In occasione della prossima uscita di Un Nome dal Passato (Mondadori), vi presentiamo Maria Masella!
Vi piacerebbe vincere il romanzo autografato dalla scrittrice? E' semplicissimo:
-Lasciate il vostro nome o nick in questo post
-Condividete la notizia attraverso i vostri canali
-Ritornate a controllare se siete state fortunate il 4 settembre 2012.
Facilissimo, vero?
Ed ora senza altri indugi, ecco a voi: Maria Masella!
Direttamente dalla scrivania di Roberta Ciuffi
Vi
presento Maria, per quel che la conosco. Poco. All'inizio ti
innervosisce. Brusca, troppo brusca. Sembra spazzarti via con
quell'urgenza delle sue incombenze quotidiane, che lasciano poco spazio
al dilungarsi delle chiacchiere. Le telefonate fulminee, le mail di
quattro parole. Ruvida, troppo ruvida. Poi te la trovi davanti, questa
ragazza un po’ âgé, con i riccioli fitti e gli occhi vivaci, e il
sorriso leggermente incerto di chi nonostante tutto esita ancora a
credere al proprio valore. La vedi muoversi tra gli altri con una punta
d'imbarazzo che non ti aspetteresti.
Noti la premura-non solo
affettuosa- ma delicata e riguardosa con cui si rivolge al suo papà. E
l'impressione è che si tratti di un'altra persona, completamente diversa
dalla virago indaffarata che appare al telefono o via mail. Forse una
signora di quelle di una volta, dalle buone maniere, riservate e
discrete.
E poi, Maria si piazza davanti a un pubblico, apre la bocca e
PARLA. Ecco che l'immagine cambia di nuovo. Non c'è più niente di
incerto, più nessun imbarazzo. Maria è un pesce che ha trovato il suo
mare, e ci nuota vigorosamente, come fa nel mare della sua Genova.
Maria:
mi ci ritrovo, tanto ho difficoltà nella chiacchierata a due con
semplici conoscenti quanto mi sento a mio agio davanti a un pubblico. Se
poi ho un microfono, è perfetto.
- Hai iniziato la tua carriera di scrittrice con un racconto noir che tu stessa hai definito come molto duro. Com'è nato? Cosa ti ha spinto a scrivere qualcosa che, a quanto dici, temevi potesse colpire sfavorevolmente parenti, amici e lettori?
Soltanto
con alcune amiche avevo parlato della mia voglia, o necessità, di
scrivere. Forse in famiglia l’avevano sospettato e cominciare con un
racconto ambientato a Genova, negli anni di piombo, non era l’inizio più
soft. Aggiungiamo che la protagonista è una donna che sotto
un’apparenza normale è una terrorista e il quadro è completo. Però
volevo scrivere quella storia! Capita di sentirsela dentro, con urgenza.
- Nel 1998 pubblichi il tuo primo romance. Cosa ha determinato questa virata nei tuoi interessi?
Nessuna
virata! Avevo già scritto romance, che ho pubblicato più tardi con
Mondadori e con Curcio e Quadratum. Altri li ho abbandonati nel
cassetto. Quel racconto è stato il primo che ho sottoposto alla lettura
di professionisti, perché il concorso garantiva l’anonimato ed era un
modo per arrivare a un editore.
- Quanto ti prende scrivere un romance rispetto a un noir? E quali necessità soddisfa, scrivere l'uno o l'altro genere?
Per
i noir il coinvolgimento emotivo è forse maggiore, scrivendoli mi
stanco di più. So che potrei scrivere più di un romance all’anno senza
problemi, avendo tempo, mentre l’unica volta che ho scritto due noir
alla fine del secondo ero uno straccetto strizzato. La necessità è una
sola: raccontare una storia, possibilmente ben costruita, con personaggi
credibili e ambientazione non di cartapesta. Ecco, ho appena risposto
e, scrivendo, capisco una differenza fra il lavoro sui due generi! Ho
sempre amato la storia, anche da studentessa era la mia materia
preferita, tanto da spingermi ad aggiungere Storia della Matematica e
Storia della Fisica nel mio piano di studi all’università; scrivendo
romance di ambientazione storica posso dilettarmi in ricerche senza
sentirmi una “perditempo”. Mentre la mia tendenza all’analisi, forse
accentuata dai miei studi, trova gratificazioni nei romanzi noir.
- Ti è mai capitato di sentire di non farcela a portare avanti un romanzo-romance o noir che fosse? Ne hai mai abbandonato uno senza terminarlo?
Sono
più numerosi gli abbandonati dei conclusi, a loro volta più numerosi
dei pubblicati. No, non abbandonati perché non riuscivo a portarli
avanti ma perché non mi dicevano più nulla.
- Esiste il 'Grande Romanzo' della tua vita? Quello che senti potresti scrivere, se mai avessi tempo e tranquillità sufficienti?
Scritto!
Già scritto, ma ancora in prima revisione da decenni, in attesa di
trovare la chiave giusta: ne ho già provate alcune ma non ne sono
soddisfatta.
- Al di là dei riconoscimenti (che, diciamo la verità, a noi non sembrano mai abbastanza!) senti che manchi qualcosa al tuo essere scrittrice?
I
riconoscimenti fanno piacere, i guadagni pure (e non dite “la solita
genovese!”), ma niente è paragonabile alla sensazione di libera
completezza che si prova scrivendo, quando la storia gira bene, mentre è
uno sprofondo quando ci si trova in una secca! Cosa mi manca quindi?
Altro inventare storie, altro scriverle, mi manca: scrittore si è quando
si sta scrivendo, non è un patentino che si prende una volta per tutte.
- Dove vorresti arrivare?
Non
mettiamo limiti! Domani scrivere meglio di oggi, un giorno dopo
l’altro. Se arriva anche maggior successo non lo manderò via.
- Riguardo a quest'ultimo romance. Ricordo che avevi un progetto tra le mani, quando sei stata colpita da un'idea che ti ha fatto cambiare percorso. Puoi raccontare com'è andata?
L’avevo
iniziato nel 2005, quando mia madre stava già molto male. Quel poco
tempo tutto mio mi dava respiro… L’ho lasciato in sospeso quando è
mancata, quando l’ho ripreso non lo ricordavo neppure (non lavoro su una
sinossi ma come acrobata senza rete). L’ho finito per disperazione,
scontenta. Poi, improvviso, un incontro in Via Garibaldi, quella che era
Strada Nuova, ha ridato emozioni e vita a una storia in cui avevo
smesso di credere.
- Credo che tu ed io siamo le autrici italiane le cui storie più spesso s'identificano con una città. Io, a un certo punto, ho avuto la sensazione che la mia Roma mi stesse travolgendo e ho sentito il bisogno di staccarmene un po’. Tu pensi che ti troveresti a tuo agio a partire per altri lidi? Quanto conta la necessità di raccontare Genova nella tua pulsione a scrivere?
Mi
piace Genova, la conosco abbastanza. Nel noir che sto revisionando, il
protagonista, il commissario Mariani, afferma di riuscire ad indagare
soltanto nella sua città perché la conosce… Forse Antonio Mariani c’est
moi. Però ho scritto romance ambientati anche altrove, divertendomi.
Sono andata un po’ “fuori tema”, ora rientro: no, non sento il bisogno
di staccarmi da Genova, anche se mi trovo abbastanza a mio agio anche
fuori. Raccontare Genova? Non mi dispiace, è poco conosciuta, anzi
conosciuta male. Quando sei in vacanza, lontano da Genova, e incontri
degli austriaci, persone colte, e nomini Genova e dicono “l’Acquario!”,
ecco, ti brucia un po’.
- Quale dei tuoi protagonisti maschili avresti voluto incontrare sulla tua strada?
Niccolò Negri. Antonio Mariani. Non riesco a scegliere.
- Riguardo alle tue protagoniste femminili, una considerazione (che non è proprio una critica...): in genere sono così 'giuste'! Hai mai affrontato una protagonista che per qualche aspetto non ti piacesse?
Caratteristica
comune delle mie protagoniste è di essere persone di carattere forte.
No, non riuscirei in un romance a lavorare con una protagonista che non
mi piacesse. Nei non-romance l’ho fatto, senza problemi.
- Senti di aver mancato qualcosa nella vita?
La voglia di fare un figlio mi è venuta troppo tardi. Prima non ci pensavo proprio, sicura che sarei stata una pessima madre.
- Qual è il tuo attimo perfetto di felicità?
Escludiamo
l’ovvio, dal libro in vetrina da Feltrinelli al molto più importante
sguardo di mio padre dopo un lunghissimo intervento al cuore…
Escludiamoli perché ovvi e resta il mio attimo segreto: una nuotata al
largo, in solitaria, mare appena increspato, una bracciata dopo l’altra e
la terra che si allontana, da una parte il Monte di Portofino e
dall’altra il campanile di Boccadasse.
- Chiudi gli occhi e sogni di...?
Sogno uno, finalista al premio Rapallo-Carige. Sogno due, che da un mio romanzo ricavino una fiction... E c’ero andata vicina!
- Una botta di spudorata megalomania: Maria Masella come...?
Megalomania per megalomania io gioco in grande! Essere pietra di paragone per gli altri scrittori.
Le Rose Nostre durante l'evento Letterario La vie en Rose.
Da Sx: Paola Picasso, Maria Masella, Roberta Ciuffi
Ho letto tante interviste. Ho conosciuto di persona la signora Masella. Eppure, dopo aver letto la presentazione mi sono commossa, tanto!
RispondiEliminaRuvida no! entravo a LVER quest'anno, sola soletta e mattiniera perchè avevo preso il primissimo treno del mattino, pronta a sprofondarmi sui divanetti e aspettare la mia amica che sicuramente ancora dormiva... e chi mi incontro sulla porta? Non potevo non salutare Maria Masella, anche rischiando di essere invadente! E invece mi sono fatta irretire in una discussione sugli 'schemi' o dovrei dire sui 'fili', sui cerchi che si 'chiudono' nel romance ma non solo. E naturalmente abbiamo anche parlato di Roberta Ciuffi e dei suoi romanzi... tra una sigaretta e l'altra... ruvida proprio no, una grande professionista: sì. E dopo aver letto di Mariani, anche io non saprei tra lui e Nicolò chi scegliere!!!! ;-)
RispondiEliminaTelenad
Ruvida sì, perché per me non è un dispregiativo, ma un grande complimenti.
RispondiEliminaChi ha detto che chi è ruvido di modi, lo sia anche di animo? E poi, la ruvidezza, di Maria (mi permetto di chiamarla per nome, perché alla VER mi sgridò che le davo del lei...) nasconde una grande persona, che non conosco, ma che intuisco.
Attrae, la Masella, e non si sa neanche perché... o almeno attrae me.
Mi dà l'idea di un Rocher: ruvida fuori (per i pezzettini di nocciole) e dolcissima dentro, con un animo da scoprire...
E' una signora, la Masella, da sfogliare a poco a poco, lasciandosi scivolare addosso i suoi modi diretti e spicci per arrivare alla vera donna.
Non lo so... ma io "sento" che è una grande donna... la Masella.
E non per sviolinare, ma che anche la Roberta Ciuffi sia del mestiere e una grande scrittrice, lo si legge... sono invidiosa grrrr... :-)
Ho conosciuto maria a Firenze, nel 2010.
RispondiEliminaPoche parole, più che sufficienti a leggere la schiettezza che c'è in lei. Brusca? Non direi. O forse siamo soltanto simili, e allora ci si riconosce un po'.
Ciao, Maria, anche se non credo che ti rivorderai di me.
Grazie a june e a robi e a tutte le lettrici.
RispondiEliminaSono un po' di fretta perchè sono in revisione, devo ben incastrare i tempi di due delitti!
nota: sono quella che taglia i nomi delle amiche e li scrive minuscoli, alla buona.
mi firmo anche in minuscolo!
maria masella (detta marri: due erre)
Ho conosciuto anch'io queste due grandi donne, alla VER, le ho trovate semplici, alla mano, per niente insuperbite dal successo! Maria Masella e' stata una scoperta molto piacevole, una donna vera, normale, simpatica e dalla comunicativa immediata. Ruvida si', ruvida no? Non saprei, forse un po' di riservatezza al primo impatto, ma davvero una persona come non ti aspetti, in un simile contesto: una con cui ti piacerebbe prendere una cioccolata discutendo di libri, fare una passeggiata, una vacanza. Chissà perché si pensa che le scrittrici debbano essere delle aliene! Lei non lo e' e nemmeno Roberta, sono due Rose, ecco, mai definizione fu più giusta, una dalla ricca sfumatura purpurea e una delicatamente soffusa di rosso.
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Lucilla
Vorrei anch'io conoscerla di persona Maria: da come si presenta(e da come scrive)deve essere veramente speciale. Condivido su fb, Monica Manino
RispondiEliminaChe bella intervista!!! Mi piacciono molti i suoi libri e aspetto con ansia questo libro.(Bellissima la copertina).
RispondiEliminapartecipo volentieri,mi incuriosisce l'ambientazione a Genova....poiche' io sono nata a Genova,ma ho sempre vissuto a Palermo,e quindi non la conosco quasi per niente,potrei scoprirla attraverso la lettura e il suo racconto di questa città.
RispondiEliminaSimona
ho condiviso qui:
https://www.facebook.com/simonagiveaway72/posts/495503843810705
email simonagiveaway@libero.it
davvero bella questa intervista piace molto anche a me l'ambientazione. Sono d'accordo con l'autrice, è un peccato che Genova non sia abbastanza valorizzata l ho visitata un paio di volte e mi ci trasferirei se potessi.
RispondiEliminagfc: martina
fb: giovanna d'arco
mail: laperla85@yahoo.it
Partecipo volentieri :)
RispondiEliminacaty
condiviso
http://www.facebook.com/caterina.mariposina/posts/379030695502303
Bella l'intervista, tanto più vera e confidenziale dei classici scambi di battute tesi solo a presentare un libro...un dialogo tra scrittrici, davvero. Ho incontrato Maria Masella all'evento Mondadori di Milano, e in effetti ho notato come, da riservata nell'approccio singolo, vada poi a illuminarsi al meglio nel parlare al pubblico. Su Genova sono di parte: è la mia città, ne adoro la storia abbastanza misconosciuta, il romanticismo che non è solo mare...( devo aver scritto da qualche parte quanto mi sono infuriata nello scoprire che la fiction RAI Rossella di Genova usava solo il nome!!!) Da apprendista stregona della pagina, poi, e da lettrice di romance che spesso si cimenta con presentazioni e interviste su altri generi, Maria Masella mi rende orgogliosa: la dimostrazione vivente che si puiò scrivere noir, anche in modo asciutto e duro, e poi sognare e far sognare col romance.
RispondiEliminaPatrizia
https://www.facebook.com/maria.antinori2/posts/114055402076049
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facebook maria antinori
parisatide@hotmail.it
partecipo volentieri, adoro leggere e adoro Genova, anche se l'ho vista pochissimo mi è sembrata affascinante. Sono molto curiosa di leggere questa scrittrice, mi piacciono le persone all'apparenza "ruvide" e lo stile romance-noir
Ciao, dopo aver letto con molto interesse l'intervista, mi piacerebbe tanto leggere anche il libro, meglio se autografato ...
RispondiEliminaIncrocio le dita in attesa del 4 settembre!
Ho condiviso tramite facebook:
https://www.facebook.com/micaela.catanese.7/posts/278249652281161
partecipo molto volentieri
RispondiEliminagfc: Gothicrise
condivisione: https://twitter.com/Gothicrise/status/240317514725339136
joy.gothic@yahoo.it
Conosco abbastanza Genova, ma soprattutto amo lo stile di Maria Masella. Purtroppo non ho avuto modo d'incontrarla, quest'intervista è decisamente interessante: mi piace sempre capire quale personalità si celi ( o si sveli) dietro ad una penna talentuosa!!
RispondiEliminaAspetto con ansia il nuovo romanzo e auguro all'autrice tanto successo, sul lato romance, ma non solo!
condivido
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/carmen.rossi.718
fb carmen rossi
jasminem2004@hotmail.com
non conosco questo libro ne chi lo ha scritto...mi incuriosisce quindi molto, provo ;)
Eccomi,partecipo come sempre volentieri!
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GFC/FB:Chicca Tamburrino
pleadi@inwind.it
Bella intervista,la scrittrice mi sembra una donna molto interessante e sono certa che anche la lettura del suo romanzo per me sarebbe molto piacevole,incrocio le dita!
Ho "conosciuto" Maria solo attraverso Facebook, e anche troppo tardi, ma sto cercando di rimediare. Spero un giorno di poterla incontrare di persona, essendo anche io di Genova e bazzicando nelle stesse zone! Di sicuro sto cercando di reperire i suoi lavori, e di conseguenza non mi faccio mancare questo. Partecipo volentieri e condivido su Fb!
RispondiEliminaComplimenti a Roberta Ciuffi per la bellissima intervista e per l'introduzione!
Cassie
Partecipo molto volentieri.. sarei davvero felice di poter leggere questo libro e recensirlo nel mio blog ^^
RispondiEliminaHo condiviso qui https://www.facebook.com/CenerentolaInnamorataDelMaso/posts/408189339244789
piukina81@gmail.com
partecipo
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adriana costanzo
mbilla82@yahoo.it
Partecipo pure iooooo! e condivido su fb!sarei proprio curiosa di leggere questo romanzo!
RispondiEliminaBeh dopo un'intervista così non si può non essere curiose!
RispondiEliminaLibera
partecipo pure io! sono curiosa
RispondiEliminaho condiviso qui..speriamo vada bene^^
http://www.facebook.com/?sk=nf
ambra