Direttamente dalla scrivania di Noco
Vi siete accorte, ragazze in rosa, che il
mercato del romance italiano si sta variegando sempre più? Sono lontani i tempi
in cui, per sfuggire un po’ da balli sfarzosi
e passeggiate con tiri a due/quattro lungo il Serpentine, o da castelli
oscuri e fulgidi cavalieri dalla scintillante armatura, si poteva ripiegare
solo su vampironi aitanti , tanto sanguinari, quanto sdolcinati,o, tuttalpiù su
temibili demoni pronti a sciogliersi come neve al sole alla vista dell’anima
gemella. Ora, sul mercato si trovano varie ambientazioni, diversi generi, molti
formati, che accontentano più o meno tutti i palati. Certo è il momento
dell’erotico, ma si trova anche altro.
Io non sono una patita dei romanzi troppo
hot. Per carità, non disdegno scene calde, ma credo che la fisicità sia una
manifestazione di un’emozione più profondo, e mi piace più leggere lo sviluppo
di questo sentimento, rispetto a fantasiose evoluzioni tra le lenzuola… o
chissà dove altro…brrr!! D’altra parte
dello storico sono un po’ stufa, lo prendo ormai a piccole dosi e solo di
autrici ben selezionate, che sanno farmi amare anche trame non più
originalissime.
Il mio genere preferito, al momento, è il
contemporaneo brillante.
Proprio di questo tipo è il romanzo di
un’autrice esordiente italiana di cui vi voglio parlare. E se il buongiorno di
vede dal mattino…
Mi aspetto grandi cosa da lei!
UN AMORE OVALE
di Sabina Parodi
Pubblicazione: A.CAR, Coll.
Brividi&Emozioni, giugno 2012
Ambientazione: Inghilterra e Galles
Ambientazione: Inghilterra e Galles
Trama:
Dopo
un lungo matrimonio, Fosca si separa dall’affermato e ricco avvocato Leonard
Kenneth che ha sposato giovanissima: dieci lunghi anni in una gabbia dorata ed
ora, finalmente libera, riprende le fila della sua vita per ricominciare tutto
d’accapo. Lascia, così, la sua città natale, Londra, e si trasferisce a
Newbridge (Galles) dove vivono i suoi amici di sempre, Anna e Matt. Fosca è una
trentenne goffa, la cui sfrenata propensione alle brutte figure la catapulta
spesso in situazioni di una comicità imbarazzante. Suo malgrado e quasi a forza
si ritroverà proiettata nel mondo del rugby dove c’è Leif ad attenderla: un
giocatore professionista dalla personalità decisa e diretta – un semidio agli
occhi di Fosca – che si innamorerà irrimediabilmente di lei. Questa è la loro
storia fatta di momenti comici, di situazioni esilaranti, ma anche di
un’intensa passione.
Mio commento:
Questa è una storia intensa, di amore, di
amicizia, di passione e di sport.
Lei: Fosca.
Una giovane divorziata, apparentemente
brillante, ma in fondo insicura e traumatizzata dal matrimonio finito in modo
disastroso. E’ soggetta a figuracce, ma sa ridere di sé stessa, affronta la
vita con spirito.
Lui: Leif Owens.
Un giocatore di rugby professionista,
statuario, imponente, sicuro di sé e molto schietto. Un gran lavoratore, serio,
con la testa sul collo, determinato nel raggiungere i propri obiettivi.
E quando il suo obiettivo sarà Fosca, la
storia si accenderà: fuoco alle polveri!
Una serie di scene esilaranti, quasi da
chick-lit, dialoghi ben costruiti, fatti di scambi di battute divertenti e
brillanti, conferiscono ritmo e leggibilità estrema alla storia.
E proprio l’incontro fulminante tra questi
due personaggi sarà l’inizio di una romanticissima storia d’amore, scandagliata
nei particolari, a partire dal corteggiamento, all’innamoramento, fino alla
fusione magica di due individui notevoli in una coppia meravigliosa. Non
mancano le scene calde, ma solo come manifestazione di amore, nobile incontro
di anime, mai sesso fine a sé stesso: emozionante e appassionante. Ho
apprezzato moltissimo il risalto dato dall’autrice al crescendo di sentimento
tra i due, senza tentare di allungare il
brodo con inutili tiramolla, ma solo colorandola appena con necessari
chiarimenti, piccoli scontri di personalità, volti a limare gli spigoli, più
che ad aumentare il numero di pagine. Più volte mi son ritrovata a sospirare,
con il cuore traboccante di gioia nel seguire e nell’immedesimarmi in questa
storia nata dal nulla, costruita in poco tempo, ma evidentemente solida e
destinata a durare per sempre, fatta di complicità immediata e accettazione
profonda dell’altro.
Da non sottovalutare anche il tratteggio dei
personaggi secondari, in particolare Anna, vera amica che offre a Fosca non
solo imboccate ed ottimi consigli, ma la vera e propria possibilità di
ricostruire la sua vita, e, a tutti gli effetti, la possibilità di rinascere.
Meravigliosi Matt e Simon, marito e figlio di Anna, che la sommergono di
affetto e la fan sentire parte della famiglia: accettata, rispettata e,
finalmente, amata.
Splendida l’ambientazione in Galles, con
favolose descrizioni della famosa spiaggia di Rhossili.
E poi non dimentichiamo che questa è la
patria del rugby, qui venerato al pari di una seconda fede religiosa!
Quale luogo più indicato?
Proprio il rugby è,
infatti, il vero protagonista. Traspare prepotentemente da ogni pagina l’amore
profondo che l’autrice nutre verso questo sport, che, a dispetto delle
apparenze, è basato su un’assoluta sportività, il cui fondamento è il rispetto
dell’avversario. Tanto che parte integrante della partita è il cosiddetto
“terzo tempo”, un momento in cui le due squadre si ritrovano fuori dal campo
per brindare insieme, rendendo onore ai vincitori e rispetto ai vinti: in campo
avversari, ma fuori tutti amici. Se non è sportività questa… c’è di che
imparare.
Insomma una
lettura divertente, effervescente, estiva, romantica e passionale, che mi ha
fatto innamorare dei protagonisti, ma soprattutto interessare ad uno sport davvero
appassionante, nobile e cavalleresco, in un certo senso ancora puro ed
incontaminato dalle luci della ribalta e dai meccanismi di spettacolarizzazione
televisiva.
Una chicca finale:
se ancora non vi ho interessate a sufficienza, preciso che l’autrice dichiara
di essersi ispirata a Jérôme Thion per la creazione del suo personaggio
maschile e cita più volte un famoso calendario benefico fatto di foto di
rugbisti: preparate il ghiaccio e provate a cercare Dieux du Stade… io vi ho avvertite…
Noco
un bel contemporary romance.... un'atmosfera di dolcezza e intimità che mi ha conquistata... anche l'ambientazione nel mondo del rugby, da noi così inedita, ha contribuito a farmelo amare...
RispondiEliminacomplimenti per la recensione noco
Ottima recensione. Sono un'appassionata di rugby e non manco mai uno dei calendari...
RispondiEliminaL'ho letto tempo fa e devo dire che, anche se non mi ha entusiasmato, è stato una lettura piacevole, scorrevole e interessante. Condivido la tua splendida recensione (come sempre)
RispondiEliminaFantastica recensione, che mi ha fatto venir voglia.... No, non di conoscere un rugbista, ma di leggere il libro sì! Bravissima!
RispondiEliminaBella recensione,grande Noco.
RispondiEliminaSe non l'avessi già letto tempo fa correrei a comprarlo.
Io invece ho trovato questo romanzo abbastanza inconsistente, con una protagonista così infantile che ha finito per guastarmi l’intera lettura. Una che si esprime con “Oh, mio Dio"..... " Ma quanto sei bello".... "Ma come sono fortunata"..."Io non ti merito"..... aggiungendo poi risate e sghignazzamenti vari guardando le partite di rugby. Senza considerare che non può esistere una persona che, nata e cresciuta in Inghilterra non abbia mai visto un pallone ovale… Sembra incredibile che l’autrice sia una sostenitrice di questo sport… Io lo sono e ho comprato questo libro con buone aspettative, tutte deluse come avrete ben capito. Un saluto a tutte Manu
RispondiEliminaCi sta che non ti sia piaciuto, di questo non discuto: i gusti son gusti.
EliminaCosa non capisco è questa affermazione:
"Sembra incredibile che l’autrice sia una sostenitrice di questo sport… "?
puoi chiarire?
A me sembra incredibile che non sia chiaro che lo sia!!!
Quello che volevo dire è che ho trovato stridente il rapporto che c’è tra l’ambientazione che l’autrice ha voluto dare alla storia e il comportamento che ha pensato di fare assumere alla protagonista. Nei paesi anglosassoni il rugby è lo sport per eccellenza, giocato obbligatoriamente in tutti i college. Una persona maschio o femmina che sia, non può aver frequentato una qualsiasi scuola senza mai essere venuta in contatto con questo sport e con le sue regole. E non può aver acceso il televisore di casa sua senza mai aver visto qualche immagine di rugby, visto che è addirittura giocato dai figli della famiglia reale …. E’ un po’ come se una persona che vive da sempre (tanto per dire) a Roma non abbia mai sentito parlare della Cappella Sistina.. :))
EliminaHa calcato troppo sul modo sciocco di comportarsi della protagonista che ha continuato fino alla fine a provare ilarità nel vedere l’allacciamento dei giocatori di mischia durante le partite (!?) E’ per questo che mentre leggevo mi sembrava impossibile che…. l’autrice, sostenitrice di questo sport….abbia tralasciato aspetti così importanti …
Avrebbe avuto forse più senso se Fosca fosse arrivata da qualche altro posto del mondo e avesse avuto circa 15 anni..
Manu