Direttamente dalla scrivania di Lucilla.
Riscopriamo insieme un' altra perla della filmografia Rai degli anni '70: Marco Visconti.
La storia si basa sul romanzo omonimo di Tommaso Grossi ed è ambientata nella Milano del '300, sotto la signoria dei Visconti.
Mentre infuriano le battaglie tra Marco Visconti, signore di Milano e i suoi nemici per il governo della città, Ottorino, nipote di Marco, conosce una giovane e bellissima castellana, Bice del Balzo; tra i due nasce l'amore, delicato e bellissimo come il madrigale di un trovatore. Ottorino promette a Bice di tornare da lei a prenderla per condurla a Milano come sua sposa, anche se la famiglia di lei non è molto propensa all'unione; si reca quindi a Milano per ottenere l'approvazione del potente zio.
Ma quando Marco vede Bice per la prima volta, ne rimane sconvolto: la fanciulla, infatti, è la figlia della donna che ha amato in gioventù, Ermelinda, da cui la vita lo divise. Complice la perfetta somiglianza tra madre e figlia, Marco s'incapriccia della povera Bice e, senza alcun riguardo per i suoi sentimenti e per quelli del nipote, cerca di imporsi a lei; davanti al rifiuto di Bice, la fa rapire e la rinchiude in un remoto castello sperduto nelle campagne.
Ovviamente questo determina la rottura tra zio e nipote, mentre Ottorino cerca disperatamente di trovare l'amata.
Alla fine, l'affetto per il nipote e il bisogno di alleati politici fanno ragionare Marco, che acconsente a liberare Bice; egli si reca quindi nel luogo in cui la fanciulla è prigioniera per annunciarle la fine delle sue peripezie. Ma Bice, appena vede l'uomo, temendo che sia venuto ancora una volta ad importunarla, si getta dalla finestra della torre in cui è segregata.
Prima di morire, fa in tempo a rivedere Ottorino e a pregarlo di rinunciare a qualsiasi vendetta. Ottorino, distrutto, parte per le Crociate.
Anche Marco Visconti pagherà per le sue malefatte, finendo ucciso dal popolo di Milano.
Una storia questa che, pur trattando di amore e morte, ha il sapore di una dolce storia dei tempi andati, quando gli amori erano assoluti e non ammettevano compromessi; il periodo è molto ben ricostruito dal punto di vista dell'ambientazione, con stupendi castelli avvolti nella nebbia che niente hanno da invidiare a quelli inglesi.
Bice è una splendida Pamela Villoresi, bianca e bionda come un giglio, abbigliata come le madonne medievali che tutte sognamo; Ottorino è intrepretato da un giovane Gabriele Lavia, validissimo attore di teatro, mentre Marco Visconti è Raf Vallone, un attore che forse non tutti ricordano più.
Com'era costume di quel periodo, anche qui troviamo una splendida ballata, scritta da Herbert Pagani, a supportare degnamente la storia: si tratta di "Cavalli ricamati", musica e parole stupende che vale la pena ricercare per ascoltare e sognare.
Lucilla
Riscopriamo insieme un' altra perla della filmografia Rai degli anni '70: Marco Visconti.
La storia si basa sul romanzo omonimo di Tommaso Grossi ed è ambientata nella Milano del '300, sotto la signoria dei Visconti.
Mentre infuriano le battaglie tra Marco Visconti, signore di Milano e i suoi nemici per il governo della città, Ottorino, nipote di Marco, conosce una giovane e bellissima castellana, Bice del Balzo; tra i due nasce l'amore, delicato e bellissimo come il madrigale di un trovatore. Ottorino promette a Bice di tornare da lei a prenderla per condurla a Milano come sua sposa, anche se la famiglia di lei non è molto propensa all'unione; si reca quindi a Milano per ottenere l'approvazione del potente zio.
Ma quando Marco vede Bice per la prima volta, ne rimane sconvolto: la fanciulla, infatti, è la figlia della donna che ha amato in gioventù, Ermelinda, da cui la vita lo divise. Complice la perfetta somiglianza tra madre e figlia, Marco s'incapriccia della povera Bice e, senza alcun riguardo per i suoi sentimenti e per quelli del nipote, cerca di imporsi a lei; davanti al rifiuto di Bice, la fa rapire e la rinchiude in un remoto castello sperduto nelle campagne.
Ovviamente questo determina la rottura tra zio e nipote, mentre Ottorino cerca disperatamente di trovare l'amata.
Alla fine, l'affetto per il nipote e il bisogno di alleati politici fanno ragionare Marco, che acconsente a liberare Bice; egli si reca quindi nel luogo in cui la fanciulla è prigioniera per annunciarle la fine delle sue peripezie. Ma Bice, appena vede l'uomo, temendo che sia venuto ancora una volta ad importunarla, si getta dalla finestra della torre in cui è segregata.
Prima di morire, fa in tempo a rivedere Ottorino e a pregarlo di rinunciare a qualsiasi vendetta. Ottorino, distrutto, parte per le Crociate.
Anche Marco Visconti pagherà per le sue malefatte, finendo ucciso dal popolo di Milano.
Una storia questa che, pur trattando di amore e morte, ha il sapore di una dolce storia dei tempi andati, quando gli amori erano assoluti e non ammettevano compromessi; il periodo è molto ben ricostruito dal punto di vista dell'ambientazione, con stupendi castelli avvolti nella nebbia che niente hanno da invidiare a quelli inglesi.
Bice è una splendida Pamela Villoresi, bianca e bionda come un giglio, abbigliata come le madonne medievali che tutte sognamo; Ottorino è intrepretato da un giovane Gabriele Lavia, validissimo attore di teatro, mentre Marco Visconti è Raf Vallone, un attore che forse non tutti ricordano più.
Com'era costume di quel periodo, anche qui troviamo una splendida ballata, scritta da Herbert Pagani, a supportare degnamente la storia: si tratta di "Cavalli ricamati", musica e parole stupende che vale la pena ricercare per ascoltare e sognare.
Lucilla
Lucilla, sigh, io me lo ricordo lo sceneggiato, sigh...
RispondiEliminaPerò non mi sovviene la ballata di Pagani, anche se me lo ricordo vestito da menestrello... mi sbaglio?
Comunque erano storie che incantavano i telespettatori e li bloccavano davanti al televisore per serate intere.
Bellissimo...
Lullina? ti ricordi questo sceneggiato? ahiaaaaaaaaaa...vero che sai quello che vuol dire?ohi, ohi...:(
RispondiEliminaRoss neanche tu l'hai visto? Eppure pensavo fossi più ve... ehm... come Lucia e Lucilla insomma :-P
RispondiEliminaCercherò senz'altro notizie di questa ballata, magari la trovo accompagnata da qualche immagine.
Grazie Lucilla.
Libera
Lulli, cara, hai ragione, i tuoi ricordi (di gioventù) sono giusti; basta che cerchi su gùgol e trovi la ballata, non te la puoi perdere, è bellissima!
RispondiEliminaQuanto a me, mi preme precisare che vidi questo capolavoro in replica, perchè all'epoca ero una pulzellina più che giovane, infante direi.....
Ciao
Lucilla
mia madre era una grande fan di raf vallone!!!! visti tutti questi sceneggisti d'epoca sono vecchietta!!!!!
RispondiEliminaLaura
Io invece, stranamente, perchè ussendo giovine di questi period drama me ne intendo, non l'ho mai visto!!
RispondiEliminaGrazie Lucil per la segnalazioneeee..
Non posso mancarlo!!;)
sarebbe da capire bene come procurarseli questi sceneggiati... passerei delle belle serate visto che l'offerta televisiva odierna non incontra sempre i miei gusti
RispondiEliminadici bene, mammasuperabile; il problema è che questi sceneggiati sono virtualmente irreperibili, a meno di non farsi un amico negli archivi della rai.
RispondiEliminaEd è una vergogna, secondo me: danno spazio a qualunque deficiente, replicano anche "beautiful" ma di far rivedere cose veramente belle e di qualità non si parla nemmeno! Spero nella programmazione notturna.
Ciao
Lucilla