Mi accingo a recensire "La resa del gurriero" di Michelle Willingham, ultimo libro della saga dei fratelli MacEgan.
Premetto di non aver letto i precedenti romanzi della serie, per cui l'ho presa come una storia a sè; la trama mi stuzzicava e poi c'era una bella copertina, il che non guasta (hehehe....), perciò ho comprato il libro certa di aver fatto un affare.
Effettivamente, la storia funziona: Trahern MacEgan, bardo irlandese di talento, ha perso l'amatissima fidanzata Ciara durante una scorreria di predoni vichinghi. Preso dal dolore e dalla furia, non pensa ad altro che trovare i responsabili e vendicarsi, almeno finchè non incontra Morren, una giovane donna che nel medesimo attacco vichingo ha subito uno stupro di gruppo.
Trahern accomuna i destini delle due donne e ricomprende anche l'onore di Morren nel suo desiderio di vendetta, ma nel disvolgimento del romanzo si trova sempre più coinvolto sentimentalmente nei confronti della donna, al punto di temere di tradire il ricordo dell'amata Ciara.
La storia è resa piuttosto bene: si sente la ricerca storica dietro il romanzo, il mondo dell'Irlanda altomedievale risulta vivo e non piatto; l'autrice non si limita a buttare là un paio di termini irlandesi, ma sottintende tutta una serie di usanze non solo di quella società ma anche di quella dei vichinghi che inquadrano bene il contesto in cui la storia si svolge. Anche la faccenda delle scorrerie dei predoni del mare è un argomento fin troppo tristemente vero e non solo da quelle parti.
I due protagonisti hanno dei caratteri plausibili e ben tratteggiati: lui è amareggiato per quanto è accaduto alle due donne e all'intero villaggio e si è chiuso ai sentimenti d'amore, o almeno così crede; lei, Morren, può sembrare a tratti fin troppo fragile, ma chi potrebbe biasimarla dopo quello che ha passato?
Tutto bene, dunque? Bè.... In realtà, proprio tutto no. Perchè l'autrice usa uno di quegli espedienti che trovo irritanti: il "tira-molla".
Ossia: i due protagonisti "si tirano", cioè si piacciono, si desiderano, si innamorano, amoreggiano anche, ma non si prendono, almeno fino alla fine o quasi.
Ora, capisco che ai fini della storia i due non possano zompare immediatamente in camera da letto, o su una distesa di erica, per restare in tema, ma forse il loro tormento psicologico prima di accettare l'innamoramento è un tantino troppo tirato in lungo.
La storia non ha bisogno di allungare il brodo, è già avvincente così, per cui l'autrice avrebbe potuto dare un taglio alle troppe schermaglie amoroso-colpevolistiche e ai troppi "vorrei ma non posso".
Per il resto la storia è piacevole, si legge quasi d'un fiato e mi ha invogliato a cercare anche gli altri libri della serie.
Quindi, tutto sommato ho fatto davvero un buon affare, a parte quel trascurabile difettuccio; ma d'altronde, nessuno è perfetto, neanche gli eroi dei romanzi ed è meglio così.
Lucilla
Premetto di non aver letto i precedenti romanzi della serie, per cui l'ho presa come una storia a sè; la trama mi stuzzicava e poi c'era una bella copertina, il che non guasta (hehehe....), perciò ho comprato il libro certa di aver fatto un affare.
Effettivamente, la storia funziona: Trahern MacEgan, bardo irlandese di talento, ha perso l'amatissima fidanzata Ciara durante una scorreria di predoni vichinghi. Preso dal dolore e dalla furia, non pensa ad altro che trovare i responsabili e vendicarsi, almeno finchè non incontra Morren, una giovane donna che nel medesimo attacco vichingo ha subito uno stupro di gruppo.
Trahern accomuna i destini delle due donne e ricomprende anche l'onore di Morren nel suo desiderio di vendetta, ma nel disvolgimento del romanzo si trova sempre più coinvolto sentimentalmente nei confronti della donna, al punto di temere di tradire il ricordo dell'amata Ciara.
La storia è resa piuttosto bene: si sente la ricerca storica dietro il romanzo, il mondo dell'Irlanda altomedievale risulta vivo e non piatto; l'autrice non si limita a buttare là un paio di termini irlandesi, ma sottintende tutta una serie di usanze non solo di quella società ma anche di quella dei vichinghi che inquadrano bene il contesto in cui la storia si svolge. Anche la faccenda delle scorrerie dei predoni del mare è un argomento fin troppo tristemente vero e non solo da quelle parti.
I due protagonisti hanno dei caratteri plausibili e ben tratteggiati: lui è amareggiato per quanto è accaduto alle due donne e all'intero villaggio e si è chiuso ai sentimenti d'amore, o almeno così crede; lei, Morren, può sembrare a tratti fin troppo fragile, ma chi potrebbe biasimarla dopo quello che ha passato?
Tutto bene, dunque? Bè.... In realtà, proprio tutto no. Perchè l'autrice usa uno di quegli espedienti che trovo irritanti: il "tira-molla".
Ossia: i due protagonisti "si tirano", cioè si piacciono, si desiderano, si innamorano, amoreggiano anche, ma non si prendono, almeno fino alla fine o quasi.
Ora, capisco che ai fini della storia i due non possano zompare immediatamente in camera da letto, o su una distesa di erica, per restare in tema, ma forse il loro tormento psicologico prima di accettare l'innamoramento è un tantino troppo tirato in lungo.
La storia non ha bisogno di allungare il brodo, è già avvincente così, per cui l'autrice avrebbe potuto dare un taglio alle troppe schermaglie amoroso-colpevolistiche e ai troppi "vorrei ma non posso".
Per il resto la storia è piacevole, si legge quasi d'un fiato e mi ha invogliato a cercare anche gli altri libri della serie.
Quindi, tutto sommato ho fatto davvero un buon affare, a parte quel trascurabile difettuccio; ma d'altronde, nessuno è perfetto, neanche gli eroi dei romanzi ed è meglio così.
Lucilla
Lucilla!!!! Ed io che avevo deciso di non prendere questo libro!!! Ora sono divorata da una curiosità bruciante (giusto per rimanere in tema estivo...)
RispondiEliminaBrava, la revensione è sempre spettacolare!
ummmm...eppure chissa' perche' ma la willingham la scarto sempre, a pelle! Mi da l'idea di una lettura noiosa...ma si puo' scartare una scrittrice per la sensazione che ti provoca il suo nome? Sto scemunendo! Ad ogni modo, io mi sono bloccata di nuovo con le letture, dopo 2 romanzi( d cui tra poco leggerete le malelingue) che mi sono andati di traverso, ahime' ho il timore di aprirne uno nuovo...uffaaaaaaaaaa
RispondiEliminaBuon caldo a tutti!
scartato perchè parte di una serie e non vorrei impazzire poi a recuperare i precedenti, adesso mi stai facendo cambiare idea Lucilla... ahhhh! Vedrò!
RispondiEliminaRoss, sono curiosa delle tue Malelingue, un'anticipazione sui titoli? solo per sapere se li ho letti anche io :-)
Ross... sai che il nome dell'autrice mi ispira proprio la stessa sensazione? staremo impazzendo in due???
RispondiEliminasenza contare il fatto che questo sia il sesto di una serie di cui non ho neppure uno dei precedenti, mi fa accapponare la pelle... brrr!!
Poi arriva Lucilla e mi fa questa recensione e mi cadono tutte le certezze!!!
ah, andiamo bene allora! Dunque malelingue su Il cavaliere del desiderio, ma piu' che una malelingua vera e propria, e' una sorta di "non so se sto libro mi e' piaciuto" e poi su extra passion contemporaneo, penso di metterlo proprio domani questo post, per l'altro aspetto la lettura collettiva.
RispondiEliminaGrazie per i complimenti, ragazze, è sempre un piacere; Ross, non vedo l'ora di sbellicarmi su qualche bella malalingua delle tue, su un extra passion, poi.... chissà come lo concerai!
RispondiEliminaComunque, una malalingua ce l'avrei anch'io, su un passion, guarda caso, se ti serve.... Dico solo che c'entra la frutta....
Ciao
Lucilla
Lucilla, manda manda la malelingua...serve sempre!
RispondiEliminaHehehehe.... Provvederò immantinente.
RispondiEliminaLucilla
Ah, l'extra passion l'ho letto anche io (ho deciso che li prendo tutti gli extra passion, se non sono belli almeno ci sono certe scene da sbellicarsi dalle risate!!!)
RispondiEliminaLucilla, altra frutta??? Io sono ancora traumatizzata dalle pesche... Però l'aspetto trepidante la tua malelingua, mi fanno sempre piegare in due dal ridere!
Marti, questo qui di romanzo devi proprio leggerlo..... sennò non ci si crede!
RispondiEliminaLucilla
Ok Lucilla, aspetto la Malelingua, ultimamente non ho avuto a che fare con altra frutta (mi pare!), mi toccherà andarlo a recuperare!
RispondiEliminaFintanto che a nessuna autrice viene in mente di utilizzare l'anguria, va ancora tutto bene!
RispondiEliminaLucilla
Ciao a tutte
RispondiEliminaio di questa serie ho letto "La moglie del re" che ho trovato molto carino e molto romantico...lo consiglio
Gio