Quanto ci vorra' a Peter per accorgersi che Becky ormai e' una donna?
Continua il racconto di Lety e Lilli! Io mi sono gia' affezionata a questi personaggi e voi?
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Capitolo 9-
Di malavoglia Becky fu costretta ad accettare il passaggio di Peter, rifiutare sarebbe stato scortese, oltre che terribilmente illogico. Lasciò le chiavi della sua auto all'officina di Mike, che, promise, il giorno l'avrebbe controllata e, nel dire ciò, la dispensò di un larghissimo sorriso. “Bhè facciamo notte?”, Becky sospirò, salutò Mike e uscì, insieme al proprietario di quella voce imperiosa. Salirono in macchina e si avviarono verso casa.
Il cielo imbruniva, dallo stereo la voce di Bryan Adams si diffondeva dolcemente in tutto l'abitacolo e quel sedile era terribilmente comodo. Becky chiuse gli occhi... era felice. Si, era felice, perchè visti da fuori in quel momento potevano sembrare una coppia e, anche se sapeva che lei era lì per tutt'altre ragioni, bastava questa innocente sensazione a farla emozionare. Dio, come era patetica, pensò qualche minuto dopo, era patetica e stupida. Peter se ne stava in silenzio e lei nemmeno ci pensava a intavolare una conversazione.
Lo guardò di sottecchì, bello lo era sempre stato, ma l'età e l'esperienza gli avevano conferito carisma e fascino. Ma lei non si era innamorata di lui per questo. Aveva amato di lui tutto il coraggio, che a lei era sempre mancato, il suo non avere paura di nulla, Peter aveva sempre preso la vita di petto, anche quando aveva 15 anni, era sempre stato intelligente, molto di più di tutti quelli della sua età, ma aveva anche avuti tanti momenti di dolcezza. L'aveva visto giocare con i cani, quando era sicuro di non essere visto, sapeva che odiava i maglioni che sua nonna gli faceva ai ferri eppure li aveva sempre indossati per farla felice. Nei suoi occhi c'era il sole e la tempesta ed era un guerriero nato. Ecco questo aveva amato di Peter, non la posizione o i soldi, men che meno la bellezza, anche perchè il suo amore era nato quando in lui non era ancora sbocciata. Aveva amato Peter perchè in lui vibrava la vita, mentre lei era solo una campagnola timida, impacciata e introversa. Lo vedeva nei suoi sogni come il suo riscatto, la sua compensazione, ma ovviamente non era stato così.
Peter frenò di colpo, erano arrivati al ranch, certo quell'uomo non conosceva la parola decellerare. Becky scese dall'auto, quasi ancor prima che lui spegnesse l'auto, gli mormorò due parole di ringraziamento e letteralmente fuggì via! Peter fece per scendere dall'auto e si accorse che Becky aveva scordato la borsa, fece per prenderla dal sedile e, visto che evidentemente era aperta, si rovesciò un libro “Le intermittenze della morte” di Josè Saramaco. Diamine, da Rebecca non si sarebbe certo aspettato un libro di quello spessore. Raccolse tutto, scese dall'auto e andò a cercarla. La trovò nel cortile della sua casa che parlava con il gatto, Gengis Cat evidentemente, la chiamò e le restituì la borsa.
“Però” cominciò a dirle porgendole anche il libro, “non sapevo che facessi di queste letture”. Era un commento del tutto innocente, una constatazione più che altro, ma si accorse solo dopo averlo pronunciato ed aver guardato gli occhi di lei che effettivamente poteva sembrare qualcos'altro. “Ho sempre amato leggere, studiare, conoscere e imparare nuove cose, il fatto che non sia andata all'università non è stata una mia scelta” gli disse una voce tremante “sono una provinciale, lo so bene, ma questo non vuol dire che non ami i libri o la cultura, grazie per la borsa”. Gli occhi le si erano riempiti di lacrime e lo fissò ancora per un istante prima rientrare in casa.
Peter ci pensò su un attimo, ma poi attraversò il piccolo cortile e bussò alla porta, quando lei la aprì, lui la spinse dentro e se la chiuse dietro di se. “Diavolo, Rebecca” tuonò” smettila di comportarti con me come se fossi una specie di mostro a tre teste, ho solo fatto una osservazione, quel libro l'ho letto anche io e so che non è una lettura da tutti, il mio era addirittura una specie di complimento”. Dicendo questo la prese per un gomito, la guardò, aveva gli occhi dilatati e arrossati, ma erano i più belli che avesse mai visto....mollò la presa. Da dove diamine era venuto quel pensiero? Al diavolo!!!!
E abbasso la testa per premere le labbra sulla bocca di lei…
Capitolo 10-
Oddio la stava baciando davvero???? Sì!!!
Questo pensò Becky inizialmente, poi il vuoto cosmico le pervase i pensieri, esisteva solo lui che lentamente aveva spostato la sua mano dal gomito verso la vita e l’altro braccio intorno alle sue spalle. Senza neanche riflettere era già in punta di piedi con le braccia allacciate al suo collo…
Becky non sapeva se era passato un attimo oppure un’ora, era persa in quell’abbraccio desiderato così tanto, ma purtroppo finì troppo presto.
Peter rialzò la testa guardandola con un’espressione di puro terrore, non certo gratificante per una donna che era stata appena baciata!
Un attimo dopo aveva già inforcato la porta, letteralmente fuggito, lasciandola decisamente sbigottita, ma… felice!
Perché l’aveva baciata restava un mistero, però l’aveva fatto ed era stato un sogno che si avverava! Ma… e ora? Cioè, come avrebbe potuto guardarlo di nuovo e non diventare di tutti i colori dell’arcobaleno? Ecco, possibile che non potesse succedere una cosa così bella senza che non ci fossero delle conseguenze imbarazzanti? Di sicuro per lui era stato un momento così, forse di rabbia, forse di curiosità, ma di sicuro senza seguito, quindi doveva atteggiarsi anche lei in modo che Peter capisse che non era così importante. Il punto era, ce l’avrebbe fatta?
Mentre i confusi pensieri si affollavano nella mente di Becky, altri pensieri confusi si affollavano anche nella mente di Peter, la domanda era sostanzialmente la stessa: ma che gli era passato per la testa? Come aveva potuto baciare Rebecca?!
Qualsiasi scusa potesse trovarsi, la verità era che ne aveva voglia già da quando le aveva investito lo zaino settimane prima e nonostante si rimproverasse per averlo fatto, beh gli era anche piaciuto. Il pomeriggio in compagnia sua e del suo ragazzo lo avevano notevolmente agitato, sì forse anche un po’ ingelosito, que Greenwood era davvero un bastardo fortunato ad avere trovato una ragazza in gamba come lei… di sicuro non la meritava! Ma questi non erano fatti suoi!
La cosa non doveva assolutamente ripetersi, Santo Cielo, era l’assistente di suo padre, una figlia per sua madre, una nipote per sua nonna, certi equilibri dovevano essere mantenuti, quindi bene tenersi alla larga da questi pensieri e ovviamente da lei.
Arrivò all’ingresso di casa e le luci del salone erano stranamente accese, si affacciò alla porta e trovò sua madre e sua nonna in compagnia… di Astrid.
Astrid????? Cosa diavolo ci faceva a casa???
“Oh, Peter, caro, sei tornato finalmente! Abbiamo provato a telefonarti per un’ora, ma non eri raggiungibile… E’ arrivata la tua amica Astrid da Ny, perché non ci hai avvisato del suo arrivo? Saresti potuto andare a prenderla all’aereporto!” lo rimproverò sua madre.
Se lo avesse saputo, di sicuro non l’avrebbe mai fatta venire! Pensò Peter e stava per farlo presente quando Astrid disse: “Peter, ti ho mandato una email ieri, non l’hai ricevuta? Che strano, comunque non ci sono problemi, sono arrivata benissimo dall’aereporto. Era così noiosa Ny senza di te, manchi a tutti…”
“Non credevo che la mia presenza fosse così richiesta in città” disse sardonico Peter .” Molto strano che non sia arrivata la tua email, Astrid… Ti avrei sicuramente risposto, se l’avessi letta! Mamma, scusa avevo la batteria scarica”
“Beh, ormai sei qua, quindi che ne dite di andare a cena, ovviamente Astrid si fermerà al ranch per tutto il tempo che vorrà” e così dicendo fece strada verso la sala da pranzo.
E Peter si sentiva decisamente preso in trappola!
Capitolo 11-
Quella mattina, come al solito, Becky uscì di casa di buon'ora e si avviò a passo svelto verso gli uffici. Di notte non aveva chiuso occhio, e come avrebbe potuto del resto? La sera prima Peter l'aveva baciata, ancora non le sembrava vero! Un bacio dolce e forte allo stesso tempo, proprio come lui, era stato il momento più incredibilmente felice della sua vita, il suo sogno di sempre che diventava realtà; oh non si faceva illusioni, sapeva che per lui si era trattato di un cosa senza importanza, nata, forse per gioco o peggio per noia, e morta lì, ma se è vero che la vita è fatta di momenti da ricordare, era certamente valsa la pena di averla vissuta fosse anche solo per quei pochi, splendidi, istanti. Era quasi arrivata, quando, nel cortile incrociò Helen e Thea, che sembravano sprizzare felicità da tutti i pori. Le salutò, cordialmente come al solito, stava per oltrepassarle quando Thea le prese le mani "Oh Becky, tesoro, siamo così felici!", Becky rimase interdetta, possibile che...., ma la frase successiva di Helen frantumò ogni sua speranza e, con esse, il suo cuore, "Ieri sera è arrivata la fidanzata di Peter! E non sai di chi si tratta! Astrid Narval!" Thea si inserì subito, ansiosa, come la nuora, di dare la grande notizia "Oddio siamo così eccitate! Stiamo andando in città a fare spese, non sappiamo quanto si tratterrà, ma bisognerà comprare tante cose, essere all'altezza, tu sai cosa voglio dire vero Becky?" Becky era annichilita, intontita, doveva essere sbiancata perchè Helen le domandò se si sentisse bene, si riprese, Dio solo sa come, e disse "Si si capisco, sono solo sorpresa....piacevolmente sorpresa non capita tutti i giorni di avere come ospite una modella di fama mondiale, per giunta di sangue blu, sono.....contenta per voi.....per tutti voi" Alle donne sembrò andare bene quella spiegazione e la nonna aggiunse "Oh certo loro fanno i misteriosi....ai miei tempi si chiamavano le cose con il loro nome, adesso si parla di amicizia, mah......comunque Astrid ci ha fatto intendere che probabilmente entro l'anno si sposeranno! Ma ci pensi se decidessero di farlo a Green Valley?" "E poi immagina" attaccò Helen "il nostro caro, piccolo Peter sposato ad una donna imparentata addirittura ai reali di Spagna! E le buone notizie non sono finite! Ieri il dottore ha detto che Richard si sta riprendendo meglio e più in fretta di quanto sperasse, lo rimanderanno a casa oggi! Insomma deve ancora riprendersi e non può tornare al lavoro, ma insomma il sole risplende di nuovo sulla nostra casa Becky!"
“Dobbiamo proprio festeggiare, domani sera invitiamo un po’ di amici per un barbecue, sicuramente a Ricky farà piacere stare un po’ in compagnia, ovviamente senza stancarlo troppo! Oh cara sarà proprio una bella serata” fece eco Thea.
La salutarono e si avviarono all'auto di Helen. Becky rimase dov'era, pietrificata. Non si aspettava affatto risvolti romantici a quanto accaduto il giorno prima, ma nemmeno di svegliarsi così presto e bruscamente dal suo sogno d'amore. Si, perchè lei lo amava ancora, come e più di prima, nonostante lui fosse cosi diverso e irraggiungibile e nonostante la consapevolezza, in quel momento più vivida che mai, che la sua era soltanto una chimera.
Stava lavorando già da un paio d'ore quando la donna più bella, slanciata, affascinante e perfetta che lei avesse mai visto, fece capolino sulla porta: "Tu devi essere Betty?" disse.
"Buongiorno Signorina Narval e benvenuta, sono Becky" momorò alzandosi in piedi. "Helen mi ha detto che mi avresti fatto fare il giro del ranch" Becky dovette contare fino a dieci prima di rispondere "Mi dispiace, adesso sto lavorando, attendo dei fornitori, sarò felice di accompagnarla più tardi" la buona educazione in lei era davvero innata; anche di fronte a persone che entravano accampando pretese senza nemmeno salutare, proprio non ce la faceva ad essere sgarbata.
"Uff Pete è andato a risolvere un problema coi bagagli che ho avuto all'aereporto, chissà quando sarà di ritorno..." Come se fosse stato evocato Peter entrò in ufficio "Rebecca io volevo...",ma non finì la frase perchè Astrid gli volò letteralmente fra le braccia "Peeeteee… carissimo, mi hai lasciata tutta sola" e adottando il suo broncio migliore continuò "volevo fare un giro della proprietà ma Bezzy è impegnata"
"Rebecca sta lavorando" disse Peter "ti accompagnerò io"
"Davvero???" cinguettò Astrid "Molli il lavoro per me? Oh, che tesoro che sei!" gli diede un bacio sulla guancia, lo prese sottobraccio e fece per uscire. Peter fissò Becky, sembrava quasi che stesse per dire qualcosa, ma non disse nulla, solo un "a dopo" più borbottato che altro. Becky li guardò andare via, la porta che si era chiusa davanti ai suoi occhi l'aveva definitivamente lasciata fuori dai suoi sogni.
Continua il racconto di Lety e Lilli! Io mi sono gia' affezionata a questi personaggi e voi?
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Di malavoglia Becky fu costretta ad accettare il passaggio di Peter, rifiutare sarebbe stato scortese, oltre che terribilmente illogico. Lasciò le chiavi della sua auto all'officina di Mike, che, promise, il giorno l'avrebbe controllata e, nel dire ciò, la dispensò di un larghissimo sorriso. “Bhè facciamo notte?”, Becky sospirò, salutò Mike e uscì, insieme al proprietario di quella voce imperiosa. Salirono in macchina e si avviarono verso casa.
Il cielo imbruniva, dallo stereo la voce di Bryan Adams si diffondeva dolcemente in tutto l'abitacolo e quel sedile era terribilmente comodo. Becky chiuse gli occhi... era felice. Si, era felice, perchè visti da fuori in quel momento potevano sembrare una coppia e, anche se sapeva che lei era lì per tutt'altre ragioni, bastava questa innocente sensazione a farla emozionare. Dio, come era patetica, pensò qualche minuto dopo, era patetica e stupida. Peter se ne stava in silenzio e lei nemmeno ci pensava a intavolare una conversazione.
Lo guardò di sottecchì, bello lo era sempre stato, ma l'età e l'esperienza gli avevano conferito carisma e fascino. Ma lei non si era innamorata di lui per questo. Aveva amato di lui tutto il coraggio, che a lei era sempre mancato, il suo non avere paura di nulla, Peter aveva sempre preso la vita di petto, anche quando aveva 15 anni, era sempre stato intelligente, molto di più di tutti quelli della sua età, ma aveva anche avuti tanti momenti di dolcezza. L'aveva visto giocare con i cani, quando era sicuro di non essere visto, sapeva che odiava i maglioni che sua nonna gli faceva ai ferri eppure li aveva sempre indossati per farla felice. Nei suoi occhi c'era il sole e la tempesta ed era un guerriero nato. Ecco questo aveva amato di Peter, non la posizione o i soldi, men che meno la bellezza, anche perchè il suo amore era nato quando in lui non era ancora sbocciata. Aveva amato Peter perchè in lui vibrava la vita, mentre lei era solo una campagnola timida, impacciata e introversa. Lo vedeva nei suoi sogni come il suo riscatto, la sua compensazione, ma ovviamente non era stato così.
Peter frenò di colpo, erano arrivati al ranch, certo quell'uomo non conosceva la parola decellerare. Becky scese dall'auto, quasi ancor prima che lui spegnesse l'auto, gli mormorò due parole di ringraziamento e letteralmente fuggì via! Peter fece per scendere dall'auto e si accorse che Becky aveva scordato la borsa, fece per prenderla dal sedile e, visto che evidentemente era aperta, si rovesciò un libro “Le intermittenze della morte” di Josè Saramaco. Diamine, da Rebecca non si sarebbe certo aspettato un libro di quello spessore. Raccolse tutto, scese dall'auto e andò a cercarla. La trovò nel cortile della sua casa che parlava con il gatto, Gengis Cat evidentemente, la chiamò e le restituì la borsa.
“Però” cominciò a dirle porgendole anche il libro, “non sapevo che facessi di queste letture”. Era un commento del tutto innocente, una constatazione più che altro, ma si accorse solo dopo averlo pronunciato ed aver guardato gli occhi di lei che effettivamente poteva sembrare qualcos'altro. “Ho sempre amato leggere, studiare, conoscere e imparare nuove cose, il fatto che non sia andata all'università non è stata una mia scelta” gli disse una voce tremante “sono una provinciale, lo so bene, ma questo non vuol dire che non ami i libri o la cultura, grazie per la borsa”. Gli occhi le si erano riempiti di lacrime e lo fissò ancora per un istante prima rientrare in casa.
Peter ci pensò su un attimo, ma poi attraversò il piccolo cortile e bussò alla porta, quando lei la aprì, lui la spinse dentro e se la chiuse dietro di se. “Diavolo, Rebecca” tuonò” smettila di comportarti con me come se fossi una specie di mostro a tre teste, ho solo fatto una osservazione, quel libro l'ho letto anche io e so che non è una lettura da tutti, il mio era addirittura una specie di complimento”. Dicendo questo la prese per un gomito, la guardò, aveva gli occhi dilatati e arrossati, ma erano i più belli che avesse mai visto....mollò la presa. Da dove diamine era venuto quel pensiero? Al diavolo!!!!
E abbasso la testa per premere le labbra sulla bocca di lei…
Oddio la stava baciando davvero???? Sì!!!
Questo pensò Becky inizialmente, poi il vuoto cosmico le pervase i pensieri, esisteva solo lui che lentamente aveva spostato la sua mano dal gomito verso la vita e l’altro braccio intorno alle sue spalle. Senza neanche riflettere era già in punta di piedi con le braccia allacciate al suo collo…
Becky non sapeva se era passato un attimo oppure un’ora, era persa in quell’abbraccio desiderato così tanto, ma purtroppo finì troppo presto.
Peter rialzò la testa guardandola con un’espressione di puro terrore, non certo gratificante per una donna che era stata appena baciata!
Un attimo dopo aveva già inforcato la porta, letteralmente fuggito, lasciandola decisamente sbigottita, ma… felice!
Perché l’aveva baciata restava un mistero, però l’aveva fatto ed era stato un sogno che si avverava! Ma… e ora? Cioè, come avrebbe potuto guardarlo di nuovo e non diventare di tutti i colori dell’arcobaleno? Ecco, possibile che non potesse succedere una cosa così bella senza che non ci fossero delle conseguenze imbarazzanti? Di sicuro per lui era stato un momento così, forse di rabbia, forse di curiosità, ma di sicuro senza seguito, quindi doveva atteggiarsi anche lei in modo che Peter capisse che non era così importante. Il punto era, ce l’avrebbe fatta?
Mentre i confusi pensieri si affollavano nella mente di Becky, altri pensieri confusi si affollavano anche nella mente di Peter, la domanda era sostanzialmente la stessa: ma che gli era passato per la testa? Come aveva potuto baciare Rebecca?!
Qualsiasi scusa potesse trovarsi, la verità era che ne aveva voglia già da quando le aveva investito lo zaino settimane prima e nonostante si rimproverasse per averlo fatto, beh gli era anche piaciuto. Il pomeriggio in compagnia sua e del suo ragazzo lo avevano notevolmente agitato, sì forse anche un po’ ingelosito, que Greenwood era davvero un bastardo fortunato ad avere trovato una ragazza in gamba come lei… di sicuro non la meritava! Ma questi non erano fatti suoi!
La cosa non doveva assolutamente ripetersi, Santo Cielo, era l’assistente di suo padre, una figlia per sua madre, una nipote per sua nonna, certi equilibri dovevano essere mantenuti, quindi bene tenersi alla larga da questi pensieri e ovviamente da lei.
Arrivò all’ingresso di casa e le luci del salone erano stranamente accese, si affacciò alla porta e trovò sua madre e sua nonna in compagnia… di Astrid.
Astrid????? Cosa diavolo ci faceva a casa???
“Oh, Peter, caro, sei tornato finalmente! Abbiamo provato a telefonarti per un’ora, ma non eri raggiungibile… E’ arrivata la tua amica Astrid da Ny, perché non ci hai avvisato del suo arrivo? Saresti potuto andare a prenderla all’aereporto!” lo rimproverò sua madre.
Se lo avesse saputo, di sicuro non l’avrebbe mai fatta venire! Pensò Peter e stava per farlo presente quando Astrid disse: “Peter, ti ho mandato una email ieri, non l’hai ricevuta? Che strano, comunque non ci sono problemi, sono arrivata benissimo dall’aereporto. Era così noiosa Ny senza di te, manchi a tutti…”
“Non credevo che la mia presenza fosse così richiesta in città” disse sardonico Peter .” Molto strano che non sia arrivata la tua email, Astrid… Ti avrei sicuramente risposto, se l’avessi letta! Mamma, scusa avevo la batteria scarica”
“Beh, ormai sei qua, quindi che ne dite di andare a cena, ovviamente Astrid si fermerà al ranch per tutto il tempo che vorrà” e così dicendo fece strada verso la sala da pranzo.
E Peter si sentiva decisamente preso in trappola!
Quella mattina, come al solito, Becky uscì di casa di buon'ora e si avviò a passo svelto verso gli uffici. Di notte non aveva chiuso occhio, e come avrebbe potuto del resto? La sera prima Peter l'aveva baciata, ancora non le sembrava vero! Un bacio dolce e forte allo stesso tempo, proprio come lui, era stato il momento più incredibilmente felice della sua vita, il suo sogno di sempre che diventava realtà; oh non si faceva illusioni, sapeva che per lui si era trattato di un cosa senza importanza, nata, forse per gioco o peggio per noia, e morta lì, ma se è vero che la vita è fatta di momenti da ricordare, era certamente valsa la pena di averla vissuta fosse anche solo per quei pochi, splendidi, istanti. Era quasi arrivata, quando, nel cortile incrociò Helen e Thea, che sembravano sprizzare felicità da tutti i pori. Le salutò, cordialmente come al solito, stava per oltrepassarle quando Thea le prese le mani "Oh Becky, tesoro, siamo così felici!", Becky rimase interdetta, possibile che...., ma la frase successiva di Helen frantumò ogni sua speranza e, con esse, il suo cuore, "Ieri sera è arrivata la fidanzata di Peter! E non sai di chi si tratta! Astrid Narval!" Thea si inserì subito, ansiosa, come la nuora, di dare la grande notizia "Oddio siamo così eccitate! Stiamo andando in città a fare spese, non sappiamo quanto si tratterrà, ma bisognerà comprare tante cose, essere all'altezza, tu sai cosa voglio dire vero Becky?" Becky era annichilita, intontita, doveva essere sbiancata perchè Helen le domandò se si sentisse bene, si riprese, Dio solo sa come, e disse "Si si capisco, sono solo sorpresa....piacevolmente sorpresa non capita tutti i giorni di avere come ospite una modella di fama mondiale, per giunta di sangue blu, sono.....contenta per voi.....per tutti voi" Alle donne sembrò andare bene quella spiegazione e la nonna aggiunse "Oh certo loro fanno i misteriosi....ai miei tempi si chiamavano le cose con il loro nome, adesso si parla di amicizia, mah......comunque Astrid ci ha fatto intendere che probabilmente entro l'anno si sposeranno! Ma ci pensi se decidessero di farlo a Green Valley?" "E poi immagina" attaccò Helen "il nostro caro, piccolo Peter sposato ad una donna imparentata addirittura ai reali di Spagna! E le buone notizie non sono finite! Ieri il dottore ha detto che Richard si sta riprendendo meglio e più in fretta di quanto sperasse, lo rimanderanno a casa oggi! Insomma deve ancora riprendersi e non può tornare al lavoro, ma insomma il sole risplende di nuovo sulla nostra casa Becky!"
“Dobbiamo proprio festeggiare, domani sera invitiamo un po’ di amici per un barbecue, sicuramente a Ricky farà piacere stare un po’ in compagnia, ovviamente senza stancarlo troppo! Oh cara sarà proprio una bella serata” fece eco Thea.
La salutarono e si avviarono all'auto di Helen. Becky rimase dov'era, pietrificata. Non si aspettava affatto risvolti romantici a quanto accaduto il giorno prima, ma nemmeno di svegliarsi così presto e bruscamente dal suo sogno d'amore. Si, perchè lei lo amava ancora, come e più di prima, nonostante lui fosse cosi diverso e irraggiungibile e nonostante la consapevolezza, in quel momento più vivida che mai, che la sua era soltanto una chimera.
Stava lavorando già da un paio d'ore quando la donna più bella, slanciata, affascinante e perfetta che lei avesse mai visto, fece capolino sulla porta: "Tu devi essere Betty?" disse.
"Buongiorno Signorina Narval e benvenuta, sono Becky" momorò alzandosi in piedi. "Helen mi ha detto che mi avresti fatto fare il giro del ranch" Becky dovette contare fino a dieci prima di rispondere "Mi dispiace, adesso sto lavorando, attendo dei fornitori, sarò felice di accompagnarla più tardi" la buona educazione in lei era davvero innata; anche di fronte a persone che entravano accampando pretese senza nemmeno salutare, proprio non ce la faceva ad essere sgarbata.
"Uff Pete è andato a risolvere un problema coi bagagli che ho avuto all'aereporto, chissà quando sarà di ritorno..." Come se fosse stato evocato Peter entrò in ufficio "Rebecca io volevo...",ma non finì la frase perchè Astrid gli volò letteralmente fra le braccia "Peeeteee… carissimo, mi hai lasciata tutta sola" e adottando il suo broncio migliore continuò "volevo fare un giro della proprietà ma Bezzy è impegnata"
"Rebecca sta lavorando" disse Peter "ti accompagnerò io"
"Davvero???" cinguettò Astrid "Molli il lavoro per me? Oh, che tesoro che sei!" gli diede un bacio sulla guancia, lo prese sottobraccio e fece per uscire. Peter fissò Becky, sembrava quasi che stesse per dire qualcosa, ma non disse nulla, solo un "a dopo" più borbottato che altro. Becky li guardò andare via, la porta che si era chiusa davanti ai suoi occhi l'aveva definitivamente lasciata fuori dai suoi sogni.
non dovrei gongolare dalla gioia, ma sono proprio contenta di vedere il nostro racconto postato :)
RispondiEliminaLety
Anche per me è un'emozione e ci scusiamo con le nostre lettrici ( che vanitose! ) perchè ci deve essere stata un pò di confusione da parte nostra nell'invio dei capitoli a Ross e questa infatti è la prima stesura, senza rilettura e correzioni, vi sarete accorte che c'è qualche parola ripetuta e qualche periodo non proprio ortodosso :( Siate magnanime lo stsso : )
RispondiEliminaUn bacione
Lilli
Bhe ragazze per gli errori non preoccupatevi!
RispondiEliminaTroppo bello, e poi adesso lui è geloso di lei e ovviamente lei di lui con la super top model, chissà cosa accadrà, una bella pedata nel sedere al top model speriamo (che fastidiosa che è),soprattutto quando storpia il nome di Becky!
Beh rimarremo in attesa dei prossimi capitoli!!! Me moltoooo cuirosaaaa!
Bravissime mi piace un sacco!
un bacione
Annika
bene bene, adesso diventa interessante...i triangoli mi hanno fatta sempre impazzire nei romanzi!! sono proprio curiosa di scoprire che succederà ora tra la bella modella e l'innocente Becky..brave ragazze!!
RispondiEliminaNe ero sicura! Anche questi cap sono sfiziosi,..eh si carini assaiiiii!
RispondiEliminaBrave! mi piace!
Adesso bisogna spettare venerdi prox...non si potrebbe fare prima?
Stefi