"Parlare del Romance, vuol dire parlare delle donne, dei suoi bisogni e dei suoi desideri."
Con queste parole, Roberta Ciuffi, inizia il suo intervento alla presentazione del saggio : La vie en Rose, letteratura e bisogni femminili, presentato a Roma il 19 giugno.
Grazie al montaggio di alcuni spezzoni della nostra bravissima Silvia Basile, potrete avere un'idea di come le curatrici del libro, Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti, abbiano presentato il saggio di Janice Radway alle lettrici italiane.
La domanda che rimane sospesa a fine montaggio della scrittrice Giulia Alberico e' non solo interessante, ma porta a riflettere:
" Questo fenomeno al femminile, e' un lusso o e' una condanna?E' una leva o un limite? E' un fenomeno che permette ad una donna di conoscersi o la consola e basta?"
Alle lettrici l'ardua sentenza :)
Da sx: Susanna Marrozzini, psicoterapeuta -
Elisabetta Flumeri- curatrice del libro
Da sx: Roberta Ciuffi, scrittrice Romance
Giulia Alberico, scrittrice
DA sx: Giulia Alberico, scrittrice
Gabriella Giacometti, curatrice del libro
Direi che, almeno per quanto mi riguarda, la letteratura rosa e' sia un piacere che una consolazione: piacere perché consente di allagare i propri orizzonti in maniera almeno pari ad altri tipi di lettura considerati più " nobili"; la lettrice appassionata sa trarre insegnamenti e spunti da tutto ciò che legge. Quante di noi hanno conosciuto aspetti del mondo regency interessandosi alle descrizioni romanzate? La lettura intelligente e' anche questo, saper approfondire anche i suggerimenti apparentemente più frivoli.
RispondiEliminaE' un piacere, poi, perché no, anche consolatorio: a volte c'e' bisogno anche di questo, di una coccola tutta personale in cui crogiolarsi e rilassarsi. C'e' forse qualcosa di male?
Ciao
Lucilla
Cara Lucilla, hai espresso anche il mio parere con le parole più giuste.
RispondiEliminaGrazie
Cris
Hai ragione Lucilla, concordo pienamente con il tuo pensiero, ma vorrei aggiungere che questo genere di letteratura aiuta molto anche a conoscersi (e perchè no? anche a maturare),soprattutto a guardare dentro noi stesse essendo pienamente partecipi a situazioni, circostanze e a volte anche a "scelte" che forse non ci siamo mai trovate a fronteggiare nella vita reale. Questo continuo confronto con i pensieri e le azioni dei personaggi ci permette di capire che tipo di persone siamo, e di conseguenza ci aiuta ad affrontare la cruda realtà, sembrerà bizzarro, tuttavia è ciò che ho constatato su me stessa. Ovviamente questo è il mio pensiero:)baci!
RispondiElimina°§Morgen
Lucilla ha espresso chiaramente anche il pensiero.La letteratura femminile non deve assolutamente essere denigrata,perchè ha un valore immenso(anzi secondo me è persino superiore a molti altri generi) e tutti abbiamo il diritto di scegliere cosa leggere.
RispondiEliminaConcordo con tutte le ragazze, che ringrazio per aver condiviso il mio pensiero. Molto interessante il punto di vista di Morgen, il romanzo come palestra virtuale per misurarsi con se stesse; e soprattutto che i vari tromboni la smettano di volerci imporre cosa leggere o di etichettarci in modo ironico: quando costoro avranno letto umilmente ogni tipo di proposta, quando saranno in grado di scrivere in buon italiano ( come la lettura, anche dei romanzi rosa ,insegna), allora, solo allora, potranno forse dire una parola!
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Sto leggendo il libro proprio in questi giorni, e devo dire che è pieno di spunti interessanti. Mi trovo d'accordo con Lucilla, ma mi sembra estremamente interessante anche il punto di vista di Morgen. Romanzi che offrono spazio ai sentimenti, magari con il "ciuffetto di panna montata" di un dolce e consolatorio lieto fine, danno anche l'occasione di riflettere su noi stesse e sui rapporti con l'altro sesso...specialmente quando dialoghi e gioco introspettivo sono ben scritti. E poi...siamo creature responsabili, che sanno discernere tra realtà e fiction...a volte sento esprimere pregiudizi che mi riportano a un vecchio articolo di cronaca nera trovato in un giornale degli anni venti...dove si ipotizzava che una povera ragazza si fosse uccisa "perchè leggeva troppi romanzi" (sic)
RispondiEliminaPatrizia
Ciao Patrizia,
RispondiEliminaper quanto riguarda l'articolo di cronaca nera fidati se ne sentono di tutti i colori! una volta ho sentito dire che una donna aveva tradito il marito perchè leggeva romanzi rosa e perchè guardava fiction come "Beautiful"... che dire? non so se definirla ignoranza o bigottismo, oltretutto è stata una cosa abbastanza recente per cui non gode nemmeno della classica giustificazione: "erano altri tempi". Conservo ancora il ricordo di mia nonna che vent'anni fa si scambiava i primi harmony con sua cognata, e credetemi aveva il salotto tapezzato di libri, ma mai una volta gli ho sentito nominare l'adulterio nonostante le cose con mio nonno non andassero tanto bene, eppure a quei tempi per evadere da una triste realtà si doveva sopportare una "etichettatura" non pensando che il romance era l'unico genere di lettura più vicino a tante donne che purtroppo non avevano avuto la fortuna di studiare. Mi sembra che oggi il modo di pensare di tanta gente non è cambiato affatto. Scusa se sono andata un pò fuori discorso, ma il fatto che hai menzionato della povera ragazza mi ha fatto venire in mente questa sfaccettatura un pò amara. A presto:)
°§Morgen.
Care amiche, avete proprio centrato il punto! Purtroppo, come sapete bene, i mali del mondo sono sempre causati dalle donne! In una situazione di cronaca nera, dove una ragazza si toglie la vita, non si va a cercare la ragione magari in un padre violento, nossignore, il problema era la sua mente labile che e' stata plasmata da un romanzo rosa! Il che e' anche un controsenso, perche' se la ragazza fosse stata condizionata, sarebbe fuggita via come una delle nostre eroine!
RispondiEliminaLa societa', che comprende anche tante donne, teme i sentimenti....
Concordo pienamente Ross...
RispondiElimina°§Morgen
Salve, io sarei molto curioso di leggere della letteratura rosa italiana "di qualità".
RispondiEliminaSapreste indicarmi qualche titolo/nome?
Grazie,
Alessio
Ciao Alessio,
RispondiEliminabeh dipende anche dal periodo storico che ti piacerebbe leggere.
Vediamo se le nostre amiche hanno qualche buon consiglio da darti!
A me piace l'Italia degli anni Cinquanta e Sessanta.
RispondiEliminaGrazie,
Alessio