COME FARSI INCASTRARE DA UN NOME
Lo sapete che la Theresa Melville mi ha fregato? Sì, sì, tutta colpa di un nome!
Ormai
ho detto più volte, che avevo dei pregiudizi sulle scrittrici italiane.
Non so per quale sciocco motivo schifavo i loro romanzi e andavo alla
ricerca di autrici straniere, ritenendole più interessanti.
Perciò, quando comprai "Charlene" non sapevo che dietro il nome dell'autrice si celasse Maria Teresa Casella, italianissima, romana de' Roma. E il romanzo fu una sorpresa.
La
Melville scrive storie insolite, ma, per questo motivo, affascinanti,
ricordo ancora la splendida figura di donna che creò, per Charlene.
Ammetto che i personaggi maschili un po' perdono in carisma, essendo
così... umani. Ma, anche se a me piacciono protagonisti machos e alpha,
il libro lo tengo ancora nel cuore.
Maria
Teresa è una splendida donna sulla scena della letteratura ormai da un
po' di anni, Theresa Melville è lo pseudonimo con il quale, dal 1996,
firma i suoi romance.
Ha iniziato a lavorare come giornalista, ma, come ho scoperto sbirciando sul suo sito www.theresamelville.it, "ha sempre cercato di concretizzare il suo obiettivo principale, quello di fare della scrittura la sua professione."
Cavolo,
lo sapete che ha scritto romanzi erotici e rosa contemporanei
pubblicando nelle collane Polvere di Stelle, Bluemoon e Tango?
Naturalmente sotto diversi pseudonimi. E io non me li ricordo!! La
collana Bluemoon della Curcio la leggevo e, se non sbaglio, con le
copertine rosse della serie Desire, fu una tra le prime case editrici a
pubblicare erotici. E quanto mi piacevano! Mi mordo le dita per non aver
conservato quei libri, adesso sarebbero un tesoro!
Cara
Teresa, dimmi subito i titoli di quei romanzi! Devo al più presto
mettermi alla caccia e cercarli, sperando che, in un futuro mooolto
vicino, qualche anima pia li ripubblichi in ebook.
Perché lo pseudonimo Theresa Melville?
La scelta è legata alla mia sconfinata ammirazione per Herman Melville. Moby Dick è il libro che più di ogni altro ha illuminato e definito il mio rapporto con la scrittura. Scrivere per me è significativo di una continua ricerca, nel mio animo come nella realtà che mi circonda.
Con quali altri pseudonimi hai pubblicato?
I più importanti sono quelli legati a Mondadori, da Mary Lou Stevens a Marlene Seymour, passando per Anne Marie Schwartz. Terri Domino, Tessa Darcy o Tresy Stevens erano tra quelli usati in precedenza. Tornando alla domanda sui titoli dei miei romanzi d’ersordio, ricordo Giovane cuore ferito, Di nuovo la speranza, Ancora tua... Ma è passato davvero troppo tempo, preferisco soffermarmi su un passato più recente.
Nel
1994 è uscito Delfina fuor d’Acqua, Edizioni Il Ventaglio, un romanzo
scritto a più riprese in diverse fasi esistenziali. Racconta una storia
d’amore bizzarra come la sua protagonista, Delfina, una giovane donna in
conflitto con se stessa.
Nel
1996, per la prima volta con lo pseudonimo Theresa Melville, ha
pubblicato con Mondadori il romance storico "Anima Prigioniera" nella
collana Doppia Vita. Sempre nella stessa collana troviamo: "Angeli tra
le fiamme", "La torre dei girasoli", "Il nostro segreto" (Mary Lou
Stevens), "Il frutto della passione" (Mary Lou Stevens), "Magica
alchimia". Con la medesima casa editrice, ma nella collana Un secolo
d'amore: "Un amore segreto" (Anne Marie Schwartz) e "Una ferita nel
cuore" (Marlene Seymour).
Nel
2000 scrive quattro romanzi che raccontano le vicende dei protagonisti
della serie televisiva di Canale 5 “Vivere”. Pur nel rispetto della
sceneggiatura originale della soap-opera, i romanzi contengono
retroscena ed episodi inediti sulla vita dei personaggi principali e
delle loro famiglie.
Terri, come è nata questa idea?
Se ne fece promotore Sandrone Dazieri, allora editor de i Romanzi, d’accordo con i colleghi della Mediaset. Mi arrivò da Segrate uno scatolone pieno di sceneggiature che dovetti leggere per intero, perchè era fondamentale che nel romanzo non scrivessi nulla che potesse contrastare con gli avvenimenti della soap. Fu un lavoro piuttosto complesso, ma alla fine di grande soddisfazione, accolto con favore dal pubblico di “Vivere”.
Dal
2000 in poi pubblica ne I Romanzi Mondadori, solo con lo pseudonimo
Theresa Melville: "Le lacrime della luna", "Memorie d'amore", "Rossa
d'Irlanda", "L'incantatrice", il "mio" "Charlene", "Seguimi", "Fiore di
campo", "Leggenda di sangue e amore" (nei Mystere), "Nella mente, nel
cuore", "Amanti perduti", il racconto "Rosa del Tevere" nella raccolta
"Amori sull'ali dorate" per il 150° dell'Unità d'Italia. Inizia la
trilogia dei Tourangeau con "L'abbraccio della notte", seguito dal
secondo libro "Notte di speranza". Tra i due, il delizioso racconto
"Guardami" per la spettacolare raccolta "Il Falco e la Rosa" (stupendo
libro delle Rose Nostre che vi esorto a leggere se, ancora, non lo avete
fatto. E, se lo avete letto, rileggetelo!)
Ma
la Casella non è solo Romance. Dal 2008, si è dedicata al noir, con due
racconti nelle antologie "Eros&Thanatos" e "Supergiallo Mondadori",
e un altro racconto nella raccolta "365 Racconti erotici per un anno"
della Delos Books. Nell’ottobre del 2011 il primo romanzo noir "L’Amore
Obliquo", Emmabooks Ed.
E' recentissimo il paranormal "Antropomorti", una storia cupa, crudele, come può esserlo l'amore.
A questo punto Terri, devo chiedertelo, preferisci scrivere il Romance o il Noir?
Mi piace raccontare i sentimenti, e non posso fare a meno di descrivere personaggi e situazioni in cui credo fino in fondo, che siano solidamente ancorati alla realtà. Perciò, a volte, i miei Romance sconfinano nel Noir e viceversa. Credo che l’amore letterario non debba soffrire vincoli di genere, che debba essere libero, imprevedibile, violento e sofferente, o tenero e gioioso, così come nella vita. Per rispondere alla tua domanda, entrambi i generi mi appassionano e stimolano la mia creatività. Il Romance però mi appartiene in modo più totalizzante, e mi riferisco anche allo stile narrativo.
Cosa ti va di confidarci sulla donna Maria Teresa Casella? Facciamo gossip dai...
Ti confido che continuo a credere nei sogni irrealizzabili. La maturità è una condizione che mi autorizza a puntare obiettivi che nel passato ritenevo troppo ambiziosi. Diciamo che passare il mezzo secolo non mi ha reso più saggia, ma più ardita, sia come donna che come autrice.
Per finire i progetti futuri della Casella, Melville, Stevens, Schwartz, Seymour, di tutte voi, insomma...
Ho in mente un romanzo che esprima lo spirito di “tutte noi”, proprio come dici. Penso ad una storia che abbia radici nella vita quotidiana, che comunque persegua un sogno, e che celebri la straordinaria capacità delle donne di mettere a frutto le esperienze più drammatiche. Ad oggi, di questo romanzo ho messo a punto il titolo, l’idea di fondo e l’immagine dell’incipit. Il resto si vedrà in primavera, quando avrò finito la stesura del terzo libro della trilogia dei Tourangeau, che uscirà nel luglio 2013. Scrivere una trilogia è sempre stato uno dei miei sogni di scrittrice, e realizzarla ha significato molto. La storia dei Tourangeau mi ha dato tanto, umanamente, per aver rafforzato il rapporto con il pubblico, e professionalmente, in termini di esperienza. Approfitto della circostanza per ringraziare le lettrici che si sono appassionate alle vicende della contessina Cornélie. Ringrazio anche te, Lucia, e la cara amica Juneross, per ospitarmi in questo storico blog.
Care
amiche, non vedo l’ora di leggere il terzo libro dei Tourangeau, ma,
ancor più, sono curiosissima di scoprire quale storia comprenderà le
varie anime della Rosa Nostra e soprattutto quella di Maria Teresa
Casella. Splendida scrittrice.
Lullibi
Letto e apprezzato il post della nostra Lullina. Letti e riletti i romanzi della "rosa nostra"
RispondiEliminaAnima prigioniera è il primo romanzo che ho letto. Anch'io tratta in inganno dal nome :)
Vivere, non sapevo fosse tratto da dei suoi romanzi. Non l'ho mai seguito, ma la mia mamma se perde una puntata va in crisi.
Complimenti per prima a Theresa e poi a Lulli.
Saluti
LidiaS
Una sorpresa anche per me per quanto riguarda Vivere, ma io credo che la Melville abbia scritto i romanzi dopo che la soap sia andata in onda e non che la soap sia tratta dai suoi romanzi :)
RispondiEliminaSorpresa? Be', non proprio, conoscendo quest'autrice....ma è' sempre bello avere una conferma sul talento di una delle Rose Nostre! Conservo come una reliquia diversi suoi romanzi, in particolare "guardami", che considero un gioiellino. È anche una conferma del talento gossipparo-giornalistico della Lulli, hihihihih....
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Che bella persona che sei, Teresa! Da quello che sei di tuo e dalla bravura dell'intervistatrice Lullibi è venuta fuori una chiacchierata coi fiocchi e i controfiocchi. Complimenti e un ab braccio a entrambe.
RispondiEliminaMariangela Camocardi
Devo dire che di lavoro ne hai fatto tanto, cara Teresa, e con grande successo. Complimenti.
RispondiEliminaBravissima Lullibi, bella intervista.
Miriam
Care amiche, innanzitutto mi scuso per il ritardo della mia risposta. Perdonatemi, ho avuto un periodo famigliare un po' caotico dal quale riemergo solo ora.
RispondiEliminaVi ringrazio per i commenti. Voglio precisare subito che ha ragione June a proposito dei romanzi di Vivere: i miei libri si ispirano alla soap, non viceversa. Magari fosse stato il contrario!
Lidia, Lucilla, vi ringrazio per apprezzare il mio lavoro. E soprattutto grazie per "Guardami", che mi è rimasto dentro in particolar modo.
A June e Lullibi un grande abbraccio. A presto!
Mari, Miriam, impagabili amiche! Grazie.
RispondiEliminaLovelyy blog you have
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