Direttamente dalla scrivania di Lucilla
Il romanzo "Mezzanotte e' l'ora" e' il libro scelto per la lettura collettiva di ottobre; quando l'ho preso, mi son detta:-"Oh, un altro erotico con i navy seals!"- Dopo la tragicomica esperienza con Lora Leigh, certe letture si prendono con le molle.... Be', questo libro invece non e' male, non e' affatto male!
La trama: poco prima di Natale, John Huntington, ex ufficiale di Marina coinvolto nei servizi segreti, decide di affittare un locale a Portland da usare per la propria nuova attività nella sicurezza e anche come residenza. Capita così nel palazzo di proprietà della bella Suzanne Barron, architetto dotato di molto buon gusto in fatto di interni e di....uomini! Tra i due sono subito scintille, ma non si tratta del solito stucchevole tira-e-molla: si stabilisce immediatamente una tensione erotica che sfocia molto presto in fatti concreti, e che fatti! Il pensiero mi e' corso subito ai libri della Leigh e ai suoi navy seals, ma il paragone si ferma qui, perché le due autrici trattano in maniera molto diversa un argomento abbastanza simile. Tanto per cominciare, i personaggi maschili non potrebbero differire di più: laddove per esempio Ian era un pezzo di granito con gli occhi, John e' un tipo duro, durissimo, ma non solo, lui e' anche un essere pensante e, finalmente, pensa col cervello e non solo con un altro organo. E' un uomo affascinante come pochi, ma dimostra una sensibilità che di solito non si trova in certi personaggi, men che meno in quelli della Leigh.
Lei, Suzanne, non e' la solita bellona so-tutto-io ti-spiezzo-in-due, e' una donna tutto sommato normale, con mille paure e altrettante diffidenze verso gli uomini; anche se si sente attratta da subito da questo pezzo d'uomo, e' titubante verso di lui, così grande, forte e pericoloso. E' questo approccio "normale" che attira: Suzanne e John si piacciono, da subito, l'attrazione fra loro e' estrema, ma l'autrice riesce a calare chi legge in questa storia, conducendolo pian piano verso un rapporto che inizia in maniera fulminante per proseguire fra continui episodi di passione erotica ma senza che nulla appaia forzato. Nei libri della Leigh, confesso, mi ci perdevo: a parte la cervelloticita' delle trame, quello che mi dava fastidio era il continuo zompare tra le lenzuola (eufemismo!) dei protagonisti! Lui Arrivava e diceva, che so:-"Dobbiamo parlare!"- poi abbrancava lei e tutta l'urgenza di parlare finiva in un molesto contorcimento di membra varie, con contorno di lunghissimi periodi di vaneggiamenti parafilosofici dell'autrice!
Nel libro della Rice, invece, pur se non mancano accoppiamenti selvaggi (e molto più stuzzicanti!), c'è almeno un minimo di trama che non sia assurda come quelle della Leigh; c'è una punta di giallo che non guasta, ma definita con perizia, niente a che vedere con quei minestroni di spie e narcotrafficanti della Leigh. John e' un uomo che sa Il fatto suo, ma anche lui ha mille paure e si interroga su ciò che deve fare per conquistare Suzanne; ogni tanto si sofferma a pensare ai propri sentimenti e le sue scelte sono la logica conseguenza dei vari avvenimenti: nessun piano diabolico, niente bombe, solo una disperata determinazione a difendere la donna che ama dal pericolo.
Menzione d'onore anche per quanto riguarda la scelta dei vocaboli: lungi dal tediarci con ripetute mungiture o inquietanti fagocitamenti, la Rice si limita a un singolo verbo bovino per poi proseguire con altre e più varie espressioni (merito, probabilmente, anche della traduttrice).
Con tutta probabilità John non vincerebbe mai il premio come amante più dolce e premuroso ma, ragazze, le sue performances fanno scomparire Ian e tutta la sua attrezzatura da maniaco del bondage: e' viscerale, impaziente, totalmente preso da un'urgenza che solo in seguito impara ad associare all'amore; Suzanne potrebbe essere davvero una di noi, umanamente fallace e diffidente. La sua determinazione a far vivere a John un Natale come si deve anche in mezzo ai pericoli e' qualcosa di estremamente dolce. In definitiva, chi non vorrebbe incontrare un uomo maschio fin nel midollo ma forte, protettivo, carico di testosterone al massimo, che ama strappare i vestiti di dosso alla sua donna e far sesso appoggiati ad una parete, in preda a delirio erotico?
Alzi la mano colei che non ha mai fantasticato su un rapporto simile! Il nostro midnight man non disdegna di accoppiarsi con al sua midnight woman nemmeno in macchina, scomodamente e mezzi svestiti; ma il massimo, visto il tipo, sarebbe stata una scena di sesso estremo in una Jeep militare! Un mezzo rude ed efficiente, il complemento ideale per un uomo-alpha del genere! Allora si' che i miei sogni in grigioverde si sarebbero scatenati, immaginando contorsioni proibite sui duri sedili di un mezzo militare, con un cielo di stelle al posto del tettuccio e la consapevolezza di essere praticamente allo scoperto....
Il romanzo, dunque, fila via piuttosto bene e avvince anche abbastanza; quest'uomo dalla pelle color bronzo si distacca da altri suoi fratelli letterari per il suo essere, finalmente, umano e lo stesso dicasi per la protagonista femminile.
Perciò, al grido di "più Rice, meno Leigh!" mi dispongo ad aspettare un nuovo romanzo o, magari un seguito, chissà....
Lucilla
Il romanzo "Mezzanotte e' l'ora" e' il libro scelto per la lettura collettiva di ottobre; quando l'ho preso, mi son detta:-"Oh, un altro erotico con i navy seals!"- Dopo la tragicomica esperienza con Lora Leigh, certe letture si prendono con le molle.... Be', questo libro invece non e' male, non e' affatto male!
La trama: poco prima di Natale, John Huntington, ex ufficiale di Marina coinvolto nei servizi segreti, decide di affittare un locale a Portland da usare per la propria nuova attività nella sicurezza e anche come residenza. Capita così nel palazzo di proprietà della bella Suzanne Barron, architetto dotato di molto buon gusto in fatto di interni e di....uomini! Tra i due sono subito scintille, ma non si tratta del solito stucchevole tira-e-molla: si stabilisce immediatamente una tensione erotica che sfocia molto presto in fatti concreti, e che fatti! Il pensiero mi e' corso subito ai libri della Leigh e ai suoi navy seals, ma il paragone si ferma qui, perché le due autrici trattano in maniera molto diversa un argomento abbastanza simile. Tanto per cominciare, i personaggi maschili non potrebbero differire di più: laddove per esempio Ian era un pezzo di granito con gli occhi, John e' un tipo duro, durissimo, ma non solo, lui e' anche un essere pensante e, finalmente, pensa col cervello e non solo con un altro organo. E' un uomo affascinante come pochi, ma dimostra una sensibilità che di solito non si trova in certi personaggi, men che meno in quelli della Leigh.
Lei, Suzanne, non e' la solita bellona so-tutto-io ti-spiezzo-in-due, e' una donna tutto sommato normale, con mille paure e altrettante diffidenze verso gli uomini; anche se si sente attratta da subito da questo pezzo d'uomo, e' titubante verso di lui, così grande, forte e pericoloso. E' questo approccio "normale" che attira: Suzanne e John si piacciono, da subito, l'attrazione fra loro e' estrema, ma l'autrice riesce a calare chi legge in questa storia, conducendolo pian piano verso un rapporto che inizia in maniera fulminante per proseguire fra continui episodi di passione erotica ma senza che nulla appaia forzato. Nei libri della Leigh, confesso, mi ci perdevo: a parte la cervelloticita' delle trame, quello che mi dava fastidio era il continuo zompare tra le lenzuola (eufemismo!) dei protagonisti! Lui Arrivava e diceva, che so:-"Dobbiamo parlare!"- poi abbrancava lei e tutta l'urgenza di parlare finiva in un molesto contorcimento di membra varie, con contorno di lunghissimi periodi di vaneggiamenti parafilosofici dell'autrice!
Nel libro della Rice, invece, pur se non mancano accoppiamenti selvaggi (e molto più stuzzicanti!), c'è almeno un minimo di trama che non sia assurda come quelle della Leigh; c'è una punta di giallo che non guasta, ma definita con perizia, niente a che vedere con quei minestroni di spie e narcotrafficanti della Leigh. John e' un uomo che sa Il fatto suo, ma anche lui ha mille paure e si interroga su ciò che deve fare per conquistare Suzanne; ogni tanto si sofferma a pensare ai propri sentimenti e le sue scelte sono la logica conseguenza dei vari avvenimenti: nessun piano diabolico, niente bombe, solo una disperata determinazione a difendere la donna che ama dal pericolo.
Menzione d'onore anche per quanto riguarda la scelta dei vocaboli: lungi dal tediarci con ripetute mungiture o inquietanti fagocitamenti, la Rice si limita a un singolo verbo bovino per poi proseguire con altre e più varie espressioni (merito, probabilmente, anche della traduttrice).
Con tutta probabilità John non vincerebbe mai il premio come amante più dolce e premuroso ma, ragazze, le sue performances fanno scomparire Ian e tutta la sua attrezzatura da maniaco del bondage: e' viscerale, impaziente, totalmente preso da un'urgenza che solo in seguito impara ad associare all'amore; Suzanne potrebbe essere davvero una di noi, umanamente fallace e diffidente. La sua determinazione a far vivere a John un Natale come si deve anche in mezzo ai pericoli e' qualcosa di estremamente dolce. In definitiva, chi non vorrebbe incontrare un uomo maschio fin nel midollo ma forte, protettivo, carico di testosterone al massimo, che ama strappare i vestiti di dosso alla sua donna e far sesso appoggiati ad una parete, in preda a delirio erotico?
Alzi la mano colei che non ha mai fantasticato su un rapporto simile! Il nostro midnight man non disdegna di accoppiarsi con al sua midnight woman nemmeno in macchina, scomodamente e mezzi svestiti; ma il massimo, visto il tipo, sarebbe stata una scena di sesso estremo in una Jeep militare! Un mezzo rude ed efficiente, il complemento ideale per un uomo-alpha del genere! Allora si' che i miei sogni in grigioverde si sarebbero scatenati, immaginando contorsioni proibite sui duri sedili di un mezzo militare, con un cielo di stelle al posto del tettuccio e la consapevolezza di essere praticamente allo scoperto....
Il romanzo, dunque, fila via piuttosto bene e avvince anche abbastanza; quest'uomo dalla pelle color bronzo si distacca da altri suoi fratelli letterari per il suo essere, finalmente, umano e lo stesso dicasi per la protagonista femminile.
Perciò, al grido di "più Rice, meno Leigh!" mi dispongo ad aspettare un nuovo romanzo o, magari un seguito, chissà....
Lucilla
mi sono letta anche gli altri due libri della serie in inglese e mi sono piaciuti molto più di questo, anche secondo me la Rice è meglio della leigh nel genere erotic suspense! fortunatamente qui non ci sono menage a trois, bdsm o lati B!
RispondiElimina@Lucilla
RispondiEliminaCredo che la copia che ho acquistato io sia stata taroccata....
Non credo di avere letto lo stesso tuo libro.
Tutto quello che hai detto del personaggio maschile mi risulta nuovo.
Misteri delle copie che arrivano nel profondo sud!
LidiaS
Ciao Lucilla!! complimenti per la bellissima recensione.Come te ho apprezzato tantissimo questo libro,preferisco senza dubbio gli uomini della Rice a quelli della Leigh,che nella loro rudezza non mi hanno conquistata minimamente.Al contrario,ho trovato molto sensibile e romantico l'uomo della rice.
RispondiEliminaAlla terza pagina l'ho mollato ...questo dice tutto !!
RispondiEliminaLady Peonia
Lady Peonia, se puo' consolarti anche io l'ho mollato subito, ma c'e' anche il fatto che di sto periodo non mi soddisfa nulla :(
RispondiEliminaMai pensato di acquistarlo, ma le recensioni di Lucilla sono fenomenali. Francy M.
RispondiEliminaNon mi è piaciuto per niente! Lucilla parla di "uomo che pensa col cervello"...? Forse anche io ho letto un libro diverso! In ogni pagina c'era una descrizione del suo "Cazzo" (scusate la parola ma è quella usata in tutto il libro)... Alla fine ero nauseata dalle volte in cui è stata menzionata la sua 'grandezza' e la sua 'lunghezza' e 'larghezza'... Insomma, un palo della luce, abbiamo capito! Mi è sembrata esagerata anche la parte suspense, e poi con i cadaveri a terra questi pensavano solo a trombare... Mah. L'unica scena carina è giusto quella di natale nella baita, per il resto Bocciato su tutta la linea; non l'ho mollato a metà solo perché odio spendere soldi in un libro e non finirlo! E visto che era un ebook non potevo nemmeno restituirlo...
RispondiEliminaCassie
Bellino bellino bellino questo libro, non mi è dispiaciuto per niente, un buon passatempo per un paio di pomeriggi (ebbene sì, ultimamente sono un po' lenta a leggere!)
RispondiEliminaL'unica pecca che ci ho trovato è il finale tagliato con l'accetta, diciamo che 2 paginette in più non avrebbero fatto male, così è proprio tronco! Ma ormai questo dei finali lo considero il marchio di fabbrica della Rice ;-) mi associo al "Più Rice, meno Leigh" di Lucilla!
Anche io come Cassandra l'ho finito solo perchè cerco sempre di non buttare i soldi.
RispondiEliminaHo trovato monotematici e abbastanza sciocchi entrambi i protagonisti, chi per un verso e chi per un altro.
Lui a me è parso solo un buzzurro zotico, scusate ma temo che essendo anche io a Sud abbia avuto come Lidia una copia taroccata... poi anche Ross l'ha abbandonato... ehm... Cassie di dove sei tu?
Libera
A proposito di copie taroccate, in alcune mancavano delle pagine, a nessuna e' capitato?
RispondiEliminaLucilla
Libera, io sto a Genova, quindi non è stato solo un problema delle copie mediterranee... Era proprio così, ahimè! ;P
RispondiEliminaCassie
allora a me la lettura non ha dispiaciuto anzi piacevole e scorrevole, ne sto leggendo un'altro suo (Amanti pericolosi) ma in ebook e ci metto una vita perché al pc faccio fatica a leggere, però diciamo che la Rice scrive in modo uguale, ci sono dei tratti simili, lui che va in affitto da lei per esempio, militare anche questo che ha lasciato da poco ...!di pagine mancanti per fortuna nessuna! per il finale pure io sono rimasta così insomma è stato risolto in poco qualche spiegazione in più non sarebbe andata male!
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