Direttamente dalla scrivania di Patrizia F.
Se avete letto
anche soltanto un paio di romance, lo sapete alla perfezione: il maschio alpha
che solleva la protagonista, più o meno eterea e indifesa, fra le sue possenti
braccia, per portarla in salvo, al riparo, o in una promettente stanza da
letto, è un classico dei classici.
Negli storici le
“ali dell’umano vigore”-definizione mutuata pari pari da Dame Barbara Cartland-
sono praticamente d’obbligo, e se per trovare un temerario che “camalla” ( …perdonate
il dialetto genovese! Ma il significato di spostamento di collo ingombrante è
noto, vero?) su per le scale, la moglie al nono mese di gravidanza, senza
nemmeno una ragione d’emergenza, e ha perfino abbastanza fiato in corpo da
chiacchierare allusivo mentre lo fa, bisogna scomodare Lisa Kleypas, anche i
contemporanei non scherzano: tanto la Lucky
Harbor di Jill Shalvis quanto la Virgin River di Robyn Carr,
tanto per fare due esempi di serie celebri, paiono pullulare di bicipiti che
fremono di gioia e non di sforzo, quando vengono utilizzati per reggere il
dolce peso di una signora.
Nella realtà, se vi
è capitato d’inciampare rovinosamente, aver capogiri, inzupparvi di pioggia
fino alle ossa, o magari tutte quante queste cose insieme, vi sarete tuttavia
accorte che la disponibilità maschile a sollevare una damigella in difficoltà non
è così comune: pensare che la compianta illustratrice Maddalena Sisto, di cui
certo conoscete le filiformi e ironiche donnine sui tacchi a spillo, a cui
recentemente è anche stata dedicata una linea da un noto marchio di borse,
diceva che il modo più sicuro per portare gli stiletti è avere un amico che ci
dia il braccio… o meglio, che ci porti in braccio!
Preso atto della
realtà, ho deciso di dedicare uno studio più attento alla faccenda, andando
alla fonte delle fonti: sempre lei, la rosa vestita, rosa scrivente, rosa
simboleggiante Cartland. In effetti, anche Georgette Heyer offrirebbe materiale
di pregio: ma come emulare lo svenimento da “Il dandy della Reggenza”, se non
si dispone di un tutore affascinante, e tantomeno di avance di un lascivo
principe e del Royal Pavillon di Brighton?
Proviamo quindi a
tornare da Dame Barbara. Svenire è facile, penseranno alcune, e anche
infortunarsi alla caviglia, io ho preso di quelle storte… errore, direbbe lei:
il punto non sta nel cosa, piuttosto nel come. Se capottate senza grazia sotto
il tavolo, o rotolate sparando una scarpa in aria e spargendo il variegato e
imprevedibile contenuto della vostra borsa per tutta la strada, scordatevi i
soccorsi di un Lord. Intese? E adesso vediamo qualche caso più particolare e
anticonformista, pur premettendo che parte delle modalità presentano un certo
rischio, o non sono alla portata delle principianti. Quindi allacciate le
cinture di sicurezza…pardon, stringete i lacci del corsetto!
Le carrozze sono
mezzi di trasporto piuttosto malsicuri, ma un incidente provvidenziale potrebbe
rivelare interessanti sviluppi. Testo di riferimento nella bibiliografia
Cartland? Ce ne sono diversi, però se pensate che sia perfetto essere sbalzate
sul prato, perdendo conoscenza e cappellino, rivelando chiome bionde
poeticamente sparse, e restando un bel po’ esanimi fra le braccia del lui di
turno, il romanzo giusto è “Il segreto di Langston”. Anche la slitta, sempre
rimanendo nel settore trasporti, quando rimane bloccata dalla neve, impone che
la passeggera venga adeguatamente soccorsa: vedi “La forza irresistibile”.
Carrozze e slitte
non sono poi così diffuse al giorno d’oggi…l’equitazione invece sì, e una folle
cavalcata dal finale da brivido con salto del muro di cinta, se non varrà una
medaglia, potrebbe valere un approdo contro possente petto, se vi ispirate alla
lettura de “Il principe ungherese”.
In altro continente
del mondo Cartland, ovvero ne “La stagione dei fiori di loto”, bastano un
indigeno furibondo e omicida, un pugnale insaguinato, una lama che si
conficca…nella muliebre e vezzosa acconciatura, tanto che la protagonista (
ovviamente da ricondurre in braccio alla villa) esce illesa dall’agguato, seppur
in preda a un mancamento per lo choc e bisognosa che il coltello sia
estratto…dalla corteccia, perché è appesa per lo chignon. Vietato ridere, e
vietato anche pensare dove si va a cercare un bravo parrucchiere per rimediare
al danno, visto che siamo in una remota piantagione in quel di Ceylon! Se
rientriamo in Europa, le nostre eroine saranno infreddolite, impantanate e con
tentazioni suicide in zona paludosa (Amore selvaggio), impietrite dalla
dipartita del religioso padre, che tuttavia ha avuto il buon gusto, dopo una
vita raminga e povera, di trascorrere i suoi ultimi giorni malato nella dimora
del lord(L’ultima barriera), sconvolte
e tremanti dopo tuffo in acqua gelida, traversata del lago a nuoto, scontro fra
rivali agguerriti (Giudizio d’amore) o fuggite dalla finestra con la sola veste
di un lenzuolo, poiché il patrigno cattivone le ha private perfino degli abiti
per bloccarle (La strada per la felicità).
Sono quasi sicura
che qualche malalingua stia pensando che queste situazioni sono assurde, e che
a una ragazza, al più, le ginocchia risulteranno malferme per un bicchierino di
troppo. Ebbene: ce lo abbiamo. “Non c’è tempo per amare”, romanzo cartlandiano
d’ambientazione sorrentina primo ‘900, protagonista riversa sul sofà, ridotta a
un budino al liquore. Lui non ride e tantomeno assume atteggiamenti ambigui! La
solleva e la porta in camera, e poi si ritira a sua volta!
Tirando le
somme…meglio camminare con le nostre gambe. La liquirizia è perfetta per la
pressione bassa, esistono vie di accesso a località ed edifici e mezzi
piuttosto comodi e sicuri, l’importante è guardare dove si mettono i piedi, e
lasciare i galanti lord coi loro fardelli inesistenti, visto che sono composti
di cliché e parole.
Non si tratta solo
di sacrosanta autonomia, ma anche di salvaguardia di un pizzico di fantasia:
meglio ignorare certe storie d’ernie, stiramenti, indumenti maschili troppo
stretti e goffaggini antiromantiche.
Patrizia F.
Hahaha, la cuginetta Patty si conferma penna arguta ed intelligente. Cadute, cali di zucchero e mancamenti vari si addicono più a giovani lady inesperte vittoriane che a balde femministe odierne, ma un minimo di conoscenza dei rudimenti dell'arte del farsi sollevare non fa male, hai visto mai che ci si debba infortunare, o si cerchi un pretesto per guadagnare insieme a "lui" il sofà, senza perdere troppo la reputazione......
RispondiEliminaCara CugiPat, io ebbi l'onore di essere portata in braccia da un bel gnokko (all'epoca mio compagno) in un momento di dolore... Mi si caricò in braccio (camallo, appunto) e mi trasportò fino in ospedale, con sollecitudine e amore... Bei tempi...
RispondiEliminae quando "ebbi" l'onore pesavi?
Eliminafatti mia... lui non fece fatica, ma egli era giovane e prestante nonché bello come il sole... anzi di più
EliminaMmmmm....tu eri leggera leggera, lui prestante e lo vedi come il sole...ummmm...tesori...ti ha detto la mamma che non si prendono le "caramelle" dagli estranei? Possono far male e contenere delle sostanze nocive..... :)
EliminaSpero che tu ti sia mostrata adeguatamente riconoscente, Lulli.
EliminaMolto carino e spiritoso, con l'elegante ironia che contraddistingue lo stile di questa bocca di rosa :)
RispondiEliminaChe Patrizia sia una rosa (e abbia una bocca) non ci sono dubbi! Ma qui siamo nell'alta classe di una pungente malelingua, elegante e devastante allo stesso tempo!
RispondiEliminaLucia sicura che non ha ragione la Ross?
oh ragazze. un po' di romanticismo non fa male nei libri vecchio stile, anche se sdolcinato. però arriva la sera e guardo perduta nei miei pensieri colui che torna a casa e chiede se la cena è pronta. non una parola in più. fantastico. siete adorabile. ciao Anila
RispondiEliminaArguta come spiegazione....che poi essere portata in braccio è fico da paura! Peccato che questi uomini odierni non abbiano queste trovate così galanti!
RispondiEliminaCerto pensare agli eroi della Kleypas che si trascinavano dietro le mogli incinte e nel mentre commentavano in maniera ironica e seducente è veramente degradante per gli uomini in circolazione!
Mio marito mi ha portato in casa, il giorno del matrimonio e chi mi conosce sa che io peso 30 kg con tutte le scarpe!!! e col vestito da sposa e quasi quasi mi voleva gettare sul divano!!!