Ragazzeee... mi chatta la Masella e mi chiede (ma dico io che me lo chiede a fare...) se gradisco un raccontino in onore de LA VIE EN ROSE. Le ho risposto: No no tientelo per te!!!
Seeeeeeee, mica sono matta! Stiamo parlando della Prof Masella, la brava, simpatica e brillante Maria MASELLA (non parliamo certo di bruscolini).
L'ho arraffato al volo, casomai me lo avesse voluto soffiare la BefRoss. Sì... ok... è una delle tre organizzatrici dell'evento ha il diritto di prelazione su tutto, ma questo racconto sembra scritto apposta per me! Uff... è vero che non amo le scarpe con il tacco alto e lei sì... ma le altre caratteristiche le ho tutte, eccheccaspita! Oddio, devo correre a farmi la tinta nera! Maremma ingrigita...
Lullibi
Pussa via, ma hai proprio la faccia tosta, sai? Porti mica tacchi numero 15, te? Allora nel racconto tu non ci sei! Ma adesso che ci penso, nemmeno io arrivo a indossare un tacco 15, al massimo protrei arrivare ad un 10. Ma allora? Chi e' la "pupa" che ha ispirato la Masella?
Juneross
Care amiche,
Questo racconto e' un omaggio che Maria Masella ha voluto fare a La vie en Rose. Non potete nemmeno immaginare come ci ha commosso. Lo spirito della Ver e' tutto qui, in queste poche righe.
Grazie Maria Masella
TUTTO PUO' ACCADERE
di Maria Masella
Firenze, venerdì
25 marzo 2011
Non avevo
trovato posto nel solito albergo, il Baglioni, soltanto perché la nuova
segretaria aveva dimenticato di provvedere alla prenotazione. “Le ho fissato
una camera al Boscolo. E’ vicino!”
Come se non
lo sapessi. Vado a Firenze da anni e di frequente per effettuare controlli sulle
misure di sicurezza dei musei: il giro nell’ultima settimana di marzo è
abituale.
E’ l’ultima
sera e mi sto dicendo che il Boscolo non è stato male, quando cambio idea.
Troppe donne hanno colonizzato l’albergo: ragazzine e attempate signore, bionde
e brune, magre e formose!
Non ho nulla
contro le donne, tutt’altro. Mi piacciono, ma in dosi ragionevoli, non così
tante tutte insieme.
Parlano, ridono,
scattano foto, girano video. Si abbracciano, si baciano. Nonostante gli abiti siano
diversi, molte indossano qualcosa di rosa.
Per fortuna
fra un’ora al massimo lascerò l’albergo.
Sto guardando
l’orologio quando la vedo. Un viso sorridente, una brunetta di quelle che
nessuno riesce a tener ferme. Fossette.
Faccio un
passo verso di lei che è al centro di un gruppo molto allegro, incongruo fra
quelle antiche mura. E l’impiegata mi chiama per avvisarmi che le ricevute sono
pronte.
Quando mi giro
lei non c’è più.
Un gran bell’uomo, solo soletto al banco della
reception… Chiaramente confuso e spaesato. Continua a guardare l’orologio,
Rolex acciaio. Lo riguardo bene, ma le amiche mi bloccano la visuale.
Finalmente riesco a vederlo in viso, soltanto il tempo
di apprezzare lo spettacolo, perché di nuovo un’amica si mette in mezzo.
Peccato…
Firenze, venerdì
23 marzo 2012
E’ strano ma ho
continuato a rivedere quel visetto ridente. Nei momenti più impensati, mentre
ero con donne molto più chic, forse più sexy.
Invece del
solito Baglioni, dove avevo già pernottato tre volte dalla primavera
precedente, scendo al Boscolo.
Sono gli
stessi giorni, chissà… Forse lei aveva partecipato a una specie di congresso,
spesso si scelgono per anni le medesime location.
Se è destino
la rivedrò.
Niente.
Soltanto femmine in rosa! Lei no!
Sono già nel
taxi che mi porterà all’aeroporto, in ritardo perché mi sono trattenuto il più
possibile scrutando la marea di femmine in rosa. Tante, ma non lei.
La vedo. Sta
correndo in via del Giglio, ridendo e brandendo una scarpa: “Arrivo! Mi si è
rotto un tacco, eccomi!”
Ordino al
tassista di fermarsi e aspettarmi. Scendo di corsa, lasciando anche la borsa
con il portatile da cui non mi separo mai, ma appena entrato al Boscolo scopro
di averla persa un’altra volta.
Dannazione alle scarpe con tacco quindici! Comprate
per sembrare meno tappetta. Niente di meno adatto al selciato fiorentino. Ho
corso perché ero in ritardo… E perché speravo di rivederlo, anzi di vederlo,
perché l’anno prima era stato una specie di lampo.
E quando lo vedo? Anzi dove? Riflesso in uno dei tanti
specchi della Hall del Boscolo. Il tempo di girarmi e subito un’amica, averne
tante può essere un guaio, comincia ad abbracciarmi.
Quando riesco a liberarmi dall’affettuosa stretta, lui
non c’è più.
Non fossi una signora, imprecherei.
Firenze, venerdì
22 marzo 2013
Sono sceso al
Baglioni, irritato con me stesso per quella donna che continua a infiltrarsi
nei miei pensieri. Lei ha qualcosa di speciale? No. Sì, la gioia di vivere.
Al Baglioni
si sta molto meglio! Però cedo e faccio una scappata al Boscolo. Niente donne,
solo un congresso medico… Sentendomi anche un po’ stupido chiedo all’impiegata
come mai non ci sono tutte le signore degli anni precedenti, quelle con sciarpe
e fiocchi rosa…
“Le ragazze
di La Vie en rose? Loro la chiamano La Ver, quest’anno sono venute prima.”
“Cosa sarebbe
questa Ver?”
“Sono
lettrici e scrittrici di romance”, mi guarda e parla chiaro: “Romanzi rosa.
Arrivano da tutta Italia.”
“Ah, sì!” e
dopo aver ringraziato esco.
Le organizzatrici hanno deciso di ritornare a Firenze
ma anticipando di una settimana.
Nessuna speranza di rivedere l’uomo misterioso.
Reggio Emilia,
sabato 29 marzo 2014
Ieri ero a Firenze
per i soliti controlli, avevo alloggiato al Baglioni. Evitando di passare da
via del Giglio a costo di fare un lungo giro.
Devo smettere
di pensarla, non sono un ragazzino! Non è ragionevole che un uomo di
trentaquattro anni continui a ripensare a una donna vista al massimo per tre
minuti.
Cosa so di
lei? O legge o scrive romance. Ha un bel sorriso. Ride volentieri. Sa prendere
sportivamente anche l’imprevisto di un tacco rotto. Ha una bella voce.
Poco,
pochissimo.
E ora Reggio
Emilia, a lavorare anche nel week-end per un controllo urgente al museo
Parmeggiani.
La segretaria
mi ha prenotato una camera all’Hotel della Posta, sapendo che prediligo gli
alberghi storici.
Appena
arrivato a Reggio sono andato direttamente al Museo, trattenendomi tutto il
giorno; soltanto alle sette sono entrato in albergo.
Donne… donne…
Sto per
uscire di corsa, sicuro che le mie ossessioni abbiano preso corpo, quando me la
trovo di fronte.
Gli uomini mi piacciono, quelli attraenti ancora di
più. Perché si sappia, non sempre il mio interesse è ricambiato. Qualche volta
sì, almeno non mi deprimo; ma non troppo, mi monterei la testa.
Ma mai uno mi ha guardato come questo mi sta
guardando! Neppure fossi una diva o un gran spettacolo di donna.
E’ lui a essere uno spettacolo d’uomo. Ed è quello del
2011 al Boscolo. Anche del 2012, stesso posto.
Qui, se non lo acchiappo io, arriva qualcuna a
prenderselo. Gli vado incontro, scansando amiche varie, e gli porgo il mio
smart: “Mi fai una foto?”
Devo aver fatto un passo falso. Lo vedo guardarsi
attorno, forse crede che abbia parlato a un altro.
Se non fossi una signora imprecherei! Una volta che è
una che mi capita un alpha super alpha mega alpha…
Ho voglia di urlare.
Eccolo, ha afferrato, ma proprio afferrato
un’impiegata e la sta portando verso di me; nonostante l’aspetto signorile ha
del brusco, come piace a me. Ora cosa farà?
“Può farci una foto insieme?”
Mi viene accanto, mi prende per la vita. Accosta il
viso al mio. “Ora non mi scappi più.”
Con la coda dell’occhio vedo le pupe della Ver a occhi
sgranati. Poi, mentre mi bacia, non bado più a niente. Se penso che non volevo
venire dopo la delusione dell’anno scorso…
Racconto carinissimo, fresco e frizzante come una bella mattina marzolina.
RispondiEliminaComplimenti alla Sig.ra Masella per la consueta verve ed in bocca al lupo per l'iniziativa di quest'anno.
Troppo divertente, romantico e pieno di speranza (forse ce l'ho anche io una possibilità... sempre che il mio "lui" quello stesso periodo non sia stato spedito in Cina).
RispondiEliminaGrazie Maria per avermi riportato a quel primo anno a La Vie en Rose
Da urlo! Carissima signora Masella, questo si chiama davvero entrare nello spirito della VER! Grazie per averci regalato questo racconto, chissà che qualcuna quest'anno non metta in pratica il suggerimento.... :)
RispondiEliminaRacconto carinissimo ma.. no, adesso Marri ma fai i nomi! Chi sono questi due? E perché io uno così al bancone del Boscolo non l'ho mai visto? Sì, vabbè ci sarebbe quel baratro dell'età... ma perché, Demi Moore i boy-toy sì e noi no?
RispondiEliminaUn saluto a tutte le ragazze della ver. E anche questa fortunella tacco 15, va'.
Roberta Ciuffi
Cia a tutte. Marri, sono d'accordo con Roberta, fuori i nomi! Comunque attacco di nostalgia da nodo in gola... la cura naturalmente è a portata di mano perchè tra poche settimane ci rivedremo a Reggio Emilia. (Tacchi con tacco 15? Mi viene mal di schiena solo a immaginarmi su trampoli così ^_^)
RispondiEliminaScusate, ma la damigella tacco 15 aveva un paio di ciabatte in borsetta? Perché, in quel caso, mi candido anch'io!
RispondiEliminaGrande Prof! C'è proprio tutto in poche righe, che altro dire...
RispondiEliminauna sua ammiratrice :)
(senza tacco 15)
chi è lei? mettiti allo specchio, ripensa a firenze, sorridi: quella che vedi sei tu! Bionda a bruna, un'acciuga o formosetta, ballerine o tacco quindici: quisquiglie. Quello che conta è il sorriso.
RispondiEliminachi è lui? per saperlo si prenota per reggio emilia.
grazie dell'ospitalità.
marri laproffa maria masella (a scelta)
Racconto delizioso Marri! Non so chi sia la brunetta, ma di sicuro io ero quella che abbracciava! Non ho mai abbracciato tanto come alla VER!
RispondiEliminaMi firmo: Ornella Albanese :) !
RispondiEliminaMa che bello!! Mi è piaciuto tanto tanto! Se vedete uno così, gli dite che son rimasta a Genova e lo indirizzate a casa mia? Maria sa dove abito! ;)
RispondiEliminaCassie
Racconto carinissimo, un sogno che tutte le donne vorrebbero vivere......ovviamente con le ballerine in borsetta, per rianimare il "piedino" dal tacco 15!
RispondiEliminaBaci a tutte
Mel
com'è che il racconto è allegro e io mi ritrovo con le lacrime agli occhi? in poche righe c'è tutta la gioia di essere presenti alla VER , di poter condividere un pezzo di cuore con sconosciute che anno dopo anno, mail dopo mail, libro dopo libro sono diventate delle amiche.
RispondiEliminaGrazie per aver saputo ricreare questa atmosfera!!
Antotonon
Il racconto racchiude in se la bellezza della Ver,e la piccola grande magia delle storie che mi fanno sognare.Chi non vorrebbe essere lei la brunetta dal tacco altissimo,ma tornando alla realtà se fosse successo a me l'inconveniente col tacco,altro che prenderla con ironia,con la mia coordinazione sarei finita al traumatologico.. Complimenti a Maria Masella e grazie il racconto mi ha emozionata tanto.
RispondiEliminaArrivo in ritardo a commentare ma... non possono mancare i miei complimenti! Cara proffa sei riuscita in poche righe a ricreare il "rosa" giusto per emozionare tutte le partecipanti alla VER e al mondo romance!
RispondiEliminaChiunque sia la brunetta dal sorriso conquistatore, sarà bellissimo riabbracciarvi tutte!
(Ah no, io non posso essere, c'ero solo l'anno scorso!
Ma davvero è stata una delusione? Io non riesco a immaginare perché...)
Praticamente perfetto... Avrei voluto scriverla io, una cosa così! :)
EliminaMario