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PROCESSO A"LA MELODIA DEL CUORE'!




ACCUSA : BARBARA(LALLETTA)

DIFESA : LLUCYA73

GIURIA : TUTTE!




Parola all'ACCUSA:

Dopo una non facile ricerca, ho finalmente iniziato a leggere “La melodia del cuore” di Mary Balogh, di cui tanto avevo sentito parlare. Quello che più ha destato la mia curiosità, sono stati i commenti delle lettrici perché ho capito che questo libro o lo si ama o lo si trova pesante e “indigesto”.
Reduce dalla piacevolissima lettura di “Semplicemente amore”, non ho potuto resistere. Anche quest’ultimo tratta di un amore che va al di là delle parole e della reciproca ed intensa attrazione. Ho apprezzato fin da subito l’autrice, a mio parere coraggiosa nel trattare sentimenti così contrastanti. Sono emozioni così difficili da capire e da vivere, figuriamoci da leggere! Risulta complicato persino l’immedesimarsi in amori così puri.
Da queste premesse mi sono approcciata a “La melodia del cuore”, altrettanto fiduciosa ed impaziente.

Il romanzo inizia con Lord Ashley Kendrick, figlio cadetto di un duca, in procinto di partire per l’India per creare il proprio futuro e cercare la tanto agognata avventura. Il romanzo parte subito, la Balogh in questo non mi delude, con un toccante prologo, in cui Ashley non riesce a dire addio ad Emmy, la sua “cerbiatta” selvaggia, sincera e... sordomuta. Sorella della cognata, Ashley la considera ancora una bambina di quindici anni, per la quale nutre un affetto profondo ma fraterno. Allo stesso tempo è, invece, subito evidente il vero e dolcissimo amore di donna che Emmy prova per Ashley. Lui, infatti, sin dal loro primo incontro le aveva rubato il cuore.

Non posso che riportare il romantico momento dell’addio
«… Sarebbe stato meglio non aver intravisto quel lembo di mantello rosso. Che cosa avrebbe potuto dirle ora? Con quali parole, con quali gesti? Sapere di renderla disperatamente infelice, e quell’infelicità così grande gettare un’ombra sul suo entusiasmo. La prese tra le braccia. Avrebbe dovuto farlo la sera prima, invece di liquidarla in quel modo. Lei lo guardava fisso. Il suo viso era a pochi centimetri da lui. Non ci furono parole. Non ci furono gesti. Tranne uno, che non faceva parte del loro linguaggio segreto. Ma c’era soltanto un modo per dire addio. Le labbra di lei erano fresche, morbide, immobili sotto le sue. Doveva avere tanto freddo. Gli pareva di poterle infondere calore, dolcemente, con tenerezza. Ma poi le labbra di lei premettero contro le sue. In quel momento si accorse che il loro era un vero bacio. Non un bacio fraterno, ma un bacio tra amanti. Si accorse che il corpo di lei, premuto contro il suo, era flessuoso, vibrante e colmo di nascente sensualità. Avvertì un empito di calore, l’impulsivo risvegliarsi del suo desiderio di maschio. Si staccò da lei come disorientato… ».


Da lettrici e amanti del genere rosa, è inutile spiegarvi come da queste prime pagine sono stata subito rapita e trascinata all’interno della storia.
Le pagine però scorrono e, dopo pochi capitoli, comincio a sentire un certo disappunto.
Ci ritroviamo dopo sette anni, alla festa di fidanzamento di Emmy con Lord Quinn e dall’India, inaspettatamente, ritorna Ashley… sposato con un figlio.
Subito stringo il libro tra le mani e il cuore comincia a battere! E...? E...? E...? Cosa leggo? «… Lei era l’unica persona a cui non aveva mai pensato durante il suo viaggio di ritorno, lui non l’aveva più pensata da anni... ».
Ma come? Mi chiedo io perplessa, dopo un addio tra i più toccanti che ho letto, dopo aver aspettato così tanto a lungo per poter leggere nuovamente, come io speravo, di un amore puro, intenso, non convenzionale e sincero, mi ritrovo invece in uno scadente rapporto in cui anche la loro prima volta non ha niente di romantico. Nessuna dolcezza e tenerezza, nessuna emozione. Non un atto d’amore, ma un egoistico, debole e furioso desiderio maschile.
Se prima sentivo un certo disappunto, ora sono a dir poco confusa perché non riesco a percepire la reciprocità con l’autrice e un adeguato coinvolgimento nella narrazione. Soprattutto non comprendo dove la Balogh voglia andare a parare.
Questa incomprensione viene poi confermata da metà libro in poi.




Sì perché ad un certo punto, è come passare ad un altro romanzo.
Si cambia scenario: le premesse, gli iniziali protagonisti, i luoghi e l’amore tra Ashley ed Emmy sono sostituiti da nuovi personaggi, ambienti, sentimenti.
La trama si sposta su eventi che non riguardano le premesse iniziali, ma analizza il passato di altre persone. Accetto che questo possa essere stato utile per confermare, anche se indirettamente, l’amore di Ashley per lei, ma non posso accettare che questo abbia sottratto il “palcoscenico” al non facile rapporto tra Ashley ed Emmy.

Concludendo, non posso che bocciare questo romanzo. Soprattutto perché da un’autrice come la Balogh, che è fantastica nel farci rifugiare nei pensieri, nelle paure, nel passato, nelle emozioni e nei sentimenti dei protagonisti, non me lo aspettavo. Infatti, ne “La melodia del cuore” tutto questo, purtroppo, viene tradito e trascurato.
Non posso che concludere esclamando: «PECCATO!».
Peccato perché lo stile è presente, le premesse ci sono tutte: la storia, i personaggi, gli eventi, i sentimenti, l’amore… non manca niente!
Solo che... che fine hanno fatto?

Un bacio a tutte.
Barbara (Lalletta)





Parola alla DIFESA:


In questo PROCESSO, signori della Corte, la mia difesa sarà a tutto tondo: qui io difenderò il libro, e l’autrice.
Ammetto solo, e così rendo onore alla mia valorosa controparte, che alcuni rilievi che ha mosso l’accusa non sono privi di fondamento, (come il disorientamento che può dare il cambiamento di location e di personaggi minori) ma non sono lati negativi, bensì caratteristici.
Insomma, solo una grande professionista come la signora Balogh poteva cimentarsi nel descrivere una storia d’amore senza dialoghi.
È come se un pittore decidesse di comporre un tramonto senza usare i rossi, se un musicista volesse comporre un brano senza diesis o bemolle... è come se un ballerino rinunciasse ai salti o un cantante agli acuti.
Solo qualcuno molto sicuro della propria padronanza dei farri del mestiere poteva decidere di descrivere un amore, e tutte le vicende che ad esso sono collegate, senza dialoghi.

Solo una grande cesellatrice di silenzi poteva forgiare una Emily viva e vivida nelle pagine della storia, posarle il silenzio sulle spalle come un manto di trine, che la adorna e non la isola dal mondo che la circonda.
Mary Balogh crea una Emily tenera, vera e soprattutto altruista, un diapason che avverte distintamente le vibrazioni delle persone care, che non si isola né vive per ricevere, ma per dare.

Io credo che questo libro sia RIUSCITO soprattutto perché è una delle storie d’amore più altruiste che abbia mai letto, e una delle meno banali.
Una giovane donna che potrebbe essere percepita come fragile o spaesata si mostra efficacemente come una ragazza determinata, attenta e altruista.
È lei la parte forte della coppia, quella che ha bisogno perché ama, invece del contrario.



Il colpo di genio, il tocco di classe che mi fa preferire Mary Balogh sopra ogni altra autrice di romance (ce ne sono tante bravissime, ma lei per me è “LEI”!) è il fatto che l’autrice non cede a certo buonismo che potrebbe risultare spontaneo.
In quanti libri c’è la bella storia della nobile che sposa il borghese, salvo poi scoprire che è figlio illegittimo di un duca?
E di quante giovani smemorate abbiamo letto trattarsi di ereditiere che riacquistavano la memoria e il patrimonio?
Qui no.
Nel mondo di Mary Balogh non c’è spazio per rasserenanti buonismi, nè la sola coerenza è premio a se stessa.
Emily non potrà mai parlare correntemente né udire i suoni a livello acustico, ma questo silenzio non la schiaccerà, non la isolerà, né spaventerà il suo Ashley.

Ritengo che qui siamo di fronte a un libro da difendere, un titolo da salvare e un’autrice da apprezzare per quello che vale, che non si piega a facili compromessi né a un banale lieto fine, ma che ci mostra due persone vere che vivono e amano nonostante le difficoltà che incontrano. Come dice Mrs Mary, la felicità non è qualcosa di statico, ma si costruisce giorno per giorno, ed è diversa per ognuno.

LLucya73


Ed ora...parola alla giuria: VOI!

Commenti

  1. Non amo sempre la Balogh, ma in questo caso appoggio Lucetta. Il libro mi è piaciuto molto. Sensibile, ma non stucchevole, dolce, ben dosato e con un bel protagonista. Insomma... promosso!!!
    SilviaLeggiamo

    RispondiElimina
  2. Io invece la Balogh di solito la amo, ma questo suo libro non mi è piaciuto.

    Il rapporto tra i protagonisti mi è parso molto sbilanciato, con un protagonista egoista e una protagonista zerbino.

    Mi è piaciuto così poco che, in effetti, non me lo ricordo nemmeno bene, per cui il mio apporto al processo non è molto approfondito, purtroppo.

    Approfitto per salutare tutte, al solito vi leggo spesso ma non partecipo, causa lavoro al momento.

    Cristina

    RispondiElimina
  3. Premetto che la Balogh non è tra le mie autrici preferite, malgrado riconosca che è brava a scrivere e a "dosare" le giuste parole: le sue storie di solito sono troppo soft per me che in genere amo le emozioni forti, trascinanti, a volte un pò fuori le righe.
    Questo romanzo però l'ho trovato particolare, e soprattutto profondo.
    Condivido in pieno l'espressione usata da Llucya, anche perchè per me riassume l'intero libro: "È lei la parte forte della coppia, quella che ha bisogno perché ama, invece del contrario."
    La Balogh è riuscita a dare a questo amore tutta una dimensione diversa.
    Nella vita quotidiana tutto ciò che ci circonda è fatto da parole, da grida: ecco questo libro mi è piaciuto appunto perchè dimostra che a volte le parole possono essere terribilmente superflue...

    P.S.
    Promosso!
    E complimenti a entrambe per le recensioni!

    RispondiElimina
  4. Intervengo per ringraziare le prime "partecipanti" a questo processo. E soprattutto per fare i complimenti alla mia "rivale" ... bellissima recensione ... e ahimé :-)... un ottima difesa!
    Un abbraccio forte Llucya!
    Lalletta

    RispondiElimina
  5. Io invece lo boccio. Come Cristina l'ho letto anni fa e non mi ha suscitato perticolari emozioni, appena l'ho finito l'ho subito venduto, mentre dai romanzi che amo non mi separo nemmeno morta! Preferisco la Balogh di altri romanzi, quella un pò più appassionata, mentre qui l'ho trovata abbastanza fiacca. Ciao, Emma

    RispondiElimina
  6. Io l'ho adorato ^__^!
    Ma devo dire che apprezzo le argomentazioni anche della brava Lalletta anche perchè sono i dubbi che ho avuto anch'io leggendo il libro... "lui l'ha dimentica??!, come può farlo??! e che amore è quello in cui il protagonista dimentica quello che dovrebbe essere la cosa più importante della sua vita???"... ma il libro è scritto con una tale bravura che i difetti e gli errori del protagonisti sono tanto reali e crudeli da rendere ancora più intensi i sentimenti, da appassionarti al dolore e poi alla felicità della protagonista! Non è un amore facile il loro, ma è un AMORE intenso, almeno per me! E poi come diceva Lucy è da premiare l'originalità, la coerenza della Balogh, oltre che la capacità della stessa di creare emozioni con storie dolci e come dire "vere", una scrittrice che riesce a scrivere in ogni suo libro di protagonisti diversi, che non si ferma al clichè del bello o bellissimo, tormentato in amore, ma tanto tanto buono... e addirittura è arrivata a farmi ammirare e sospirare per un uomo con il ventaglio... MITICA BALOGH ^__^

    RispondiElimina
  7. Apprezzo la Balogh come scrittrice,ma non ho ancora letto il romanzo oggetto di questo processo...
    Molto belle entrambe le due recensioni!

    Sono curiosa di vedere chi avrà la meglio...
    Intanto aggiungo "La melodia del cuore" alla lista dei desideri!

    Un forte abbraccio

    Concetta

    RispondiElimina
  8. Grazie a tutte della partecipazione, dei complimenti e... a lalletta l'onore delle armi: battersi contro un avversario così motivato e coerente rende tutto più emozionante e impegnativo!
    un bacio a tutte e un abbraccio a lalletta.
    (mi hai fatta sudare sette camicie per difendermi!! ^^)
    llucya73
    my blog: http://rose-violini.blogspot.com

    RispondiElimina
  9. Questo libro ancora non l'ho letto, ma devo dire che sia le argomentazioni dell'accusa che quelle della difesa sembrano piuttosto valide ^__* dovrò rimediare presto.....posso solo dire che per me il pregio della Balogh è che tutti i suoi libri narrano storie sempre diverse ed ognuno ha caratteristiche particolari che rendono il libro unico.
    Comunque i miei complimenti ragazze, il post è davvero divertente. Ciao Luana

    RispondiElimina
  10. ho letto questo romanzo anni fa, ma ne serbo un bel ricordo... anzi...è l'unico libro della Balogh che mi sia piaciuto!! lo promuovo a pieni voti!
    ^_^

    RispondiElimina
  11. Questo è uno dei libri della Balogh che preferisco!
    Susa

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  12. questo è uno dei miei romanzi preferiti, però sono in disaccordo con tutti voi!
    l'amore non ha regole!
    e per gente come voi che i miei romanzi non avranno mai una ribalta

    RispondiElimina
  13. La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

    RispondiElimina
  14. Ciao!
    Sembra carino questo libro...
    Si riesce a trovare su qualche sito in pdf??

    RispondiElimina
  15. Salve. So che Mondadori piano pianino vendera' gli ebooks di tutti i suoi libri, c'e' da aspettare, e magari suggerire nel blog mondadori la vendita ebook di questo romanzo.

    RispondiElimina

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