...di Lidia Conetti.
Direttamente dalla scrivania di Artemis774
Sono approdata a “La torre degli echi” subito dopo aver letto “Notti del Bengala”. Ogni immaginazione che ha accompagnato i miei gesti nei momenti precedenti l’inizio della lettura è stata errata. Credevo di trovare una sorta di impianto simile a quello del primo libro della stessa autrice. E invece sono rimasta felicemente sorpresa nel constatare che questo libro era diverso, aveva in sé qualcosa che lo rendeva lontano dal primo. La lettura de “La torre degli echi” mi ha conquistato sin dall’inizio. L’incipit è davvero esilarante: i personaggi, che sono a confronto nella prima scena, hanno uno scambio di battute che mette in luce particolari essenziali per comprenderne i caratteri. Le avventure di Ann Miller sono introdotte così, ironicamente, ed è tutto il libro ad essere ironico, oltre che spiritoso e romantico. L’Autrice a volte narra la storia entrandovi dolcemente quasi per consolare la giovane protagonista e altre volte, invece, sorride ella stessa dell’ironia espressa dai suoi personaggi. È veramente delizioso il suo modo di mettere a confronto due generazioni diverse. Lui, un uomo maturo, conoscitore dell’universo femminile, i cui occhi brillano di un’intelligenza particolare, lei, varcata appena la soglia di casa, che, non riuscendo a comprendere molti atteggiamenti e battute dell’uomo che vuole conquistare, il più delle volte lo crede ingiustamente avere qualcosa fuori posto.
Mi ha colpito tanto la realistica rappresentazione del sentimento provato dalla protagonista, una sedicenne. Una ragazza che desidera un matrimonio d’Amore, timorosa che l’uomo al quale è già unita “per procura” possa non offrirle ciò che lei desidera. Una ragazza volitiva, ma anche una donna, con un cuore grande e con quella spavalda sicurezza di chi non conosce ancora il mondo, con quella tenace persuasione inconscia di sapere, di indovinare cosa si nasconde dietro le sue avventure. Eppure ella deve ciò che sa unicamente alla lettura dei sui tanto amati romanzi e all’educazione, anche quella indirettamente impartitale da un personaggio marginale, ma egualmente ben delineato, la signorina Duplessis, una donna che abbracciava entusiasticamente le idee di Rousseau.
Le scene che mi hanno segnatamente colpito sono tante, ma quelle che vorrei con voi condividere sono solo due (altrimenti rovinerei la lettura di quelle di voi che ancora non conoscono il libro).
La prima scena è quella in cui i protagonisti si scambiano il loro primo bacio. Sembrerebbe cosa scontata che questa situazione piaccia al lettore, ma, a parte l’emozione destata dalla sua descrizione, è sorprendente la naturalezza con la quale è narrata, l’ingenuità che ne traspare, l’affettuosa sensibilità nel raccontare un avvenimento che per la protagonista era imprevisto e che le ha destato non poco turbamento.
La seconda scena, poi, è quella finale: Ann Miller e Francis Cromwell finalmente insieme e soli. Provate a immaginare. La luna riflette serena la luce di una lieve opacità che sembra abbracciare e baciare la figura di Ann, le cui vesti, colpite da quella luce, ne emettono una propria, conturbante. È questa una cornice che rende ai miei occhi immortale la figura di Ann, così come è percepita dagli occhi dello stesso Francis. Egli la ama, e la presenza della luna esalta il fatto che questo amore è soprattutto spirituale. La luna rappresenta il mondo intangibile, segreto, etereo. E Ann brilla di spiritualità agli occhi di Francis.
Ho riflettuto particolarmente sull’immagine appena descritta perché anche in “Notti del Bengala” c’è qualcosa di simile, una scena che aveva destato in me proprio gli stessi sentimenti. Questa circostanza mi ha indotto a credere che l’Autrice abbia la stessa dolce “ossessione” (come la definisco io) per colei che da sempre ha tanto ispirato gli uomini. Colei che “crescendo e scemando / i loro sensi influenza / restando silente / nel suo cielo, regina”.
Lasciatemi dire, infine, che leggere “la torre degli echi” è formativo.
Il libro, infatti, è scritto in un bellissimo italiano, è ricco di delizie storiche, è interessante per le citazioni, è un libro che, oltre a far divertire e rilassare, insegna. A dire il vero, vorrei avere tra le mani la prima edizione di questo libro, un’edizione che credo abbia reso più giustizia al suo contenuto. Dico questo perché ritengo questo libro molto aldilà della portata degli altri romanzi. È infatti un libro con molteplici chiavi di lettura. Il mistero, l’Amore, la cultura e la storia, sono dottamente tessute insieme e proposte sapientemente al lettore. Dottamente, sapientemente, proprio perché non è da tutti saper porgere la storia e la cultura raccontando una storia d’Amore. Leggendo questo libro si apprendono le tradizioni e la storia di un Paese che è difficile conoscere e apprezzare. Un Paese che, se non si ha la passione di volere scoprire, passa inosservato …. un Paese ricordato sempre per la sua povertà e, oggi, per i tragici eventi che lo stanno colpendo. Ma, e questo “ma” è di dimensioni spropositate, per quanto ritenga che il valore di questo libro sia più alto di quello che contraddistingue gli altri Grs, credo che sia necessario essere grati alla Harlequin Mondadori per averci dato la possibilità di leggerlo. Per aver concesso a tutti di conoscere l’Autrice, un’autrice italiana che scrive padroneggiando l’italiano, il vero italiano, una lingua bella come poche altre e ricca di sfumature.
Un saluto, ragazze! A presto
Artemis774
Direttamente dalla scrivania di Artemis774
Sono approdata a “La torre degli echi” subito dopo aver letto “Notti del Bengala”. Ogni immaginazione che ha accompagnato i miei gesti nei momenti precedenti l’inizio della lettura è stata errata. Credevo di trovare una sorta di impianto simile a quello del primo libro della stessa autrice. E invece sono rimasta felicemente sorpresa nel constatare che questo libro era diverso, aveva in sé qualcosa che lo rendeva lontano dal primo. La lettura de “La torre degli echi” mi ha conquistato sin dall’inizio. L’incipit è davvero esilarante: i personaggi, che sono a confronto nella prima scena, hanno uno scambio di battute che mette in luce particolari essenziali per comprenderne i caratteri. Le avventure di Ann Miller sono introdotte così, ironicamente, ed è tutto il libro ad essere ironico, oltre che spiritoso e romantico. L’Autrice a volte narra la storia entrandovi dolcemente quasi per consolare la giovane protagonista e altre volte, invece, sorride ella stessa dell’ironia espressa dai suoi personaggi. È veramente delizioso il suo modo di mettere a confronto due generazioni diverse. Lui, un uomo maturo, conoscitore dell’universo femminile, i cui occhi brillano di un’intelligenza particolare, lei, varcata appena la soglia di casa, che, non riuscendo a comprendere molti atteggiamenti e battute dell’uomo che vuole conquistare, il più delle volte lo crede ingiustamente avere qualcosa fuori posto.
Mi ha colpito tanto la realistica rappresentazione del sentimento provato dalla protagonista, una sedicenne. Una ragazza che desidera un matrimonio d’Amore, timorosa che l’uomo al quale è già unita “per procura” possa non offrirle ciò che lei desidera. Una ragazza volitiva, ma anche una donna, con un cuore grande e con quella spavalda sicurezza di chi non conosce ancora il mondo, con quella tenace persuasione inconscia di sapere, di indovinare cosa si nasconde dietro le sue avventure. Eppure ella deve ciò che sa unicamente alla lettura dei sui tanto amati romanzi e all’educazione, anche quella indirettamente impartitale da un personaggio marginale, ma egualmente ben delineato, la signorina Duplessis, una donna che abbracciava entusiasticamente le idee di Rousseau.
Le scene che mi hanno segnatamente colpito sono tante, ma quelle che vorrei con voi condividere sono solo due (altrimenti rovinerei la lettura di quelle di voi che ancora non conoscono il libro).
La prima scena è quella in cui i protagonisti si scambiano il loro primo bacio. Sembrerebbe cosa scontata che questa situazione piaccia al lettore, ma, a parte l’emozione destata dalla sua descrizione, è sorprendente la naturalezza con la quale è narrata, l’ingenuità che ne traspare, l’affettuosa sensibilità nel raccontare un avvenimento che per la protagonista era imprevisto e che le ha destato non poco turbamento.
La seconda scena, poi, è quella finale: Ann Miller e Francis Cromwell finalmente insieme e soli. Provate a immaginare. La luna riflette serena la luce di una lieve opacità che sembra abbracciare e baciare la figura di Ann, le cui vesti, colpite da quella luce, ne emettono una propria, conturbante. È questa una cornice che rende ai miei occhi immortale la figura di Ann, così come è percepita dagli occhi dello stesso Francis. Egli la ama, e la presenza della luna esalta il fatto che questo amore è soprattutto spirituale. La luna rappresenta il mondo intangibile, segreto, etereo. E Ann brilla di spiritualità agli occhi di Francis.
Ho riflettuto particolarmente sull’immagine appena descritta perché anche in “Notti del Bengala” c’è qualcosa di simile, una scena che aveva destato in me proprio gli stessi sentimenti. Questa circostanza mi ha indotto a credere che l’Autrice abbia la stessa dolce “ossessione” (come la definisco io) per colei che da sempre ha tanto ispirato gli uomini. Colei che “crescendo e scemando / i loro sensi influenza / restando silente / nel suo cielo, regina”.
Lasciatemi dire, infine, che leggere “la torre degli echi” è formativo.
Il libro, infatti, è scritto in un bellissimo italiano, è ricco di delizie storiche, è interessante per le citazioni, è un libro che, oltre a far divertire e rilassare, insegna. A dire il vero, vorrei avere tra le mani la prima edizione di questo libro, un’edizione che credo abbia reso più giustizia al suo contenuto. Dico questo perché ritengo questo libro molto aldilà della portata degli altri romanzi. È infatti un libro con molteplici chiavi di lettura. Il mistero, l’Amore, la cultura e la storia, sono dottamente tessute insieme e proposte sapientemente al lettore. Dottamente, sapientemente, proprio perché non è da tutti saper porgere la storia e la cultura raccontando una storia d’Amore. Leggendo questo libro si apprendono le tradizioni e la storia di un Paese che è difficile conoscere e apprezzare. Un Paese che, se non si ha la passione di volere scoprire, passa inosservato …. un Paese ricordato sempre per la sua povertà e, oggi, per i tragici eventi che lo stanno colpendo. Ma, e questo “ma” è di dimensioni spropositate, per quanto ritenga che il valore di questo libro sia più alto di quello che contraddistingue gli altri Grs, credo che sia necessario essere grati alla Harlequin Mondadori per averci dato la possibilità di leggerlo. Per aver concesso a tutti di conoscere l’Autrice, un’autrice italiana che scrive padroneggiando l’italiano, il vero italiano, una lingua bella come poche altre e ricca di sfumature.
Un saluto, ragazze! A presto
Artemis774
E questa volta possiamo reperirlo un poco più facilmente rispetto a "Notti del Bengala", se non erro era uno dei GRS in vendita lo scorso mese. Perfetto, corro a cercarne copia.
RispondiEliminaGrazie Cate per la recensione.
bella recensione, grazie artemis per averci fatto conoscere meglio questa autrice italiana..
RispondiEliminaComplimenti Cate!
RispondiEliminaHai fatto passare attraverso le tue parole un sacco di belle emozioni e so che non è facile!
Bravissima...
Caty anche questa volta hai espresso in pieno tutti i miei pensieri e le mie emozioni...del resto come potevo dubitarne?
RispondiEliminaGrazie a te e a Ross sempre pronta a dare voce a chi ne sente il desiderio e questo sia che sia pro o contro un dato romanzo o una data autrice e questo le rende merito..(ma dove l'ho messa la punteggiatura?)
Barbara (Maremma)
Ragazze, tesorine, grazie delle vostre parole. Intervistare la dott.ssa Conetti è stata una bellissima esperienza e scrivere le recensioni dei suoi romanzi è stato, per me, molto piacevole. Avendoli letti, le parole sono venute da sole!
RispondiEliminaUn abbraccio speciale a te Barbara...non vedo l'ora di rivederti!
Cate
Avevo appena finito di scrivere quando mi imbatto in una nuova recensione....di un altro libro della stessa autrice...non ci credo ancora!!! scrivo una cosa e si realizza subito...mmm chissà cosa accadrebbe se scrivessi qualcos'altro...eheh!!! In ogni caso corro a cercare il libro...grazie!
RispondiEliminaste