Il nostro Boss Ross ha introdotto un discorso molto interessante a
proposito del mutare dei gusti delle fruitrici del genere rosa(LINK), e guarda
caso, il romanzo che ho appena terminato è un perfetto esempio di
evoluzione del gusto, nonchè malalingua.
Mi spiego: trattasi di "Scandalo e passione" di Brenda Joyce, romanzo che una volta mi sarebbe piaciuto alla follia.
Gli ingredienti: una giovane donna di buona famiglia, un padre ubriacone, due sorelle da tirar su e... un adorabile mascalzone. Bello, eh? Solo all'apparenza. Cominciamo dall'inizio: nell'Inghilterra vittoriana, Alexandra giura alla madre sul letto di morte di occuparsi del padre e delle due sorelle minori; a tal scopo, lascia il fidanzato di cui è innamoratissima per dedicarsi alla famiglia.
Per leggere la nostra recensione, cliccate su continua a leggere.
Direttamente dalla scrivania di Lucilla:
Nove anni dopo, la nostra zitellina ha perso il patrimonio, l'amore e le speranze; per mantenere tutta la tribù cuce e stira per le altre nobildonne, che ora la guardano dall'alto in basso.
Primo appunto: laddove una volta avrei deplorato la sfortuna della nostra eroina, ora non posso fare a meno di chiedermi per quale motivo le due sorelline non possono darci sotto d'ago anche loro, per aiutare la povera Alexandra. No, solo lei si deve sacrificare!
Il padre, ubriacone e giocatore incallito, comunica alle tre grazie di aver deciso di venderle al miglior offerente- oops, farle sposare con qualche ricco pretendente- e comincerà proprio da Alexandra. E lei? Con la morte nel cuore, accetta un orribile corteggiatore per procurare una dote alle sorelle!
A questo punto, non so più se la protagonista si chiami Alexandra o Madre Teresa di Calcutta, con rispetto parlando! Ma come: tuo padre ti dice che ti metterà nel letto di un grassone col doppio dei tuoi anni e tu, che fai? Pensi alle sorelle???? Ma mandalo a lavorare a calcioni, quel padre, no? Indi, prendi le sorelline per le orecchie e mandale a dar lezioni di piano, di acquerello, di qualsiasi cosa ma smettila coi sacrifici! Disperati, almeno! Cerca qualche altra soluzione! Macchè.
Ma il clou del romanzo è lui, anzi Lui, l'Amore con la maiuscola: Stephen, duca di Clarewood, che Alexandra conosce a una festa.
Lei rimane ammaliata dal suo maschio fascino, che la colpisce come un pugno nello stomaco (corsetto troppo stretto?).
Alla festa, lei e le sorelle sono vestite come tre straccione, ma il bruno duca, il miglior partito d'Inghilterra, da chi rimane folgorato? Ma dalla nostra sartina in disarmo, no? La quale non è bellissima, non è ben vestita, ha un padre impresentabile e arriva col corteggiatore ancor più impresentabile, ma in qualche modo che non ho ben capito tramortisce il nobile baccalà, che pensa di proporle una relazione.
Non ho frainteso, lui le propone di vendersi a lui in cambio di soldi, per le sorelle, eh, non pensiamo nemmeno per un minuto che Alexandra pensi al proprio tornaconto! Accetta, la pulzella? Macchè, malgrado i pugni nel corsetto vibrati dall'intenso desiderio, la novella Maria Goretti, sempre con rispetto parlando, non cede, salvo poi andare a letto con l'arrapante duca solo per amore.
A questo punto, le cose precipitano: Alexandra dunque sacrifica per amore la propria purezza e il ducale somaro, invece di prenderla per una prova d'amore, pensa che lei volesse intrappolarlo a scopo matrimonio, e la caccia con una sostanziosa buonuscita; la cosa in qualche modo viene risaputa e Alexandra finisce cacciata di casa e costretta a lavorare come sartina a Londra, umiliata da tutti.
Ovviamente, le due sorelle responsabili del sacrificio non muovono un dito per lei.
Io mi domando: ma dopo anni di letture rosa, come si può accettare ancora il misunderstunding?
Lei è vergine, si dona all'amato rifiutando il denaro e lui cosa fa? La ripudia in malo modo, si sente tradito, la tratta da poco di buono.... Chiamatemi stupida, ma io non ho capito cosa volesse il l'altolocato babbione. I due si separano senza spiegazioni soddisfacenti e Alexandra, forse per supremo spritodi sacrificio, altro non sa fare se non sciogliersi in lacrime per buona parte del libro.
Stephen, poi, è un enigma: tampina Alexandra per farla cedere e appena lei si fa travolgere dalla passione le dice che vuole intrappolarlo!
La cosa va avanti con un tira e molla francamente incomprensibile fino alla fine del libro, quando i due finalmente si dichiarano innamorati reciprocamente e tutto si risolve a tarallucci e vino.
Domando e dico: dopo aver letto di tutto, può una lettrice sopportare ancora due che per tre quarti del libro soffrono in silenzio ognuno per conto suo, senza confessarsi di amarsi, e che improvvisamente, visto che ormai il libro sta per finire, si rivelano reciprocamente i propri sentimenti convolando a giuste nozze? No, non si può accettare, non siamo più alle prime armi rosa, siamo lettrici smaliziate e certi trucchetti non ci impressionano più, anzi ci annoiano. Perlomeno IO mi sono annoiata e mentre ad Alexandra avrei appioppato anche i miei vestiti da lavare, a Stephen avrei assestato due bei calcioni negli zebedei, così forse gli avrei fatto entrare un pò di sale in quella nobilissima zucca.
No, signora Joyce: se noi lettrici cresciamo e facciamo evolvere i nostri gusti, dovete farlo anche voi autrici; basta fraintendimenti, basta tira e molla e mezzucci per totalizzare una quota-libro e basta eroine ed eroi così sommamente stupidi! Se proprio volete proporci una storia, dev'essere ben scritta e piena di passione, di spunti interessanti; i brodini allungati non ci interessano più!
Lucilla
Mi spiego: trattasi di "Scandalo e passione" di Brenda Joyce, romanzo che una volta mi sarebbe piaciuto alla follia.
Gli ingredienti: una giovane donna di buona famiglia, un padre ubriacone, due sorelle da tirar su e... un adorabile mascalzone. Bello, eh? Solo all'apparenza. Cominciamo dall'inizio: nell'Inghilterra vittoriana, Alexandra giura alla madre sul letto di morte di occuparsi del padre e delle due sorelle minori; a tal scopo, lascia il fidanzato di cui è innamoratissima per dedicarsi alla famiglia.
Per leggere la nostra recensione, cliccate su continua a leggere.
Direttamente dalla scrivania di Lucilla:
Nove anni dopo, la nostra zitellina ha perso il patrimonio, l'amore e le speranze; per mantenere tutta la tribù cuce e stira per le altre nobildonne, che ora la guardano dall'alto in basso.
Primo appunto: laddove una volta avrei deplorato la sfortuna della nostra eroina, ora non posso fare a meno di chiedermi per quale motivo le due sorelline non possono darci sotto d'ago anche loro, per aiutare la povera Alexandra. No, solo lei si deve sacrificare!
Il padre, ubriacone e giocatore incallito, comunica alle tre grazie di aver deciso di venderle al miglior offerente- oops, farle sposare con qualche ricco pretendente- e comincerà proprio da Alexandra. E lei? Con la morte nel cuore, accetta un orribile corteggiatore per procurare una dote alle sorelle!
A questo punto, non so più se la protagonista si chiami Alexandra o Madre Teresa di Calcutta, con rispetto parlando! Ma come: tuo padre ti dice che ti metterà nel letto di un grassone col doppio dei tuoi anni e tu, che fai? Pensi alle sorelle???? Ma mandalo a lavorare a calcioni, quel padre, no? Indi, prendi le sorelline per le orecchie e mandale a dar lezioni di piano, di acquerello, di qualsiasi cosa ma smettila coi sacrifici! Disperati, almeno! Cerca qualche altra soluzione! Macchè.
Ma il clou del romanzo è lui, anzi Lui, l'Amore con la maiuscola: Stephen, duca di Clarewood, che Alexandra conosce a una festa.
Lei rimane ammaliata dal suo maschio fascino, che la colpisce come un pugno nello stomaco (corsetto troppo stretto?).
Alla festa, lei e le sorelle sono vestite come tre straccione, ma il bruno duca, il miglior partito d'Inghilterra, da chi rimane folgorato? Ma dalla nostra sartina in disarmo, no? La quale non è bellissima, non è ben vestita, ha un padre impresentabile e arriva col corteggiatore ancor più impresentabile, ma in qualche modo che non ho ben capito tramortisce il nobile baccalà, che pensa di proporle una relazione.
Non ho frainteso, lui le propone di vendersi a lui in cambio di soldi, per le sorelle, eh, non pensiamo nemmeno per un minuto che Alexandra pensi al proprio tornaconto! Accetta, la pulzella? Macchè, malgrado i pugni nel corsetto vibrati dall'intenso desiderio, la novella Maria Goretti, sempre con rispetto parlando, non cede, salvo poi andare a letto con l'arrapante duca solo per amore.
A questo punto, le cose precipitano: Alexandra dunque sacrifica per amore la propria purezza e il ducale somaro, invece di prenderla per una prova d'amore, pensa che lei volesse intrappolarlo a scopo matrimonio, e la caccia con una sostanziosa buonuscita; la cosa in qualche modo viene risaputa e Alexandra finisce cacciata di casa e costretta a lavorare come sartina a Londra, umiliata da tutti.
Ovviamente, le due sorelle responsabili del sacrificio non muovono un dito per lei.
Io mi domando: ma dopo anni di letture rosa, come si può accettare ancora il misunderstunding?
Lei è vergine, si dona all'amato rifiutando il denaro e lui cosa fa? La ripudia in malo modo, si sente tradito, la tratta da poco di buono.... Chiamatemi stupida, ma io non ho capito cosa volesse il l'altolocato babbione. I due si separano senza spiegazioni soddisfacenti e Alexandra, forse per supremo spritodi sacrificio, altro non sa fare se non sciogliersi in lacrime per buona parte del libro.
Stephen, poi, è un enigma: tampina Alexandra per farla cedere e appena lei si fa travolgere dalla passione le dice che vuole intrappolarlo!
La cosa va avanti con un tira e molla francamente incomprensibile fino alla fine del libro, quando i due finalmente si dichiarano innamorati reciprocamente e tutto si risolve a tarallucci e vino.
Domando e dico: dopo aver letto di tutto, può una lettrice sopportare ancora due che per tre quarti del libro soffrono in silenzio ognuno per conto suo, senza confessarsi di amarsi, e che improvvisamente, visto che ormai il libro sta per finire, si rivelano reciprocamente i propri sentimenti convolando a giuste nozze? No, non si può accettare, non siamo più alle prime armi rosa, siamo lettrici smaliziate e certi trucchetti non ci impressionano più, anzi ci annoiano. Perlomeno IO mi sono annoiata e mentre ad Alexandra avrei appioppato anche i miei vestiti da lavare, a Stephen avrei assestato due bei calcioni negli zebedei, così forse gli avrei fatto entrare un pò di sale in quella nobilissima zucca.
No, signora Joyce: se noi lettrici cresciamo e facciamo evolvere i nostri gusti, dovete farlo anche voi autrici; basta fraintendimenti, basta tira e molla e mezzucci per totalizzare una quota-libro e basta eroine ed eroi così sommamente stupidi! Se proprio volete proporci una storia, dev'essere ben scritta e piena di passione, di spunti interessanti; i brodini allungati non ci interessano più!
Lucilla
Ah ah ah!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaLucillll...mi hai fatto schiantààà!!!
Sei terribilee!!;)) eh eh eh!!
però effettivamente è sempre la solita storiaaaaa.... sembra la Bella e la Bestiaaaaa!!
e cambiamo un pò giùù!;)
SereJane
Troppo forte Lucilla, sono morta dal ridere!! comunque è vero, i gusti son cambiati; neanche io sopporto più queste protagonisti tristi e infelici, che sopportano tutto ciò che succede senza batter ciglio.. nella vita noi donne per fortuna non siamo così!!! Diana
RispondiEliminaE brava Lucilla! Divertente e sarcastica, e, come sempre, acuta e puntuale!
RispondiEliminaBasta! io di questi tira e molla senza senso non ne posso più!! Sicuramente la quota- libro l'avran raggiunta, ma con questi tipi di intrecci insipidi nè autrici nè case editrici non mi acchiappano più!
Mamma mia, questo libro sembra di una tristezza indicibile!A parte la trama scontata e inverosimile, ci mancava anche la stupidità dei due protagonisti...no grazie!!!
RispondiEliminaGrazie Lucilla, per avermi evitato uno spreco di tempo e denaro...in questo periodo fatico a trovare un romance con la R maiuscola...
Un saluto
Valeria
Che recensione simpatica, mi sono ammazzata dal ridere! :D
RispondiEliminaComunque pare di una pesantezza estrema questo libro, e devo dire che ne ho letti parecchi così, purtroppo... anche per questo certe collane ho smesso di acquistarle a scatola chiusa, ora pondero bene prima di spender soldi...
Cassie
Grazie per la fiducia e i complimenti, colleghe lettrici; effettivamente, questo romanzo era pesante e noiso, nonchè irritante per l'estrema sciatteria nel tratteggiare i personaggi. Per conto mio, con la Joyce ho chiuso, basta eroi ed eroine mosci!
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Io postavo la recensione e piangevo! Vi rendete conto che "sguazziamo" letteralmente tra i libri ma trovarne uno carino e' diventato difficilissimo? Ohibo'...
RispondiEliminaMolto divertente e coglie appieno l'essenza del libro!!! L'ho letto ormai un po' di tempo fa (quando è uscita praticamente...), come ultimo tentativo disperato di salvare la serie che mi stava sprofondando nella Fossa delle Marianne!!! Come avrete capito tentativo fallito che mi ha portato a dire bye bye Joyce... (forse un po' tardi visto che non ne sono stati pubblicati molti altri). Libro insulso e totalmente privo di senso logico, peccato visto che alcuni dei primi libri non erano poi male...
RispondiEliminaStefy
Stefy e Ross, vi quoto interamente! Chiunque, guardando l'offerta delle edicole, commenterebbe che abbiano una grandissima scelta, ma in realtà non è affatto così: libri tanti ma qualità poca! Rimane perfetta la riflessione di Noco, ossia trame o troppo "modernizzate" oppure aderenti alla realtà storica ma piatte come sogliole; questo libro era appunto del secondo tipo. Attendiamo con ansia Romanzi Ravvicinati del Terzo Tipo (quelli carini e appassionanti)!
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Stefy e Ross, vi quoto interamente! Chiunque, guardando l'offerta delle edicole, commenterebbe che abbiano una grandissima scelta, ma in realtà non è affatto così: libri tanti ma qualità poca! Rimane perfetta la riflessione di Noco, ossia trame o troppo "modernizzate" oppure aderenti alla realtà storica ma piatte come sogliole; questo libro era appunto del secondo tipo. Attendiamo con ansia Romanzi Ravvicinati del Terzo Tipo (quelli carini e appassionanti)!
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Anche questo libro è parcheggiato in attesa di essere letto. Certo adesso dopo il commento di Lucilla...di sicuro aspetterà ancora un poco.
RispondiEliminaGià dal libro precedente questa saga iniziava a dare profondi segni di cedimento. Sono dell'opinione, che allungare in modo inverosimile il numero dei libri per poter parlare anche delle generazione future è assurdo. Penso che uno dei problemi della "sciatteria" delle trame sia proprio questo, scrivere storie anche sui figli e sui personaggi minori, che appunto sono minori.
La trama, molto scontata, se sviluppata bene, la leggiamo e magari diciamo "bello!".
Non disperiamo, prima o poi un romanzo di nuovo degno di essere letto e riletto lo troveremo. Intanto ritorno a spulciare nella famosa scatola dei libri della mia mamma, romanzi pubblicati negli anni 80 e 90 :)
Saluti
LidiaS
Tra tutta la Saga Warenne che ho adorato, questo assieme a Ballo in maschera è quello che mi è piaciuto di meno.. Sembra la storia di Cenerentola.. Ma un Duca ricchissimo e bello, come può appena vista, scegliere come amante una donna carina e impresentabile? Perchè non una donna bellissima ma oca? Lucilla sei stata obiettiva e veritiera al massimo...
RispondiEliminaLa Joyce non mi pare granchè come scrittrice, avevo smesso di leggerla dopo aver provato alcuni suoi libri Bluenocturne con guerrieri scozzesi.
RispondiEliminaIsa
Mi piacerebbe sapere se "Vittime del peccato" ha un seguito, perché tutto lo fa presupporre... Grazie!
RispondiElimina