Direttamente dalla scrivania di LidiaS.
Se dico ciclista che uomo immaginate? Io immagino un uomo di altezza media, con bicipiti sodi e ben evidenziati, spalle nella norma, ma soprattutto polpacci degni di nota.
Se, invece, dico motociclista, immagino un macho rude e la prima figura che evoco, oltre a Lorenzo Lamas in Renegade, è quella di un uomo tutto muscoli e potenza.
Alla tradutrice del romanzo di Lisa Marie Rice, questa distinzione di immagine non è stata ben spiegata.
Tanto per cambiare, non soddisfatta dalla versione pubblicata in Italia, sono andata a cercare l’originale “midnight man” e la prima cosa che ho notato è che l’autrice descrive il nostro “cavernicolo”, alias protagonista, come un rude motociclista o, per dirla come l’ha pensata la dolce pulzella, “Like a biker, not a businessman”. Ma i nostri bravi traduttori, non ancora contenti, hanno continuato a rimarcare l’immagine del ciclista cucendola anche sui soci-amici del nostro alpha-alpha. Non si può associare nella stessa frase la parola “ciclista” con jeans strappati, piercing e felpe con maniche tagliate (non arrotolate!!). Sono dei rudi omaccioni dal peso di oltre 90 kili! Non continuate con questa descrizione perché la mia immaginazione visualizza il personaggio di Wario (personaggio di Mario Cart) che corre sul suo kart.
Per la prossima volta “biker”, in questo contesto, è “motociclista” non “ciclista”.
Da come potete intuire, anche questa volta, la traduzione ha fatto qualche danno. A essere sinceri il romanzo già in partenza fa un poco acqua, infatti il protagonista continua a portare in braccio la pulzella per evitarle le pozzanghere. La trama potrebbe essere anche interessante, ma i personaggi sono abbozzati e non meglio definiti, a parte le dimensioni dei “gioielli di famiglia” del protagonista.
Sarà anche un romanzo che vuole essere spacciato per erotico, ma non si può solo sottolineare le dimensioni!
I personaggi secondari che potrebbero dare lustro alla storia, dal meccanico “truffaldino”, passando per l’architetto amante dello stile Luigi XIV e finendo con la esaltata cliente, vengono, all’inizio, descritti con una cura quasi eccessiva, ma subito dopo abbandonati, come se i caratteri a disposizione per quel personaggio fossero finiti e quello che era scritto non potesse venire modificato. Così facendo ci ritroviamo con dei personaggi secondari, che sembrano avere una storia molto ricca, ma alla fine sono solo delle effimere comparse.
Il suspence? Dove sta il suspence? Che sia rimasto nell’ordinata cabina armadio della protagonista? Oppure è stato ucciso dallo sparo che ha beccato di striscio la delicata signorinella? Di sicuro il secondo killer non ce lo potrà mai dire, perché oltre ad avere ricevuto due proiettili è anche caduto dalla finestra di un secondo piano. No, ma cosa penso. Il suspence è rimasto tramortito, prima dal caldo dei quattro giorni di appostamento, quando ancora il nostro eroe era un militare in carriera e poi definitivamente ucciso nella fredda foresta durante gli altri quattro giorni di appostamento per uccidere il cattivello che voleva togliere di mezzo la nostra protagonista.
Di sicuro non è l’opera migliore della M.L. Rice e questa volta non è solo colpa della traduzione, dei tagli, dei riassunti sommari e della pochezza del lavoro di editing.
Resettiamo tutto, e facciamo finta che questo libro sia solo il brogliaccio per un prossimo romanzo.
LidiaS
Se dico ciclista che uomo immaginate? Io immagino un uomo di altezza media, con bicipiti sodi e ben evidenziati, spalle nella norma, ma soprattutto polpacci degni di nota.
Se, invece, dico motociclista, immagino un macho rude e la prima figura che evoco, oltre a Lorenzo Lamas in Renegade, è quella di un uomo tutto muscoli e potenza.
Alla tradutrice del romanzo di Lisa Marie Rice, questa distinzione di immagine non è stata ben spiegata.
Tanto per cambiare, non soddisfatta dalla versione pubblicata in Italia, sono andata a cercare l’originale “midnight man” e la prima cosa che ho notato è che l’autrice descrive il nostro “cavernicolo”, alias protagonista, come un rude motociclista o, per dirla come l’ha pensata la dolce pulzella, “Like a biker, not a businessman”. Ma i nostri bravi traduttori, non ancora contenti, hanno continuato a rimarcare l’immagine del ciclista cucendola anche sui soci-amici del nostro alpha-alpha. Non si può associare nella stessa frase la parola “ciclista” con jeans strappati, piercing e felpe con maniche tagliate (non arrotolate!!). Sono dei rudi omaccioni dal peso di oltre 90 kili! Non continuate con questa descrizione perché la mia immaginazione visualizza il personaggio di Wario (personaggio di Mario Cart) che corre sul suo kart.
Per la prossima volta “biker”, in questo contesto, è “motociclista” non “ciclista”.
Da come potete intuire, anche questa volta, la traduzione ha fatto qualche danno. A essere sinceri il romanzo già in partenza fa un poco acqua, infatti il protagonista continua a portare in braccio la pulzella per evitarle le pozzanghere. La trama potrebbe essere anche interessante, ma i personaggi sono abbozzati e non meglio definiti, a parte le dimensioni dei “gioielli di famiglia” del protagonista.
Sarà anche un romanzo che vuole essere spacciato per erotico, ma non si può solo sottolineare le dimensioni!
I personaggi secondari che potrebbero dare lustro alla storia, dal meccanico “truffaldino”, passando per l’architetto amante dello stile Luigi XIV e finendo con la esaltata cliente, vengono, all’inizio, descritti con una cura quasi eccessiva, ma subito dopo abbandonati, come se i caratteri a disposizione per quel personaggio fossero finiti e quello che era scritto non potesse venire modificato. Così facendo ci ritroviamo con dei personaggi secondari, che sembrano avere una storia molto ricca, ma alla fine sono solo delle effimere comparse.
Il suspence? Dove sta il suspence? Che sia rimasto nell’ordinata cabina armadio della protagonista? Oppure è stato ucciso dallo sparo che ha beccato di striscio la delicata signorinella? Di sicuro il secondo killer non ce lo potrà mai dire, perché oltre ad avere ricevuto due proiettili è anche caduto dalla finestra di un secondo piano. No, ma cosa penso. Il suspence è rimasto tramortito, prima dal caldo dei quattro giorni di appostamento, quando ancora il nostro eroe era un militare in carriera e poi definitivamente ucciso nella fredda foresta durante gli altri quattro giorni di appostamento per uccidere il cattivello che voleva togliere di mezzo la nostra protagonista.
Di sicuro non è l’opera migliore della M.L. Rice e questa volta non è solo colpa della traduzione, dei tagli, dei riassunti sommari e della pochezza del lavoro di editing.
Resettiamo tutto, e facciamo finta che questo libro sia solo il brogliaccio per un prossimo romanzo.
LidiaS
Infatti secondo me questo é il peggiore dei tre della serie midnight
RispondiEliminalaura
Beh s gli altri sono buoni speriamo non li rovinino le traduzioni
RispondiEliminaCiclista l'avevo notato anche io!
RispondiEliminaAnche sul discorso del suspense concordo, ma nonostante tutto mi è piaciuto!
D'accordo con Lidia, era tutto approssimativo e incentrato solo sulle dimensioni dei gioielli di famiglia... E penso sia così anche l'originale.
RispondiEliminaCassie
Cielo, il ciclista superdotato....
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Io lo sto leggendo ora e lo sto trovando uguale a un altro romanzo della Rice, "Amanti pericolosi". Qualcuna di voi l'ha letto? Anche lì la protagonista affittava un appartamento al macho, eroe dell'esercito che tornava da una missione di guerra, per poi finire a fare sesso sfrenato con lui. La caratterizzazione dei personaggi era identica. Le situazioni anche. Persino la scena in cui lui si fa una se..., ehm si può dire? Vabbé, avete capito lo stesso, persino quella scena c'è in entrambi i libri! Voi non vi sentite un po' prese per i fondelli?
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