" citata nella trama, dove sta? Mi sono persa dei pezzi?
"Bello" è il mio giudizio, ma lo sconsiglio alle femministe sfegatate, a chi non comprende come si possa ricercare il piacere nel somministrare e ricevere dolore. Non che io appartenga al club delle Mistress o delle Sub, infatti alcuni brani hanno dato fastidio pure a me, soprattutto quelli riguardanti la dominazione del maschio sulla femmina in tutti gli aspetti della vita in comune e non solo nel sesso. Non sopporto mi si dica cosa fare...
Un'ultima cosa… mi intriga quella dedica: “Al Master che mi ha ispirata”.
Un'ultima cosa… mi intriga quella dedica: “Al Master che mi ha ispirata”.
Anisha Rai, chi sei?
Lullibi
Ah! non sei tu, Lullibi? Scherzo, ovviamente! La tua recensione mi intriga, ma non so se mi deciderò a leggere il libro, non amando il bondage e la sottomissione in genere. Però tanto di cappello se, come dici tu, l'autrice riesce a trattare il tema, pur spinoso, in modo non banale e con ricchezza di termini non scontati. Ci penserò....
RispondiEliminaHo iniziato a leggerlo, spinta proprio dal giudizio positivo della Lulli, anche se il tema della dominazione mi è un po' ostico. Anzi, un po' tanto!
RispondiEliminaQuello che posso confermare è la bravura stilistica dell'autrice. Non so se questo sia il suo nome proprio o uno pseudonimo, ma se ci legge e vuole venire a presentarsi, ne sarei felice!
Un libro nel suo genere fuori dal coro. Merita parecchio.
RispondiEliminaComplimenti a Lullina :)
LidiaS.