INCONTRARSI E POI…
Di Mary Jo Putney
I Romanzi Emozioni/ Agosto 2011
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Direttamente dalla scrivania di Noco.
Non ho mai letto nulla di Mary Jo Putney , nonostante ne abbia sentito parlare molto.
E poi arriva in Italia il libro “simbolo” di quest’autrice talentuosa, quello che, la leggenda racconta, lei abbia amato così tanto da riprenderlo in mano a 10 anni dalla prima uscita per riscriverlo. E per di più, essendo proposto nella collana Emozioni, è anche in versione integrale, oltre che in veste grafica elegante e delicata. Insomma, come avrei potuto lasciare questo tesoro a languire in edicola non acquistato?
Il mio verdetto? Ha vinto una sfilza di premi e, secondo me, li merita tutti. Sono rare le occasioni in cui un libro tradotto ha un livello linguistico tanto alto. Merito di un originale veramente ben scritto, ma anche di una traduzione accurata realizzata da una persona dotata che sa svolgere bene il suo mestiere. Il risultato è un condensato di emozioni .
Il protagonista maschile è un cinico libertino, tormentato da tantissimi demoni, che per anni si preoccupa più di mantenere la sua scandalosa reputazione, che di ogni altra cosa, ma ora ne pare stanco. Tutto è iniziato quando è rimasto orfano ad otto anni ed è stato sradicato dalla sua casa, dal suo mondo, da tutto ciò che fino a quel momento aveva conosciuto ed affidato ad un tutore odioso. Inoltre, per anni, è stato indicato come l’erede di un importante titolo nobiliare, con responsabilità e proprietà da amministrare, ma poi è stato diseredato.
Cito un passo che ho trovato significativo:
Fin da subito s’intuisce il suo traumatizzante passato, che si è tradotto in un presente tormentato. E poi gli viene data una possibilità. Ho tifato per lui, credendoci con lui, soffrendo con lui, gioendo con lui per le piccole conquiste, sperando che potesse superare e vincere le sfide, desiderando intensamente che arrivasse alla meta.
La cosa più toccante è che questa non è una semplice storia d’amore.
Seppur il loro sia un amore classico, nato piano piano piano dalla reciproca attrazione fisica e rinforzato da una stima crescente, ben presente, romantico e tortuoso al punto giusto, ben descritto, emozionante, coinvolgente e appassionante, il centro di tutto è sempre lui.
L’eroina, Allie, non è certo trasparente, anzi, è del tutto degna di cotanto eroe: dolce, intelligente, dotata di spirito caritatevole, quasi da crocerossina, e di pugno di ferro, quasi da “istitutrice tedesca”, ha poca autostima ed è interessante seguire come la vicinanza di quest’uomo la rinforzi e la completi. Poter essere degno di averla, per lui, diventa quasi un incentivo, un premio che potrà ricevere solo nel momento in cui ne sarà degno.
La vera perla è, infatti, rappresentata dal percorso di redenzione e guarigione intrapreso dal protagonista. Una rinascita vera propria. In certi momenti le sue dolorose prese di coscienza sono laceranti, commuoventi, talvolta sconvolgenti. Ho provato una pena intima, reale, immensa per quel bambino giudizioso e vivace che, quando derubato di sé stesso, si è tramutato in un uomo deluso e schiavo dell’alcool. Il tema del suo alcolismo, questa la sua “malattia”, è trattato con tale maestria, delicatezza e violenza al tempo stesso, da risultare del tutto coerente, verosimile attuale e coinvolgente e da innalzare questo romanzo nel mio personale Olimpo dei libri indimenticabili.
E’una lettura non per tutti, lenta, dolorosa, talvolta feroce. Confesso di non essere riuscita a compierla tutta d’un fiato (come, invece, spesso mi accade) perché era necessario soppesare, riflettere, digerire. Tuttavia mi son sentita toccata nel più profondo dell’anima ed arricchita, e scusate se è poco. Ho provato la curiosa, quanto rara, sensazione di essere fortemente attratta dal romanzo tanto da volerlo terminare, ma, alla fine, una volta chiuso il libro, mi son ritrovata orfana, e mi son rammaricata dell’impazienza provata. Invidio quasi chi non l’ha ancora letto e si appresta a farlo: proverà un’esperienza irripetibile.
Un solo appunto alla Mondadori, a cui, comunque, vanno tutti i miei ringraziamenti per la scelta di pubblicare questo libro , in questa collana che io amo particolarmente:
Perché non si è pensato di pubblicare prima “The Diabolical Baron” , libro in cui Reggie è un personaggio secondario? Seppur del tutto intuibile, sarebbe stato interessante conoscere l’uomo che “era prima” , per apprezzarne di più il cambiamento.
E concludo con questo pensiero:
I libertini riformati diventano i migliori dei mariti? Questo libro mi ha ispirata una così perfetta e profonda fiducia da permettermi di credere che sia così!
Noco
Di Mary Jo Putney
I Romanzi Emozioni/ Agosto 2011
Sembrava scritto che il dissoluto Reginald Davenport, diseredato e disonorato, dovesse fare una brutta fine. Invece la vita gli regala l’occasione per redimersi insediandosi a Strickland, la tenuta avita che gli era stata sottratta quando era bambino. Ma si ritrova assolutamente impreparato allo scioccante incontro con l’amministratore della proprietà: non un uomo, come tutto faceva pensare, bensì la bellissima Alys Weston, in fuga da un mondo avvelenato dai tradimenti. Le brutte esperienze del passato li avvicinano e Reginald e Alys sembrano fatti l’uno per l’altra, eppure il futuro si presenta come un’erta montagna da scalare. Soltanto l’amore che li sorregge potrà salvarli dal baratro… se sapranno crederci fino in fondo
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Direttamente dalla scrivania di Noco.
Non ho mai letto nulla di Mary Jo Putney , nonostante ne abbia sentito parlare molto.
E poi arriva in Italia il libro “simbolo” di quest’autrice talentuosa, quello che, la leggenda racconta, lei abbia amato così tanto da riprenderlo in mano a 10 anni dalla prima uscita per riscriverlo. E per di più, essendo proposto nella collana Emozioni, è anche in versione integrale, oltre che in veste grafica elegante e delicata. Insomma, come avrei potuto lasciare questo tesoro a languire in edicola non acquistato?
Il mio verdetto? Ha vinto una sfilza di premi e, secondo me, li merita tutti. Sono rare le occasioni in cui un libro tradotto ha un livello linguistico tanto alto. Merito di un originale veramente ben scritto, ma anche di una traduzione accurata realizzata da una persona dotata che sa svolgere bene il suo mestiere. Il risultato è un condensato di emozioni .
Il protagonista maschile è un cinico libertino, tormentato da tantissimi demoni, che per anni si preoccupa più di mantenere la sua scandalosa reputazione, che di ogni altra cosa, ma ora ne pare stanco. Tutto è iniziato quando è rimasto orfano ad otto anni ed è stato sradicato dalla sua casa, dal suo mondo, da tutto ciò che fino a quel momento aveva conosciuto ed affidato ad un tutore odioso. Inoltre, per anni, è stato indicato come l’erede di un importante titolo nobiliare, con responsabilità e proprietà da amministrare, ma poi è stato diseredato.
Cito un passo che ho trovato significativo:
…”Davenport aveva passato la vita a prepararsi per una posizione che non avrebbe mai avuto. Come si sentiva?Questa è la chiave per comprendere quest’uomo. Un eroe che sarebbe altrettanto facile definire anti-eroe, infinitamente sfaccettato, dotato di valori supremi quali l’onestà e la giustizia, eppure dedito ad ogni innominabile pratica che possa scandalizzare il Ton. Vizi e virtù sono così ben amalgamati da risultare indistinguibili. Però non lo si può non amare: la perizia dell’autrice nel dipingere questa figura è magistrale, raramente ho letto un tale livello di contraddizione in un personaggio resa perfettamente coerente da comportamenti, sensazioni ed approfondimenti psicologici. Reggie è virile ed affascinate, ha l’aria scanzonata, annoiata ed irriverente, ma appena sotto la superficie nasconde amarezza profonda, delusione, speranze andate vane troppe volte, tendenze autodistruttive e nessuna volontà di uscirne, quasi non si sentisse meritevole di una vita felice, con qualcuno da amare e da cui essere amato.
Il suo duro profilo non offriva alcun indizio, ma solo un santo non avrebbe mai provato risentimento per essere stato scalzato così. E lei non vedeva aureole”…
Fin da subito s’intuisce il suo traumatizzante passato, che si è tradotto in un presente tormentato. E poi gli viene data una possibilità. Ho tifato per lui, credendoci con lui, soffrendo con lui, gioendo con lui per le piccole conquiste, sperando che potesse superare e vincere le sfide, desiderando intensamente che arrivasse alla meta.
La cosa più toccante è che questa non è una semplice storia d’amore.
Seppur il loro sia un amore classico, nato piano piano piano dalla reciproca attrazione fisica e rinforzato da una stima crescente, ben presente, romantico e tortuoso al punto giusto, ben descritto, emozionante, coinvolgente e appassionante, il centro di tutto è sempre lui.
L’eroina, Allie, non è certo trasparente, anzi, è del tutto degna di cotanto eroe: dolce, intelligente, dotata di spirito caritatevole, quasi da crocerossina, e di pugno di ferro, quasi da “istitutrice tedesca”, ha poca autostima ed è interessante seguire come la vicinanza di quest’uomo la rinforzi e la completi. Poter essere degno di averla, per lui, diventa quasi un incentivo, un premio che potrà ricevere solo nel momento in cui ne sarà degno.
La vera perla è, infatti, rappresentata dal percorso di redenzione e guarigione intrapreso dal protagonista. Una rinascita vera propria. In certi momenti le sue dolorose prese di coscienza sono laceranti, commuoventi, talvolta sconvolgenti. Ho provato una pena intima, reale, immensa per quel bambino giudizioso e vivace che, quando derubato di sé stesso, si è tramutato in un uomo deluso e schiavo dell’alcool. Il tema del suo alcolismo, questa la sua “malattia”, è trattato con tale maestria, delicatezza e violenza al tempo stesso, da risultare del tutto coerente, verosimile attuale e coinvolgente e da innalzare questo romanzo nel mio personale Olimpo dei libri indimenticabili.
E’una lettura non per tutti, lenta, dolorosa, talvolta feroce. Confesso di non essere riuscita a compierla tutta d’un fiato (come, invece, spesso mi accade) perché era necessario soppesare, riflettere, digerire. Tuttavia mi son sentita toccata nel più profondo dell’anima ed arricchita, e scusate se è poco. Ho provato la curiosa, quanto rara, sensazione di essere fortemente attratta dal romanzo tanto da volerlo terminare, ma, alla fine, una volta chiuso il libro, mi son ritrovata orfana, e mi son rammaricata dell’impazienza provata. Invidio quasi chi non l’ha ancora letto e si appresta a farlo: proverà un’esperienza irripetibile.
Un solo appunto alla Mondadori, a cui, comunque, vanno tutti i miei ringraziamenti per la scelta di pubblicare questo libro , in questa collana che io amo particolarmente:
Perché non si è pensato di pubblicare prima “The Diabolical Baron” , libro in cui Reggie è un personaggio secondario? Seppur del tutto intuibile, sarebbe stato interessante conoscere l’uomo che “era prima” , per apprezzarne di più il cambiamento.
E concludo con questo pensiero:
I libertini riformati diventano i migliori dei mariti? Questo libro mi ha ispirata una così perfetta e profonda fiducia da permettermi di credere che sia così!
Noco
Con una recensione così, che altro dire?
RispondiEliminaNoco, concordo su tutto quello che hai detto!
Ottima recensione io ho letto "incontrarsi e poi" e lo considero il migliore scritto dalla Putney e tra i più bei romanzi rosa mai letti; ci sono pure un cane e un gatto favolosi oltre ai personaggi descritti magistralmente e una bella trama.
RispondiEliminaIsa
Una recensione magistrale!
RispondiEliminaImpareggiabile Noco, grazie!!!
Lady Peonia
Wow Noco *_* che recensione.... Sono senza parole.... BRAVISSIMA! Il libro non l'ho ancora letto, ma conosco l'autrice, ho tutti i suoi libri ed è tra le mie preferite x cui sapevo che non sarei stata delusa, ma dopo questa superba recensione lo leggerò al più presto!
RispondiEliminaGrazie Noco per queste belle parole su un libro così speciale. Hai centrato proprio tutto. La personalità di Reggie sfaccettata come un diamante e l'altrettanto bella persona che è Alys. Anche a me ha colpito molto l'accurata traduzione. Tutti i miei complimenti alla signora Diana Georgiacodis!
RispondiEliminaSusanna
Bravissima Noco!
RispondiEliminaCosa dire... recensione da mille e una notte!
RispondiEliminaSono pienamente concorde con tutto ciò che hai scritto noco;
complimenti!
Stefi
Che dire, Noco: è una recensione bellissima, che scende nelle più recondite sfumature del romanzo, che deve essere davvero notevole.
RispondiEliminaSi sente che l'hai amato.
Domattina faccio un salto da Feltrinelli e vedo se lo trovo, sono troppo curiosa.
Non so se i libertini ravveduti siano i migliori mariti, ma le libertine (non pentite) sono buone mogli.
Ciao
Lucilla
Grazie a tutte!
RispondiEliminaQuesto libro l'ho amato moltissimo: mi ha turbata, commossa divertita ... insomma appassionata.
@lucilla: la battuta finale è tratta dal libro, leggilo e poi fammi sapere!
Interessante la tua riflessione sulle "libertine"!
Tranquilla, Noco, il libro lo leggerò senz'altro: mi hai messo una tale curiosità....
RispondiEliminaForse ho esagerato a definirmi libertina; una "cattiva ragazza", ecco.
Lucilla :)
Recensione perfetta per un romanzo superbo.
RispondiEliminaBrava Noco
Ho appena terminato di leggerlo e devo darti ragione sulla sensazione di sentirsi orfane...vorresti continuare la lettura ancora per molto per rimanere in loro compagnia e non sentirsi soli....
RispondiEliminaCome sempre è un piacere leggere le tue recensioni, questa in particolare ti fa venire la voglia di rileggere il romanzo che mi è piaciuto moltissimo, tutta la serie comunque è ok! Complimenti!! bravissima
RispondiEliminaciao
Daniela C
Del leggiamo insieme di agosto avevo trovato solo "Il cavaliere dei desideri" che mi aveva molto delusa, dopo questa splendida recensione sabato sono andata a caccia, ho trovato il libro e in due giorni l'ho letto.
RispondiEliminaIo in generale non amo i "regency" perchè li trovo tutti uguali ma questo è veramente speciale, sarà perchè mi piacciano i protagonisti maschili che non sono perfetti.
Comunque grazie per la recensione che mi ha fatto scoprire un romanzo che era veramente un peccato perdersi. Fio
Concordo con Fio, "Il cavaliere dei desideri" l'ho cercato molto e, una volta trovatolo, mi ha deluso così tanto da non riuscire a finirlo. Come rovinare un medievale d'atmosfera, si potrebbe dire.
RispondiEliminaLucilla
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