(...a anche un po' di New York)
In questo grande calderone che e' diventata l'autopubblicazione, di tanto in tanto vengono ripescati dagli editori tradizionali dei bei romanzi. E' il caso della "favola", passatemi il termine, di Virginia Bramanti: Tutta colpa della Neve e anche un po' di New York.
Dovreste ormai sapere che le mie non sono vere e proprio recensioni al libro, credo di considerarmi abbastanza capra, con tutto rispetto per queste bestiole, da non poter esaminare come un vero recensionista il lavoro di un autore. Quindi, posso esprimervi solo i miei personalissimi pareri.
Mentre leggevo infatti, notavo che questo romanzo ha tutto cio' che cordialmente detesto in un libro.
Primo: l'italianita'. Dai locali di Milano, a Platinette, e' tutto un elogio al nostro Bel Paese, ai suoi usi e costumi. Ora, come molti che seguono questo blog ben sapranno, io sono altamente allergica alle situazioni italiane, perche' rappresentano un blocco per i miei voli di fantasia. Eppure, vuoi che Milano e' cosi lontana dal mio mondo, vuoi che lo scritto della Bramati e' leggero e ironico, ma questa italinita' non l'ho disprezzata affatto, anzi, mi ha divertito!
Secondo: il romanzo e' scontato, un susseguirsi di cliche',ma proprio uno dietro l'altro. Ne ho letti una marea di libri cosi, eppure, c'e' qualcosa nello stile della Bramati che mi ha fatto fare le due del mattino per arrivare alla parola fine. E' vero, ho appena scritto una frase trita e ritrita, ma credetemi ancora io mi meraviglio di come questo libro abbia potuto prendermi cosi tanto, al punto da emozionarmi, farmi sorridere e anche ridere, insomma trascorrere delle belle ore spensierate di lettura.
Credo che seguiro' da vicino questa nuova autrice, perche' sono proprio curiosa di leggere come evolvera' la sua scrittura e se sapra' mantenere quel che di magico che ha saputo incantarmi.
Terzo... beh, penso che gli altri punti li chiedero' direttamente alla Bramati, che come di voi molte gia' sanno, sara' ospite alla sesta edizione de La vie en Rose.
Sono ansiosa di conoscerla e dopo aver letto questo post sono certa che anche lei non vedra' l'ora saltarmi al collo, per un caloroso abbraccio, che avete capito!?
Dunque care lettrici, appuntamento il 29 Marzo a Reggio Emilia per incontrare Virginia Bramati e non solo!
Per informazioni e iscrizioni scriveteci a
la.vie.en.rose.evento@gmail.com
Per conoscere il programma della giornata, basta cliccare qui: LINK
In questo grande calderone che e' diventata l'autopubblicazione, di tanto in tanto vengono ripescati dagli editori tradizionali dei bei romanzi. E' il caso della "favola", passatemi il termine, di Virginia Bramanti: Tutta colpa della Neve e anche un po' di New York.
Dovreste ormai sapere che le mie non sono vere e proprio recensioni al libro, credo di considerarmi abbastanza capra, con tutto rispetto per queste bestiole, da non poter esaminare come un vero recensionista il lavoro di un autore. Quindi, posso esprimervi solo i miei personalissimi pareri.
Mentre leggevo infatti, notavo che questo romanzo ha tutto cio' che cordialmente detesto in un libro.
Primo: l'italianita'. Dai locali di Milano, a Platinette, e' tutto un elogio al nostro Bel Paese, ai suoi usi e costumi. Ora, come molti che seguono questo blog ben sapranno, io sono altamente allergica alle situazioni italiane, perche' rappresentano un blocco per i miei voli di fantasia. Eppure, vuoi che Milano e' cosi lontana dal mio mondo, vuoi che lo scritto della Bramati e' leggero e ironico, ma questa italinita' non l'ho disprezzata affatto, anzi, mi ha divertito!
Secondo: il romanzo e' scontato, un susseguirsi di cliche',ma proprio uno dietro l'altro. Ne ho letti una marea di libri cosi, eppure, c'e' qualcosa nello stile della Bramati che mi ha fatto fare le due del mattino per arrivare alla parola fine. E' vero, ho appena scritto una frase trita e ritrita, ma credetemi ancora io mi meraviglio di come questo libro abbia potuto prendermi cosi tanto, al punto da emozionarmi, farmi sorridere e anche ridere, insomma trascorrere delle belle ore spensierate di lettura.
Credo che seguiro' da vicino questa nuova autrice, perche' sono proprio curiosa di leggere come evolvera' la sua scrittura e se sapra' mantenere quel che di magico che ha saputo incantarmi.
Terzo... beh, penso che gli altri punti li chiedero' direttamente alla Bramati, che come di voi molte gia' sanno, sara' ospite alla sesta edizione de La vie en Rose.
Sono ansiosa di conoscerla e dopo aver letto questo post sono certa che anche lei non vedra' l'ora saltarmi al collo, per un caloroso abbraccio, che avete capito!?
Dunque care lettrici, appuntamento il 29 Marzo a Reggio Emilia per incontrare Virginia Bramati e non solo!
Per informazioni e iscrizioni scriveteci a
la.vie.en.rose.evento@gmail.com
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Santo Cielo son d'accordo di nuovo con la BefRoss!!! Non ho letto il libro, ma anche io sono bloccata dall'italianita'...
RispondiEliminaMi sto davvero preoccupando
prova a leggerlo.....vedrai ;)
EliminaCerto che siete viziate eh! Voi e pure "qualcun'altra"
Eliminae queste eravamo alcune di noi, almeno io. L'ambietazione italiana, quando e' ben moderata, mi piace ancora, ma ancora non riesco a digerire quella western, forse perche' ho conosciuto dei veri cowboy...e veramente i libri che scrivono su di loro sono...fantasy! altro che romance!
EliminaRoss ma anche i rodei hai visto? Neanche lì c'è roba buona da guardare? Eppure ero convinta che cavalcare fosse uno sport...
Eliminano, no, io ho visto solo i cowboy, buzzurri
EliminaDavvero sono tutte fantasie? ..delusione.... E tutti quei nei manzi con cappelloni e pantaloni di pelle?
RispondiEliminaComunque anche a me frena un po' l'ambientazione italiana, però solo nei contemporanei, negli storici, tipo Medioevo, la gradisco molto!
Questo qui non l'avevo visto, magari sarà l'eccezione che conferma la regola....
Ah, Lulli, bello il soprannome BefRoss, si vede che eri ispirata; hai il copyright o si può usare?
Oh, ma allora non sono L'Unica a non amare le location italiane! Mi sparano tutti addosso quando lo dico, e qualcuno addirittura non ha dato un punteggio pieno al mio libro perché "da un'italiana vogliono l'ambientazione italiana"! La penso come June, preferisco evadere uscendo dal paese in cui vivo, almeno quando leggo un libro. Diverso nello storico, dove mi piace scoprire il passato dell'Italia, perché diverso dalla realtà di ogni giorno.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il romanzo della Bramati, l'ho iniziato e poi interrotto ai primi capitoli. Forse non era il momento più giusto, ma mi sono lasciata distrarre da altro. Ci riproverò.
Cassie
Ciao Cassandra, non sono tanto presuntuosa da pensare che tu non ti riferisca a me, ma guarda caso io del tuo libro ho proprio scritto che "da un'autrice italiana mi aspetto una location italiana"...
EliminaOvviamente non son solita giudicare un libro dalla copertina, né solo dall'ambientazione, quindi... se vuoi possiamo approfondire quali altri aspetti del tuo libro non mi hanno convinta al punto di assegnare le cinque stelle di anobii.
si noco, parliamone, anzi visto che sei una bloggerina storica di questo blog, ti nvito afare un post. poi cassandra, lo so che non si ritiene un'autrice arrivata, e che ritiene preziosi i commenti delle sue lettrici
EliminaNo, Noco, non mi riferivo a nessuno in particolare, anche perché ho la memoria corta e non mi ricordo i nomi abbinati alle recensioni. Comunque non sei L'Unica ad averlo detto, era un discorso generale! Liberissime, sia tu che June, di parlare di cosa non vi è piaciuto, sono sempre contenta di sentire pareri, consigli, critiche o qualunque cosa vogliate. Sono al primo romanzo, ci mancherebbe che mi sentissi arrivata... L'ho scritto per fare un esperimento, per me è già tantissimo quello che ho ottenuto!
EliminaCiao Cassandra,
RispondiEliminaho letto anche il tuo romanzo, soprattutto perche' ero incuriosita dal titolo simile e dalla vostra stessa esperienza editoriale...ci sto riflettendo su, non sul tuo libro piuttosto su certe scelte editoriali.
Non hai avuto le stelline perche' sei italiana e devi scrivere di italiani? accidenti quanto siamo "rompi" noi lettrici, stiamo sempre a lamentarci che non vogliamo l'italia nei nostri voli di fantasia, e a te contestano l'esatto contrario? Mah?
Dunque, la Bramati l'ho strapazzata un pochino, infatti ha detto che non vede l'ora si saltarmi al collo....posso lasciare anche qualche commento per il tuo di romanzo? Tanto mi pare di aver capito che non verrai alla vie en rose ( ma percheeeeeeeee'????) e posso permettermi il lusso, insomma, si....di...malelinguare? Ahahhaha, scherzo! Oddio se un giorno decidero' di scrivere anche solo un raccontino per bambini, mi martorirete...aiut!
Vie en rose o meno... Un giorno ti becco!! Quindi occhio!! :D (scherzo)
EliminaDisponibile a qualunque confronto, dopo essermi sentita dire che il mio libro è interessante come lo scontrino della spesa sono pronta a tutto!!
Sono piuttosto d'accordo con gli aspetti messi in luce da Juneross.
RispondiEliminaQuesto libro è semplice e carino, piacevole perché ben costruito senza essere complicato. Insomma una magica favola natalizia che mi ha fatto evadere, ma che non è stato così incisivo da meritarsi il fatidico punteggio pieno... sono proprio cattiva!!!
Sono andata a rileggere la tua recensione... Se questa è cattiveria, ti prego: sentiti libera di essere sempre crudele con me! :)
EliminaColgo l'occasione per ringraziarti!
Cassie