Passa ai contenuti principali

“PACIUGO REGENCY”


Lo so, lo so...vi starete chiedendo cosa possa essere un "PACIUGO".
Ebbene il paciugo e'...NON LO SO!
Son giorni che sono in lotta con Lucetta che afferma che Paciugo sia un termine italiano usatissimo!
Che vivessi un po' fuori dal mondo lo sapevo gia', ma certo mica vivo in Papuasia e sto' termine non l'ho mai sentito!!!!!!
Una cosa ho appurato pero`...Paciugo, non e` verbo, e` un sostantivo maschile.
Quindi, cara Lucetta, non puoi PACIUGAREEEE!!!!
Fatta questa doverosa premessa...andiamo ad iniziare!



Direttamente dalla scrivania di Lucetta :


Quanto mi piace sognare!!
Immaginate con me.
Cosa succede quando finite un regency romance?


Il sipario cala lentamente sui palazzi londinesi...


Si spengono le candele nel salone di Almacks...


La National Gallery chiude i lussuosi battenti e piano piano anche le umili servette e i solenni maggiordomi si ritirano nell’ombra.




Questo, fino a che la prossima autrice non decide di scrivere una storia.
E allora, le ville si animano, i portoni si aprono, i saloni si illuminano e le strade prendono lentamente vita.
Ogni autrice fa propri i meravigliosi sfondi dell’inghilterra ottocentesca e per la durata di un’altra irripetibile avventura li utilizza per farvi muovere, soffrire, lottare e amare i suoi personaggi.
E ogni autrice popola questi sfondi “comuni” con i SUOI “eroi di battaglia”…
Come non pensare alla solenne malinconia dei laconici eroi baloghiani?
Al candido entusiasmo delle vivide eroine di Amanda Quick?
Al fascino perspicace dei sognatori della Quinn o all’intensità dei personaggi della Chase, alla malinconia dei solitari eroi della Wilson, tanto per dirne alcune?

Ebbene, sapete quanto mi piaccia sbrigliare la fantasia nelle speculazioni più azzardate ma…
Cosa succederebbe, secondo voi, se – complice la luna piena – nello sfondo rutilante dei palazzi della Londra della reggenza, per un errore di tempo, o per un gioco del caso, si incontrassero gli eroi delle nostre scrittrici predilette?
Se una giocosa eroina della Quick venisse scortata al cotillon da un severo duca della Wilson, se una ingenua protagonista della Quinn accettasse una passeggiata in terrazza con un ombroso eroe della Chase?
Chi, secondo voi, potrebbe innamorarsi?
Qual è l’occasione mancata che potrebbe scombinare i piani del destino?

Sondaggio:

Se eroi ed eroine nati dalle penne delle nostre scrittrici preferite si trovassero a bazzicare per la romantica Londra dell’800… se potessero innamorarsi sullo sfondo di scintillanti sale da ballo o in riva alla Serpentine. Piuttosto che a cavallo lungo Hyde park… quale coppia, secondo voi, farebbe più faville?

1) Il glaciale Wulfric Bedwyn (Il duca di Ghiaccio, M. Balogh) a cavallo lungo la Rotten Row con l’irruenta Augusta Ballinger (Rendez vous, A. Quick);

2) Sebastian Ballister, il luciferino marchese di Dain (Il lord della seduzione, L. Chase), alla classica festa da Almacks con la sensibile ma assolutistica Hyacynth Bridgerton (Tutto in un bacio, J. Quinn);

3) Il tormentato Dominic Maitland, duca di Avon (Emily e il duca, G. Wilson) a un ricevimento campestre con la volitiva ma solare Honoria Anstruther Wetherby (La sposa del diavolo, S. Laurens);

4) L’ombroso Christian Langland, duca di Jervaulx, (La figlia del matematico, Kinsale) in un viaggio per l’America con la capricciosa Shanna (Shanna, KE Woodiwiss).

5) Non vorrei nemmeno tentare l’esperimento. Credo che ogni eroe trovi la sua eroina perfetta solo grazie alla stessa autrice.

6) Altri….





Lucetta Vostra.





Lucetta e' tornata alla grandeeeeeeeee!
Facciamo onore alla nostra amica votando nel box che troverete alla vostra destra!

Piccola nota:
sicuramente non avrete letto di tutti i personaggi menzionati nel sondaggio, a dire il vero nemmeno io !
Ma questo non vuol dire che non possiate votare lo stesso.
Io, ad esempio, non avendo mai letto Shanna ho votato comunque il numero 4, perche' mi ha fatto sorridere l'idea di un personaggio "ombroso" accoppiato ad un'eroina "capricciosa". Insomma, esce fuori un bel PACIUGO!!!
Juneross



Commenti

  1. A proposito del paciugo....qui di noi il paciugo è il nome di un gelato, più precisamente si intende una coppa di gelato variegata con tanto sciroppo al cioccolato o all'amarena. Avete presente? Emma

    RispondiElimina
  2. Mai sentito gelato PACIUGO!!!

    Juneross

    RispondiElimina
  3. Ah Lucetta" Finalmente! E come sempre le tue recensioni sono favolose :-) Purtroppo non posso partecipare ... perchè mi mancano da incastrare i personaggi ... ho una lista infinita di romanzi da leggere :-)Eh il tempo è sempre poco!
    PACIUGO??? Mai sentito :-) Si mangia? :-)
    Baci. Barbara

    RispondiElimina
  4. E' buonissimo! Paciugo viene inteso come un gran mischiamento, se mi permettete il termine, di cose o di gusti. Emma

    RispondiElimina
  5. Il paciugo, letteralmente, è un insieme di più cose...comprese acqua e terra, da cui fango...che è un bel paciugo, specialmente se lo devi lavare dagli abiti dei tuoi figli! E' anche uno rinomato gelato, dove ci si sbizzarrisce con di tutto un po', compreso nocciole e canditi. E' una schifezza di romanzo rosa, se l'autore ci piazza un po' di tutto per renderlo interessante...e poi va a finire che non ci capisci niente!
    Paciugare è bellissimo: da bambini, mai mescolato acqua e farina per imitare la mamma, creando un bel disastro? Mai usato le tempere da dita, piaciugando sui muri? Io ho sempre adorato paciugare!!!
    Osv

    RispondiElimina
  6. Ho capito che cosa vuol dire paciugo, ma in che lingua si usa?
    Io non credo che sia italiano, se fosse così si userebbe anche a Firenze :-)
    Comunque approvo l'idea, paciughiamo!
    Anche se non ho letto tutti tutti i libri, il mio voto è per il nr. 2, perchè a Sebastian Ballister si dà il voto sulla fiducia!
    Ciao
    Lety

    RispondiElimina
  7. ecco qui...siete arrivate allo stesso punto in cui io sono arrivata con Lucetta... paciugo e' un termine usato in alcuni luoghi, ma non e' italiano, o no?
    Juneross

    RispondiElimina
  8. E' riportato nei vocabolari d'italiano, ed è considerato un termine che deriva da un uso famigliare e/o dialettale per definire qualsiasi cosa che sia un pasticcio o un miscuglio non proprio ortodosso, per cui è italiano, dato che è specificato "s., m.,"...ovvero singolare, maschile!!!
    Osv

    RispondiElimina
  9. Ho votato la terza: lord Dain con Hyacinth ^__^ ah ah ah mamma mia, immagino che fuoco e fiamme!!!!!
    Altro che "paciugo" ^_*

    Baci.

    Sonia

    RispondiElimina
  10. si e' vero osvalda, e' riportata nei vocabolari...ma e' un adattamento di un termine settendrionale...
    ma comunque non e` verboooooooo...e quindi la mia Lucetta non puo` "paciugare"...fare i paciughi si pero'...
    ^_______^

    Juneross

    RispondiElimina
  11. Ho votato per la seconda opzione...il Marchese di Dain con Hyacynt Bridgerton
    Ne vedremmo delle belle....

    Gabriella

    RispondiElimina
  12. Paciugo... da noi usiamo "casino" ma in settentrione viene usato e spesso con la doppia "C"..anche la grande "Mina" chiamava così il figlio Massimiliano detto "Paciughino"..
    Per il sondaggio non posso proprio partecipare mannaggia...o mi manca lui o i manca lei.. devo intensificare le mie letture, forse prima della fine del sondaggio riesco a votare!!
    Grande Lucetta e grazie Ross
    Barbara Maremma

    RispondiElimina
  13. ragazze!!
    apparte che "paciugare" (mischiare, combinare)potrebbe piacere a tutte, secondo me... (^^) a quelle a cui manca uno o l'altra io dico: PACIUGATE VOI!!
    rispondete "6" e poi lasciate un commento in cui proponete il VOSTRO "paciugo regency"!!
    Grazie mille per il solito entusiasmo e affetto, che dopo qualche tempo di lontananza mi sta scaldando il cuoricino.
    Lucetta vostra.
    (A me intrippa il mix SHANNA / JERVAULX!!!, potrebbero uccidersi o amarsi alla follia!!)
    bacio bacio
    ^^
    lucettavostra

    RispondiElimina
  14. lucetta non puoi *___*
    Blasfemia... il duca matematico e quella insopportabile idiota... Il duca nn la ucciderebbe ma nn la degnerebbe nemmeno di un secondo sguardo... solo passerebbe oltre ^___^
    Faccio un voto di protesta e nn voto ^___^ si può???!!!

    Monica

    RispondiElimina
  15. io devo dar ragione a lucetta, in emilia romagna pagiugo è usatissimo, e sta proprio andicare un poccio, un casino. tipo:"Guarda che paciugo che hai fatto!" per indicare che magari ti sei sporcata completamente o hai rovesciato qualcosa combinando un macello.
    friederike

    RispondiElimina
  16. Zingarelli 2002
    "Paciugo [prob. vc. di orig. espressiva, da avvicinare a spiaccicare; 1963] s.m.
    1) (region., fam.) Insieme appiccicoso di sostanze varie, liquide e semiliquide; guarda che p.hai fatto sul pavimento con le scarpe infangate!; il bambino quando mangia fa un gran p. nel piatto;
    2) (region.) Coppa di gelato con frutta e panna montata."

    Cinzia :)

    RispondiElimina
  17. ummm..ok mi avete convinto...
    ma tanto, sempre sostantivo rimane!
    si puo' fare un paciugo...ma non si puo' paciugare!!

    ^______^

    RispondiElimina
  18. E' vero, Barbara, da noi in Maremma si direbbe "Un bel casino" (veramente nel livornese avremmo anche un altro termine, più calzante, ma non è molto elegante e ha un carattere dispregiativo; posso solo dire che somiglia al nome della femmina del maiale e che una volta si applicava a tutto ciò che aveva a che fare con i postriboli....)
    Ciao
    Lucilla

    RispondiElimina

Posta un commento

Non dimenticate di firmare i vs commenti e di spuntare il pallino ANONIMO se non avete un account google.
I vostri commenti non sono moderati,ma nel caso fossero ritenuti offensivi, potrebbero essere cancellati anche dopo la pubblicazione. Confidiamo nella vostra educazione :)

Grazie, la vostra opinione e' preziosa!

Post popolari in questo blog

DEANNA RAYBOURN

.... Ogni storia che viene narrata Ha dietro una persona che l’ha creata: Nella mente un pensiero le è nato E amore e mistero ha amalgamato. Così Deanna Raybourn ci ha raccontato Cosa ha veramente pensato Dando vita al racconto citato… .... il cantastorie Sylvia Z. Summers intervista per il blog: DEANNA RAYBOURN Ciao Deanna, posso solo iniziare dicendo che sono molto molto orgogliosa di intervistare un’autrice come te. Ho appena finito di leggere “Silenzi e Segreti” (Harlequin Mondadori, “Grandi Romanzi Storici Special”), e l’ho trovato una lettura molto affascinante, con un intreccio poderoso e un’ambientazione suggestiva – una tenuta di campagna in un’antica abbazia, niente meno! E mi ha ricordato i vecchi romanzi gotici con così tanto mistero ed elementi soprannaturali. Hi, Deanna, I can only start saying that I’m very very proud to interview an author like you. I’ve just finished reading “Silent in the Sanctuary”, and I’ve found it very intriguing, with a ponderous plot and a sug

Margaret Moore

Potevamo non intervistare una delle autrici piu' vendute in Italia? Giammai! Ecco a voi: MARGARET MOORE! Benventa in Italia Margaret! 1- Ho letto nella sua pagina web( Biografia ): "Margaret Moore ha iniziato la sua carriera all'eta' di otto anni,quando lei e un’amica inventarono delle storie in cui compariva una graziosa, spiritosa damigella e un bell’incompreso ladro soprannominato “Lo sceicco Rosso”. Cosa e' accaduto allo "sceicco rosso"? Ha mai pubblicato la sua storia? 1 - I just read on your web site: "Margaret Moore actually began her career at the age of eight, when she and a friend concocted stories featuring a lovely, spirited damsel and a handsome, misunderstood thief nicknamed "The Red Sheik." What happen to the red sheik? Was the story ever published? He and his captive fell madly in love, and he stopped stealing. We never wrote anything down, though. We just acted it out with the dolls. -Lui e la sua prigioniera si innamora

Delly....

Direttamente dalla scrivania di Artemis: Eccomi di nuovo ragazze a parlarvi di un argomento a me caro. A dire il vero ho qualche problema a farlo, mi sento stranamente emozionata. La nostra grande ospite, Ross, me ne ha dato incarico qualche ora fa ed io, da allora, non faccio che pensarci. Il motivo di questa mia sensazione non saprei individuarlo, è una sensazione strana e indefinibile. Forse è collegata con l’ammirazione che provo per tutto ciò che si nasconde dietro lo pseudonimo Delly. Tutto ebbe inizio quando ero bambina e cominciai a leggere libri che non erano solo favole per bambini. Quando andavo a trovare mia zia mi soffermavo davanti ad una libreria che lei teneva nel soggiorno e lì leggevo i titoli dei libri esposti cercando l’ispirazione. Fu così che un giorno sfiorai con le dita la costina di un Delly. Lo presi in prestito e iniziò così la mia conoscenza. Non so quanto ci misi a leggerlo e non so neanche se il primo mi piacque. So però che quando leggo il nome Delly, qua