Di tanto in tanto ci piace uscire fuori da cio` che e` il romance vero e proprio. Grazie alla collaborazione straordinaria di "una lettrice errante", Sylvia ,oggi siamo lieti di proporvi :
Resoconto di un pomeriggio di un giorno di (stra)ordinaria libreria...
La nostra "lettrice errante" e' riuscita ad ottenere (a suon di pungi e gomitate)l'autografo di Ken Follet su uno dei suoi romanzi: “Un luogo chiamato libertà”, che verra' sorteggiato tra tutti i commenti che ci lascerete. Ma attenzione, per poter partecipare all'estrazione dovrete rispondere ad una semplice domanda (troverete la risposta leggendo il resto del post):
"Quanti anni aveva la nostra inviata speciale quando lesse per la prima volta I Pilastri della Terra ?"
Ora, chiudete gli occhi, fate 5 giri intorno alla scrivania e tornate a vedere se avete vinto il libro che sara' sorteggiato Martedi 23 novembre. Il primo numero della ruota nazionale del lotto determinera' il vincitore.
Parola alla nostra "Lettrice errante":
Chiunque scriva libri, o aneli di pubblicare e diventare uno scrittore è in primis un lettore. Io sono una lettrice e una lettrice malata di acquisto compulsivo.
Ebbene sì, posso rinunciare alle scarpe di Prada, posso rinunciare alle borsette di Gucci, ma non agli scaffali della libreria. Insomma, toglietemi tutto... ma non i romanzi!
Uno degli autori per me irrinunciabili, uno dei romanzieri che più hanno segnato le mie letture (e forse il modo in cui scrivo) è proprio Sir Ken Follett, alto come un puffo, sì, ma un puffo con le mani, anzi “la penna”, di Re Mida.
Già un paio d’anni fa mi ero fatta un’interminabile quanto surreale coda all’Euromercato per arrivare a farmi firmare l’ultimo suo libro (Mondo senza fine), sfilando tra mutande e latticini fino al suo banchetto blindato da personale del supermercato.
Quest’anno tocca a LA CADUTA DEI GIGANTI, tomone epico di 998 pagine (in doppia cover, a scelta, sfondo bianco o nero)), e solo il primo di una trilogia che dovremo attendere nei prossimi anni (il secondo volume è previsto per il 2012).
Uscito il 28 settembre in contemporanea mondiale, in Italia è edito da Mondadori nella collana Omnibus, alla “modica” cifra di 25 euro (su alcuni siti on line, come lafeltrinelli.it o ibs.it, lo si trova anche con un po’ di sconto).
Proprio per questo motivo, avevo deciso:
Eccomi allora a lanciare l’appello su Facebook. Qualcuno vuole venire a farsi del male insieme a me per vedere il bel (‘zomma...) Ken? Risponde un’amica, Margò. E armate di macchina fotografica, penna e calamaio ci avviamo verso il centro di Milano tutte intenzionate a tirar fuori un reportage coi contro fiocchi per la Ross.
Ancora non so che il “destino” ha deciso altrimenti. Arriviamo davanti alla Mondadori Multicenter di piazza Duomo verso le 16.00, ossia quasi un’ora e mezza prima dell’arrivo di Ken (che dai “rumors” dei disgraziati in fila come noi intendiamo essere da Fazio, per registrare un’intervista, bontà sua!). Davanti abbiamo già più di un centinaio di persone. E dopo aver comprato i libro ci viene detto che non ci sarà alcuna conferenza, no. Tutti in fila per la firma, tipo catena di montaggio o, meglio, visto che ti fanno scorrere con una certa celerità, come davanti ai gioielli della Corona Inglese.
Non se ne parla neppure di fargli una domanda, o anche solo di farsi una foto con lui.
Uno per il blog, per voi! (apprezzate il sudore della mia fronte, su!).
E Ken Follett, code chilometriche a parte, è uno scrittore che merita.
Mentre sono in fila, ho la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con le altre persone e tutte hanno lo sguardo sognante di chi sta per incontrare il principe azzurro (Ken però ha più l’aria della fata turchina...). C’è chi ha portato con sé copie di vecchi romanzi, I Pilastri della terra è il titolo che va per la maggiore. C’è chi ha fatto carte false per venire, anche solo per dargli una sbirciata (io proverei a strofinargli la testa per vedere se esce il genio della lampada, ma rischio di essere impallinata dalle guardie del corpo).
Le sue storie, anche se spesso sono immerse in atmosfere d’altri tempi, dal medioevo all’ottocento, per esempio, hanno sempre una connotazione moderna che facilita il lettore all’immedesimazione. Il suo linguaggio è semplice e diretto, tanto che ti dimentichi di essere col libro in mano e ti catapulti nella storia, la vedi scorrere davanti ai tuoi occhi.
Ma veniamo al libro in uscita, questo LA CADUTA DEI GIGANTI.
Qui la trama riportata dal sito che gli è stato dedicato (www.lacadutadeigiganti.it) dov’è anche possibile leggere il primo capitolo on line.
E’ il primo volume di una trilogia, abbiamo detto, un racconto epocale che inizia alle soglie del XX secolo (1911, per l’esattezza, con l’incoronazione di Giorgio V, per attraversare poi la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione Russa (1° volume), la Seconda Guerra Mondiale (2° volume), fino ad arrivare alla Guerra Fredda (prevista per il 3° volume); eventi storici raccontati attraverso le vite di cinque famiglie appartenenti a paesi e continenti diversi.
Insomma, una cosina leggera leggera.
Prezzo a parte, dopo un consulto con la Ross, abbiamo decretato che forse, per un blog di amanti del genere sentimentale, tra i libri di Ken ne andasse meglio un altro, e per l’autografo del “Maestro”, la scelta è caduta su “Un luogo chiamato libertà”, che unisce un’ambientazione ottocentesca (tra Inghilterra, Scozia e America) a una bella storia d’amore ricca di colpi di scena.
Ecco dunque che arriva il mio momento. Sfoggio il numerino che mi hanno dato quando mi sono messa in coda (il 111) e vengo buttata dentro la libreria al cospetto di Re Ken. Una solerte commessa mi strappa i libri di mano e glieli mette sul tavolo, dove lui, tutto un sorriso, li apre e me li firma senza quasi guardarli.
Sylvia - La lettrice errante
Booktrailer italiano de LA CADUTA DEI GIGANTI: http://www.youtube.com/watch?v=oHGFG3eAosU
La nostra "lettrice errante" e' riuscita ad ottenere (a suon di pungi e gomitate)l'autografo di Ken Follet su uno dei suoi romanzi: “Un luogo chiamato libertà”, che verra' sorteggiato tra tutti i commenti che ci lascerete. Ma attenzione, per poter partecipare all'estrazione dovrete rispondere ad una semplice domanda (troverete la risposta leggendo il resto del post):
"Quanti anni aveva la nostra inviata speciale quando lesse per la prima volta I Pilastri della Terra ?"
Ora, chiudete gli occhi, fate 5 giri intorno alla scrivania e tornate a vedere se avete vinto il libro che sara' sorteggiato Martedi 23 novembre. Il primo numero della ruota nazionale del lotto determinera' il vincitore.
Parola alla nostra "Lettrice errante":
Chiunque scriva libri, o aneli di pubblicare e diventare uno scrittore è in primis un lettore. Io sono una lettrice e una lettrice malata di acquisto compulsivo.
Ebbene sì, posso rinunciare alle scarpe di Prada, posso rinunciare alle borsette di Gucci, ma non agli scaffali della libreria. Insomma, toglietemi tutto... ma non i romanzi!
Uno degli autori per me irrinunciabili, uno dei romanzieri che più hanno segnato le mie letture (e forse il modo in cui scrivo) è proprio Sir Ken Follett, alto come un puffo, sì, ma un puffo con le mani, anzi “la penna”, di Re Mida.
Già un paio d’anni fa mi ero fatta un’interminabile quanto surreale coda all’Euromercato per arrivare a farmi firmare l’ultimo suo libro (Mondo senza fine), sfilando tra mutande e latticini fino al suo banchetto blindato da personale del supermercato.
Quest’anno tocca a LA CADUTA DEI GIGANTI, tomone epico di 998 pagine (in doppia cover, a scelta, sfondo bianco o nero)), e solo il primo di una trilogia che dovremo attendere nei prossimi anni (il secondo volume è previsto per il 2012).
Uscito il 28 settembre in contemporanea mondiale, in Italia è edito da Mondadori nella collana Omnibus, alla “modica” cifra di 25 euro (su alcuni siti on line, come lafeltrinelli.it o ibs.it, lo si trova anche con un po’ di sconto).
Proprio per questo motivo, avevo deciso:
“Ken, a ‘sto giro, ti aspetto in economica...”. Ma poi la folgorazione: Ken è di nuovo a Milano “in tour” per presentare il libro e firmare le copie. Come posso rinunciare? Soprattutto mi fa gola che si parli di “presentazione”, e spero di sentire dalle sue labbra paciotte qualche parola illuminante sulla scrittura o sulla genesi del suo romanzo.
“Ok, Ken, arrivo!”(praticamente mi stai sfilando i soldini dal portafogli, ma per te questo e altro!)
Eccomi allora a lanciare l’appello su Facebook. Qualcuno vuole venire a farsi del male insieme a me per vedere il bel (‘zomma...) Ken? Risponde un’amica, Margò. E armate di macchina fotografica, penna e calamaio ci avviamo verso il centro di Milano tutte intenzionate a tirar fuori un reportage coi contro fiocchi per la Ross.
Ancora non so che il “destino” ha deciso altrimenti. Arriviamo davanti alla Mondadori Multicenter di piazza Duomo verso le 16.00, ossia quasi un’ora e mezza prima dell’arrivo di Ken (che dai “rumors” dei disgraziati in fila come noi intendiamo essere da Fazio, per registrare un’intervista, bontà sua!). Davanti abbiamo già più di un centinaio di persone. E dopo aver comprato i libro ci viene detto che non ci sarà alcuna conferenza, no. Tutti in fila per la firma, tipo catena di montaggio o, meglio, visto che ti fanno scorrere con una certa celerità, come davanti ai gioielli della Corona Inglese.
Non se ne parla neppure di fargli una domanda, o anche solo di farsi una foto con lui.
Insomma, Ken, per 25 euro a libro potevi concederti un pochino di più!Ma sono comunque felice. Ho il mio – anzi i miei – libri firmati.
Uno per il blog, per voi! (apprezzate il sudore della mia fronte, su!).
E Ken Follett, code chilometriche a parte, è uno scrittore che merita.
Mentre sono in fila, ho la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con le altre persone e tutte hanno lo sguardo sognante di chi sta per incontrare il principe azzurro (Ken però ha più l’aria della fata turchina...). C’è chi ha portato con sé copie di vecchi romanzi, I Pilastri della terra è il titolo che va per la maggiore. C’è chi ha fatto carte false per venire, anche solo per dargli una sbirciata (io proverei a strofinargli la testa per vedere se esce il genio della lampada, ma rischio di essere impallinata dalle guardie del corpo).
“La cosa più bella è come riesce a creare tutti questi personaggi, tantissimi, e a tenerli tutti fino alla fine, senza dimenticarsi o farti dimenticare mai di nessuno” mi dice la signora dietro di me.Io penso al mio libro preferito, I Pilastri, in effetti (di recente diventato una miniserie – non troppo ben fatta, a mio parere - trasmessa in 4 puntate da Sky). Ne rimasi incantata quando avevo solo sedici anni. E’ un libro che mi è rimasto nel cuore. Cosa mi piace? La storia corale, come diceva la signora sopra, certo, ma anche la psicologia che sa costruire nei personaggi. Le eroine di Ken Follett sono persone estremamente attuali, per esempio, donne che, anche se calate in un contesto storico antico, rifiutano di piegarsi all’uomo-padrone, vogliono pensare con la propria testa e amare seguendo il loro istinto e il loro cuore.
Le sue storie, anche se spesso sono immerse in atmosfere d’altri tempi, dal medioevo all’ottocento, per esempio, hanno sempre una connotazione moderna che facilita il lettore all’immedesimazione. Il suo linguaggio è semplice e diretto, tanto che ti dimentichi di essere col libro in mano e ti catapulti nella storia, la vedi scorrere davanti ai tuoi occhi.
Ma veniamo al libro in uscita, questo LA CADUTA DEI GIGANTI.
Qui la trama riportata dal sito che gli è stato dedicato (www.lacadutadeigiganti.it) dov’è anche possibile leggere il primo capitolo on line.
“I destini di cinque famiglie si intrecciano inesorabilmente attraverso due continenti sullo sfondo dei drammatici eventi scatenati dallo scoppio della Prima guerra mondiale e dalla Rivoluzione russa.
Tutto ha inizio nel 1911, il giorno dell’incoronazione di Giorgio V nell’abbazia di Westminster a Londra. Quello stesso 22 giugno ad Aberowen, in Galles, Billy Williams compie tredici anni e inizia a lavorare in miniera. La sua vita sembrerebbe segnata. Amore e inimicizia legano la sua famiglia agli aristocratici Fitzherbert, proprietari della miniera e tra le famiglie più ricche d’Inghilterra. Lady Maud Fitzherbert, appassionata e battagliera sostenitrice del diritto di voto alle donne, si innamora dell’affascinante Walter von Ulrich, spia tedesca all’ambasciata di Londra. Le loro strade incrociano quella di Gus Dewar, giovane assistente del presidente americano Wilson. Ed è proprio in America che due orfani russi, i fratelli Grigorij e Lev Peškov, progettano di emigrare, ostacolati però dallo scoppio della guerra e della rivoluzione.
Dalle miniere di carbone ai candelabri scintillanti di palazzi sontuosi, dai corridoi della politica alle alcove dei potenti, da Washington a San Pietroburgo, da Londra a Parigi il racconto si muove incessantemente fra drammi nascosti e intrighi internazionali. Ne sono protagonisti ricchi aristocratici, poveri ambiziosi, donne coraggiose e volitive e sopra tutto e tutti le conseguenze della guerra per chi la fa e per chi resta a casa.”
E’ il primo volume di una trilogia, abbiamo detto, un racconto epocale che inizia alle soglie del XX secolo (1911, per l’esattezza, con l’incoronazione di Giorgio V, per attraversare poi la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione Russa (1° volume), la Seconda Guerra Mondiale (2° volume), fino ad arrivare alla Guerra Fredda (prevista per il 3° volume); eventi storici raccontati attraverso le vite di cinque famiglie appartenenti a paesi e continenti diversi.
Insomma, una cosina leggera leggera.
Prezzo a parte, dopo un consulto con la Ross, abbiamo decretato che forse, per un blog di amanti del genere sentimentale, tra i libri di Ken ne andasse meglio un altro, e per l’autografo del “Maestro”, la scelta è caduta su “Un luogo chiamato libertà”, che unisce un’ambientazione ottocentesca (tra Inghilterra, Scozia e America) a una bella storia d’amore ricca di colpi di scena.
Ecco dunque che arriva il mio momento. Sfoggio il numerino che mi hanno dato quando mi sono messa in coda (il 111) e vengo buttata dentro la libreria al cospetto di Re Ken. Una solerte commessa mi strappa i libri di mano e glieli mette sul tavolo, dove lui, tutto un sorriso, li apre e me li firma senza quasi guardarli.
Forza, fuori!,mi esortano mentre cerco di fare qualche foto.
Come fuori? Dopo un’ora e mezza, neppure 10 secondi...? No...?Ma già altre persone si accalcano intorno al banchetto per ricevere la grazia dalla santa mano santa di Ken. Non mi rimane che ritirarmi, stringendo tra le braccia il mio bottino.
Sylvia - La lettrice errante
Booktrailer italiano de LA CADUTA DEI GIGANTI: http://www.youtube.com/watch?v=oHGFG3eAosU
Ciao a tutte e cia a Sylvia!
RispondiEliminaChe aveva sedici anni quando lesse "I PILASTRI DELLA TERRA". Grazie per questo reportage e per tutte le emozioni vissute un pò come se fossimo lì con te! Spero di essere io la fortunata ( sarebbe anche ora! ) o comunque spero vinca qualcuno che come me salterebbe dalla sedia per la gioia!
Un bacione grande a tutte e a Sylvia, che non vedo l'ora di incontrare dinuovo.
Lilli
Wow una copia autografata di Ken Follet!!!fantasticooo magari con un pizzico di fortuna....
RispondiEliminaMinicicciola
Wow una copia autografata di Ken Follet!!!fantasticooo magari con un pizzico di fortuna....
RispondiEliminaMinicicciola
Ken Follett mi piace tantissimo quindi ho deciso di partecipare anche se visto che ho vinto l'ultima volta mi sa che sarebbe troppo.
RispondiEliminaSylvia aveva 16 anni quando ha letto I Pilastri della Terra.
Ciao a tutte.
Fio
Sylvia ha letto I pilastri della terra, per la prima volta, a sedici anni, io a 20 ma ancora ogni tanto mi viene voglia di rileggerlo. L'ho fatto proprio poco tempo fa, per poter meglio apprezzare lo sceneggiato su Sky, ma è stato deleterio, per il giudizio sullo sceneggiato appunto. Sylvia ha ragione, sembrava di guardare un'altra storia.
RispondiEliminaUn luogo chiamato libertà è stupendo, con una storia d'amore struggente e due protagonisti speciali. E' molto facile innamorarsi di lui o immedesimarsi in lei.
Per finire tantissimi complimenti a Sylvia... nella mia stima somigli sempre più a Ken, anche la lista della spesa sapete rendere speciale!
Baci a tutte.
Importante!!!!!!!!!
RispondiEliminaPer partecipare all' estrazione rispondete alla domanda nel post ;)
P.s. Per chi avesse gia' vinto , mai voltare le spalle allafortuna;))
Sylvia lesse i pilastri della terra a sedici anni!
RispondiElimina*_* Io ammetto di averlo ancora li da leggere! Ho però gia anche preso Mondo senza fine sulla fiducia e questo messo in palio mi fa gola da molto tempo. La trama mi ispira davvero moltissimo *_*! Sperem bene dai!
Bacissimi
*Morwen*
Complimenti a Sylvia per il reportage!
RispondiElimina"Un luogo chiamato libertà" l'ho letto moltissimo tempo fà e mi era piaciuto tanto.
Ancora adesso lo custodisco nella mia libreria assieme a tutti gli altri di Follett che è uno dei miei scrittori preferiti....!
In bocca al lupo ragazze....!!!!
Ciaoo
Morena
Mi piacerebbe un sacco vincere una copia autografata dal mitico Ken Follett...ci spero con tutto il cuore!!!
RispondiEliminaah dimenticavo, Silvia aveva 16 anni quando ha letto i Pilastri della terra!
RispondiEliminaAnche io lessi I pilastri della terra tanti anni fa e mi affascinò tantissimo. Non leggo molto Ken Follett, ma concordo che sia un grande scrittore.
RispondiEliminaMa anche la Sylvia non è male!
Mi è sembrato di essere lì con lei a fare la fila ...
Ma Sylvia il libro che avevi tu non potevi sbatterlo in testa alle guardie del corpo e rapire fatina Ken?
La Sylvia aveva 16 anni quando lesse per la prima volta i Pilastri della Terra.
Lucia
wowww un libro toccato e benedetto dall mano santa di ken folletttttt???? wowwwww..
RispondiEliminae che bel reportage :D
deduco che Sylvia avesse 16 anni la prima volta che lesse i Pilastri della terra....... bello bello il libro come tutti i suoi :D baci cris_ec
E vabbè, lo ammetto: commento solo per partecipare al sondaggio... :P
RispondiEliminaSilvia aveva 16 anni quando ha letto i "Pilastri" per la prima volta!
Io a 16 anni (l'età in cui la nostra reporter ha letto per la prima volta "i Pilastri della terra") il meraviglioso Ken follet lo avevo soltanto visto ad un'intervista nel programma Non è la rai (ero una povera ragazza stolta...), presentando un suo libro... più tardi ho cominciato a leggerlo, e non ho più mollato! ce li ho tutti, li ho prestati a tutto il mondo, prendendomi come missione personale quella di diffondere tali magnifici scritti!!! L'ultimo non l'ho ancora preso, perchè , essendo una Saga (con la S maiuscola!!!) dovrò leggerli uno di seguito all'altro: so già che morirei nell'attesa!!
RispondiEliminaChe invidia non averlo potuto vedere di persona...
complimenti per il reportage!
noco
A 16 anni quando Silvia ha letto I pilastri della terra, leggevo Harmony oppure solo quello che mi obbligavano a scuola ;)
RispondiEliminaBacioni
Lety
Silvia ha letto I pilastri della terra a 16 anni. Questo libro purtroppo non l'ho letto ma ho letto invece Un luogo chiamato libertà per 3 volte. Un altro libro di questo autore che mi è piaciuto molto è Codice a zero, un spy-story molto avvincente.
RispondiEliminaUn saluto a tutte da Niki.
L'inviata speciale, Silvia, aveva 16 anni quando ha letto I pilastri della terra...Adoro Ken Follet ma questo libro purtroppo mi manca confido nella fortuna:)
RispondiEliminasaetta9
perdonatemi per il doppio post ogni tanto il pc si incanta!Silvia aveva 16 quando lesse per la prima volta i pilastri della terra!
RispondiEliminaminicicciola
17 anni
RispondiEliminaCome al solito Silvia si dimostra vincente!
RispondiEliminaOttimo pezzo, sembra quasi di essere lì con te! =^_^=
Non vi offendete, a me Follett non piace, sono a malappena riuscita a finire il primo episodio dei Pilastri della Terra (sceneggiato), molto soporifero a mio avviso!
Però come dico sempre...i gusti sono gusti e non posso essere giudicati...ogni autore nella sua particolarità parla ad una parte della nostra anima!
Baci
Sedici anni! Bhe del resto l'ho letto pulzella anch'io, dovevo compiere 18 anni.
RispondiEliminaKen Follet l'apprezzo parecchio, le sue descrizioni riescono a farti visualizzare, come se fossi presente anche tu, i luoghi. I pilastri della terra, malgrado il suo volume, è stata una lettura piacevole.
Di suo, indimenticabile (per me) anche "Le gazze ladre", ambientato nella seconda guerra mondiale, di solito è un periodo che non tanto amo, ma questo libro è da leggere.
Lidia S
p.s. se dovessi vincere anche il marito sarà contento
Ehm scusate...nella fretta di commentare l'articolo ho dimenticato di rispondere alla domanda!! :oDDDDDDDDDDDDDDDDD
RispondiElimina16 anni!
Certo che ne avevi di voglia di leggere a quell'età!! ;o))))
Baci
@lady Akasha: :) la voglia di leggere non m'è mai passata... ma devo dire che all'epoca leggevo proprio di tutto... ed ero capace di divorarmi mattoni pazzeschi che al solo pensarci ora mi viene male... :) Sarò regredita?????
RispondiEliminaSylviaz.
16!
RispondiEliminaIo ho letto solo un titolo di Follett e non mi ha presa molto, anche se devo ammettere che scrive bene (per farmi finire Un letto di leoni... XD)
Akasha il fascino dei mattoni si sente di più quando si è ggggggggiovani (io mi sparai L'ora delle streghe della Rice in tempi record e senza nemmeno avere l'occhio appannato...bei tempi andati!)
Bellissimo reportage Sylvia, che invidia non esserci stata anch'io!! è sempre in queste occasioni che mi viene voglia di vivere nelle grandi città come Milano ;)
RispondiEliminacapisco benissimo che a 16 anni sia stato più facile leggere un libro come "i pilastri.." anch'io a quell'età leggevo cose più lunghe e impegnative che ora prendo in considerazione solo di tanto in tanto..boo, sarò regredita anch'io?!
un bacione!
Ma nooooo!!! I pilastri non lo metto nel novero dei "mattoni"! La scrittura di Ken Follett è davvero molto semplice. Per fare un po' di nomi, a 14 anni mi sono letta Il nome della rosa, subito dopo Il pendolo di Foucault... forse un po' prima, Guerra e pace... un bel po' di trattati di psicologia di Freud e Jung... insomma... i "mattoni" sono ben altri!!!! Ken è solo lungo :) (infatti due anni fa sono comunque riuscita a leggere Mondo senza fine, anche se non mi ha preso così tanto). Eco lo leggo ancora e con entusiasmo (spero di riuscire a farmi regalare il suo ultimo... mannaggia, mi è sfuggita la presentazione che ha fatto a Milano!!!), ma credo con meno attenzione e fervore di quanto riuscissi a fare prima, non so...
RispondiEliminabaci a tutte, intanto grazie dei complimenti all'articolo, io mi sono divertita molto a scriverlo e mi piace molto l'idea che abbiamo avuto con Ross, della lettrice errante, spero di incontrare altri scrittori/scrittrici interessanti da proporre.
sylviaz
Dire Meraviglioso resoconto è dir poco... assolutamente da leggere tutto d'un fiato.
RispondiEliminaComplimenti a tutte per lo splendido post.
Sylvia aveva solo 16 anni quando lesse la prima volta "I pilastri della terra".
RispondiEliminaComplimenti per il reportage e spero di vincere io la copia autografata!!! :-P
Sylvia ha letto per la prima volta "I pilastri della terra" a 16 anni.
RispondiEliminaL'ho letto anche io, avevo qualche anno in più, e mi è piciuto moltissimo!
Maria Teresa
Silvia ha letto "I pilastri della terra" a 16 anni, io a quell'età lessi "L'uomo di Pietroburgo", qualcuno lo ricorda? C'era uno stupendo capitolo che insegnava a fabbricare dell'esplosivo, liquido e solido. Alla stessa età lessi "La valle dei cavalli" della Auel, un libro meraviglioso come tutti gli altri della serie; li consiglio a tutte, non si può vivere senza!
RispondiEliminaLucilla