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Un amore proibito...2^ parte

...di Laura Lee Guhrke.

A molte piace lo stile della Guhrke ed e' piaciuto molto questo romanzo.

Monica Jem,ci ha fatto un bellisimo regalo:
ha tradotto per noi(dallo spagnolo),un pezzo mancante nel romanzo italiano.

Enjoy!!




Monica jem:

LIBRO IN ITALIANO EDITO DA MONDADORI (finale pag. 11)

-Lady Hammond è qui Vostra grazia- annuncio il valletto con un inchino.
Anthony non si aspettava a visita della sorella Viola, da tempo sposata con un uomo che non amava. Era proprio per quel motivo che la donna desiderava che il fratello si sposasse per amore. Ma Anthony, che avrebbe preferito non sposarsi proprio, aveva deciso di convolare a nozze con lady Sarah, una nobildonna interessata soltanto alle sue rendite.
Durante la discussione che Anthony ebbe poi con la sorella, le confessò che non avrebbe comunque rinunciato a Marguerite. Viola non capiva la testardaggine del fratello e la sua indifferrenza nei confronti di un matrimonio d’interesse e alla mancanza d’amore. Pensava che Anthony meritasse di più, ma lui era deciso a fare di testa sua.


MIA TRADUZIONE IN ITALIANO

- Lady Hammond è qui, signore – disse il valletto facendo una riverenza.
- Viola? – Anthony non aspettava sua sorella, e guardò sorpreso oltre le spalle del valletto mentre il suo maggiordomo gli abbottonava la camicia.
- Quando è arrivata?
- Un quarto d’ora fa, signore.
Anthony pronunciò un insulto. Se Hammond aveva messo nuovamente in imbarazzo Viola con uno scandalo, avrebbe preso la testa di quello svergognato.
- Dite alla viscontessa che presto sarò da lei, e portate madera e porto.
- Molto bene, signore. Lady Hammond ha detto che l’avrebbe aspettato nel suo salotto.
Quando il valletto uscì, Anthony si infilò la veste da camera. Alcuni minuti più tardi, uscì dalla sua stanza e si recò da sua sorella, all’estremo opposto del corridoio. Un valletto gli aprì la porta per entrare. La piccola sala era una fantasia barocca di velluto rosa, broccati bianchi e soprammobili dorati, che si univano perfettamente con la bellezza dorata e il carattere forte ma femminile di Viola.
La preoccupazione di Anthony che quella visita significasse brutte notizie si dissipò quando sua sorella lo vide e cominciò a ridere. Quel suono lo tranquillizzò e un mezzo sorriso gli si dipinse sul viso. Era contento di sentirla ridere. Era molto meglio che sentirla piangere per colpa di quel suo disgraziato marito.
- Cos’è che ti fa tanto divertire?
- Tu – disse lei alzandosi dal divano – sembri un decadente principe turco con questa veste da camera e questa espressione in volto. E’ come se fossi sul punto di ordinare che tagliassero la lingua a qualcuno.
- No, la lingua no – rispose lui, prendendole le mani – Quello che avevo in mente era la testa di Hammond.
Viola lo baciò affettuosamente sulle guance e gli diede le spalle. Ad Anthony non sfuggì che lei non lo guardava negli occhi.
- Non è necessario fare qualcosa di tanto drastico, caro fratello – disse, e tornò a sedersi sul divano.
- Vuoi dire che finalmente ha deciso di comportarsi bene? – Anthony si sedette sulla poltrona a righe rosa e bianche che stava di fronte a lei.
Prima che potesse rispondere, una cameriera entrò nella stanza con il porto, il madera e due bicchieri. Mise il vassoio sul tavolo al lato di Viola e uscì.
- Tu vuoi il porto, certamente – disse Viola e gli servì il vino.
- Si sta comportando bene o no? – Anthony si piegò in avanti per prendere il bicchiere dalle mani di sua sorella – Guardami, Viola, e dimmi la verità.
Viola cercò i suoi occhi.
- La verità è che non lo so. Hammond non mi informa delle sue attività, ma ieri ho scoperto che la sua più recente inclinazione sono i bagni in mare.
Dal suo tono di voce, Anthony suppose che niente era cambiato.
- Hammond è a Brighton?
- Il suo arrivo, logicamente, mi ha obbligato a partire da lì immediatamente.
Anthony aggrottò la fronte.
- Non puoi evitarlo per sempre, Viola. Nel bene o nel male, è tuo marito e tu hai passato a mala pena due settimane con lui quest’ultimo anno. I pettegolezzi sono incontrollabili. Anche qui, in Hampshire, sono arrivate delle voci.
- Parlando di voci – lo interruppe lei – Ne ho sentite diverse su di te, ultimamente – alzò il suo bicchiere e diresse uno sguardo indagatore a suo fratello – E’ possibile che avrò presto una sorella?
Le sue parole irritarono Anthony. Non perchè lei gli avesse fatto questa domanda, ma perchè non gli piaceva essere oggetto di nessuna chiacchiera o speculazione.
- Ah – disse lui e prese un sorso di porto – Vedo che le notizie del mio ultimo viaggio a Londra sono arrivate fino alla costa di Brighton.
- Pensavi che non arrivassero? – rispose Viola sorridendo – Il magnifico Duca di Tremore, un uomo che mai balla alle feste, che nemmeno morto entrerebbe da Almack, che evita le giovinette dall’impeccabile lignaggio come se avessero la peste, all’improvviso porta gli smeraldi ducali a Londra perchè vengano puliti. La maggior parte dei nostri amici crede che sia un chiaro indizio che ci sarà una duchessa. Vuoi sposarti finalmente? Per favore, dimmi di sì. Niente mi renderebbe più felice che sapere che hai incontrato qualcuna che ti fa felice.
Lui studiò il viso della sorella da sopra al bordo del suo bicchiere senza dire niente per qualche istante. Come poteva una donna sposata con un uomo come Hammond essere ancora tanto ottimista riguardo alla felicità nel matrimonio?
- Sì, mi sposerò – le confermò.
Viola strillò di felicità.
- Oh, è meraviglioso! Ho passato tutto il tempo del viaggio a considerare i nomi, però non riesco a immaginare chi ti ha catturato il cuore. Stai chiuso qui da marzo, chi è lei?
- Non te lo immagini? Una scelta spicca tra le altre. Si tratta di Sarah, la figlia maggiore di Monforth.
- Puf! – Viola si gettò sopra i cuscini del divano con una smorfia di fastidio – Non puoi parlare sul serio.
- Monfort è un marchese molto ben relazionato. Lady Sarah sarà un’eccellente duchessa. E’ ben educata e ha una fortuna sostanziosa. Ha anche salute, eleganza ed è abbastanza bella.
- Ed è tanto intelligente come il palo di un recinto.
Lui si strinse nelle spalle e prese il suo bicchiere.
- Non ho intenzione di mantenere una conversazione intellettuale con lei – disse mentre beveva un poco di porto – Che importanza ha, quindi?
- Oh Anthony! – Viola si alzò, girò intorno al tavolo e si sedette sul bracciolo della poltrona che lui occupava – Lady Sarah non sente niente per te.
- E allora?
- Lei sembra dolce come il miele, però è solo apparenza – continuò Viola, con il disgusto riflesso nella voce – L’unica cosa che gli importa è il denaro e la posizione sociale. Tu hai entrambe le cose e lei venderebbe la sua anima per ottenerle.
- Sì – convenne lui spassionatamente – Lo farebbe.
- Allora, perchè? – gridò Viola – Potendo scegliere tra centinaia di ragazze, perchè volere qualcuno tanto vano e calcolatore come Lady Sarah Monforth? Lei non ti farà mai felice.
- Beh, Viola, io non mi sposo sperando di ottenere la felicità nel matrimonio, faccio la cosa più sensata. Preferirei non sposarmi, ma ho bisogno di un erede e non posso posporre l’inevitabile per altro tempo. Scelgo la giovane dama che meglio si adatta al ruolo di duchessa, una che non esigerà nient’altro che io la mantenga.
- Io capisco quello che vuoi dire – rispose Viola lentamente – Scegliere una donna alla quale non importerà che non senti per lei nè rispetto nè affetto, e che non si sentirà ferita nel sapere che non la ami, sempre che la mantieni circondata dal lusso, e il cui principale obbligo sarà darti un figlio.
- Esattamente.
- Oh Anthony, parli sul serio? – esclamò Viola scoraggiata alzandosi. Lui la osservava camminare avanti e indietro. Nessuno dei due parlò. Lei era persa nei suoi pensieri e lui aspettava che lei accettasse la sua decisione.
Finalmente, Viola si fermo e lo guardò direttamente.
- Ti sei già dichiarato a Lady Sarah?
- No – rispose lui – E’ a Parigi con sua madre. Passeranno lì l’autunno.
- Bene, così ho un po’ di tempo per farti cambiare opinione – lei sorrise in quel modo dolce con cui riusciva sempre a fargli fare quello che lei voleva.
Ma questa volta Anthony era deciso.
- Non cambio opinione. Dalla tua espressione – aggiunse quando vide come si cancellava il suo sorriso – sembra che questa sia la fine del mondo. Sembri molto arrabbiata.
- Certo che sono arrabbiata – rispose lei e tornò a passeggiare – Stai per prendere una decisione irrevocabile che ti garantirà solo sofferenza. Preferisco morire che di vederti infelice.
- Viola, come sempre, sei troppo drammatica. Sono abbastanza contento della vita che ho, sto bene, e non capisco per quale ragione il mio matrimonio con Lady Sarah potrebbe alterare questo.
- Sostituire Marguerite con lady Sarah amareggerebbe la vita di qualunque uomo – rispose lei tanto tagliente che lui non potè evitare di sorridere.
Quello che c’era con Marguerite non era un segreto, ma discutere della sua amante con sua sorella non rientrava tra i suoi piani. Certamente, in questa occasione, Anthony voleva che Viola capisse le sue intenzioni.
- Non lascerò Marguerite.
Viola si fermò all’improvviso e lo guardò sorpresa.
- Non puoi pensare di mantenerla una volta che ti sarai sposato.
Lui le rivolse un sguardo di rimprovero.
- Perchè no?
- Oh, Anthony, non mi piace per niente Lady Sarah, lo confesso, però comportarti così è crudele, e io non posso credere che tu possa farlo.
Lui si senti a disagio per quell’attacco.
- Viola, stai dimenticando che la scelta della mia promessa non è affar tuo, come neanche lo sono le mie amanti.
- Oh, non cercare di darti le tue arie da duca con me, Anthony – rispose lei – sono tua sorella, e ogni giorno devo far fronte al dolore di essere sposata con un uomo che non sente niente per me. Come puoi giustificare questo quando sai quanto ho sofferto?
Viola tendeva sempre a mostrare i suoi sentimenti con drammaticità.
- Lo so – rispose lui pià calmo – e mi ferisce profondamente. Per tutto il dolore che ha causato, darei a Hammond una lezione con le mie stesse mani, ma la tua situazione e la mia sono molto diverse.
- In cosa?
- A Sarah non importerà niente che io abbia una dozzina di amanti mentre lei nuota nell’abbondanza. Lei non sente niente per me, nè io per lei. Tu, invece, senti ancora qualcosa per Hammond, e per questo ti fa soffrire il suo comportamento. Anche se il motivo per cui senti ancora qualcosa per lui è per me uno dei misteri della vita. E’ un malvagio e ti tratta in una maniera disprezzabile.
- E’ la mia stessa e amara esperienza che mi obbliga ad aborrire la tua scelta della figlia di Monforth. Io voglio che sia felice con la tua sposa, tanto felice da non avere necessità di ricorrere alla compagnia di donne come Marguerite Lyon, tanto felice da non dover organizzare la tua vita per non stare nella stessa casa di tua moglie. Non posso evitare di credere che è possibile essere felici nel matrimonio, nonostante la mia pessima scelta.
Qualcosa nel dolce romanticismo delle sue parole la irritò, perche gli fece ricordare qualcosa che credeva che sia lui che Viola avessero dimenticato per sempre. Allontanò questi ricordi in fondo alla sua mente e dissimulò la sua ira con un’aria di indifferenza.
- Come puoi essere così romantica? Non smetterai mai di sorprendermi, Viola.
- Forse perchè credo che i nostri genitori trovarono la loro fortuna amandosi l’uno l’altro appassionatamente, mentre tu la consideri una disgrazia.
Anthony notò come le sue dita stringevano delicatamente la coppa di cristallo che reggeva, e si sorprese che non si rompesse. Lasciò la coppa lentamente.
- L’amore va bene – replicò con leggerezza mentre si sistemava sulla poltrona – ma ha poco a che vedere con il matrimonio. Guarda i nostri conoscenti. Tutti sono innamorati. Solo che non lo sono dei loro sposi.
Il tono noncurante di Amthony fece in modo che sua sorella tornasse al suo fianco. Si sedette di nuovo e gli prese le mani nelle sue.
- Prendila seriamente. Perchè non cerchi almeno di trovare qualcuno che potresti amare?
Anthony studiò il suo viso per un momento, senza sapere che dire. Viola si era sposata con Hammond per amore. Lui, nonostante le sue reticenze, non aveva potuto negare a Viola il suo desiderio, e il risultato era stato disastroso. Non aveva intenzione di commettere lo stesso errore di sua sorella.
- Ti supplico per lo meno di tener conto della mia opinione – insistette lei – Tu ti meriti qualcosa di meglio che Lady Sarah. Ti meriti una donna che sia generosa, che senta passione per te, qualcuna alla quale importa di te più che del tuo titolo e della tua fortuna.
Tutte quelle sciocchezze sentimentali erano ridicole.
- Dio, Viola – replicò lui impaziente – io non ho bisogno di passione dalla mia sposa.
- Beh, dovresti. Inoltre, lady Sarah non ti vuole. Dubito che sia capace di sentire questa emozione.
- E quindi? – Lo sguardo deciso di Anthony si scontrò con quello disperato di sua sorella – Da quando l’amore è necessario per il matrimonio?
Viola lo guardò a lungo e sospirò.
- Forse non è necessario – disse, allontanandosi dal suo fianco – però potrebbe essere piacevole.


Grazie Monica Jem!

Commenti

  1. Queste sono le cose che mi innervosiscono da morire!
    Questo è uno dei miei romanzi preferiti ed è una "sottiletta" (280 pagine circa!) e loro che fanno?! Lo riducono ancora di più!!!
    Indignazione è poco per qualcosa che reputo ingiusto contro i pensieri e contro le tasche!

    RispondiElimina
  2. cioè...tutta questa parte è stata tagliata? O.o roba da matti - Mira

    RispondiElimina
  3. Grande monica jem per pazienza e bravura!!!
    LLucya73

    RispondiElimina

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